venerdì 5 luglio 2024

Nel nome della madre e del figlio di Davide Rocco Colacrai

 

Nel nome della madre e del figlio

 

Sento il cielo farsi carne

e la carne premere in un pugno umido di ninnenanne

contro il ventre,

liscio come una candela

in attesa di consumare la sua preghiera

si lascia dilatare dalle promesse

in una eclissi

nuda nella sua orma

e morbida come una conchiglia quando il bagnasciuga trema,

respira lieve

e arde nelle stagioni

mentre cresce lentamente nel suo lievito d’amore

e si forma dal seme alla parola

prima della sorte

nella vertigine del mondo

 

sento il mio corpo farsi terra

e la terra nel suo canto nuovo per il creato

al centro dell’ombelico,

lo sento zolla a zolla

trasformarsi in un’alba che fende l’orizzonte

con l’ala di un falco,

lo sento nel cuore caldo di Dio

quando le ombre si sciolgono in mammelle di farfalla

e allattano i padri

con il nostro dolore,

sento il mio corpo già pronto per benedire

il suo frutto

nel nome della madre e del figlio

e di tutte le creature in fondo alle favole.

 

È la linfa dei giorni che mi perdona, il sangue nella mia notte che profuma di vigna e mare.

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