giovedì 3 settembre 2015

Poesie vincitrici a Mellana di Boves - 2015



 
I giorni della vendemmia (1984)
 
Erano i giorni in cui si vedeva Berlinguer in televisione
per le ultime volte
e imparavo a scrivere con la Olivetti di mio fratello
e sporcavo le mie mani da studente di vita
e il sole ci guardava dall’alto
sempre fermo nella sua posizione.
 
Raccoglievo l’uva con i nonni,
tra un padrenostro e un’avemaria
e una pagina di Tondelli
e la prima scoperta delle carne
ogni giorno un filare
da un filare ad un’orazione
da un’orazione ad una pagina
per capire che stavo diventando uomo.
 
Correvo nella notte in sella alla mia Graziella
per afferrare le ombre amare dei ricordi
sotto ai sassi del greto
incontro all’odore caldo dell’estate
alla solitudine della terra
all’assenza nuda dei grandi
con le vigne che mostravano una ad una sulle schiene
il loro sangue.
 
Erano giorni in scoprivo che Dio era un seme
che si mostrava nella carne delle viti
e che ogni sogno ha due fratelli.
 
Amavo toccare a piedi scalzi la terra
e sentirla parlare con la sua voce primitiva dentro di me
e lasciavo che il sole si specchiasse sulla mia attesa
e che la prima sigaretta diventasse la prima ubriacatura
e di ombre sporcavo le mie mani da studente
in una solitudine di vita che
tra un padrenostro ed un’avemaria dei nonni
e il rincorrersi dei filari
seguiva i tratti quieti del greto
incontro alle efelidi dell’uomo
che stavo per diventare.
 
Davide Rocco Colacrai
Terranova Bracciolini (Arezzo)
 
 
In ordine
 
Aspettiamo
La settima onda
La quinta stagione
La terza malattia
Il cinque per mille
La terza età
La seconda giovinezza
La seconda vita
Il quarto stato
Il primo amore
Il terzo grado
L’ottava meraviglia
Il settimo cielo
Mentre arranchiamo
sull’ultima spiaggia
 
Vittore Giraudo
Cuneo
 

mercoledì 2 settembre 2015

Commento alla premiazione


Verdetto della venticinquesima edizione della manifestazione poetica, letteraria, fotografia ed artistica della frazione bovesana: grande livello fotografico



 

Anche quest’anno Mellana di Boves, con il suo «Circolo», ha organizzato la festa della frazione, dal 17 al 20 luglio, e l’ha vissuta all’insegna della grande varietà, con un programma completo, che ha spaziato da apprezzate serate gastronomiche (pizza, patatine, carne alla brace, cena con ravioli e piatti tipici, davvero ricca e curata, polentata…) e musicali (soprattutto «revival anni Settanta-Ottanta-Novanta, liscio, serata provenzale-occitana...), a manifestazioni religiose (vissute in atmosfera di autentica, sentita, devozione, dalle Messe, alla processione in giornata caldissima, al vespro), divertimenti popolari, gare a bocce, ma, come ormai tradizione da un trentennio, momenti culturali, espositivi. Come sempre non è mancata buona partecipazione ad ognuna delle proposte...

Nota caratteristica di alcune delle ultime edizioni è il costante tentativo di adeguarsi ai tempi, al cambiare di gusti ed abitudini in questi anni di una crisi che mai pare finire, con sempre meno risorse a disposizione, di scarsa voglia di momenti «impegnati» (un presente, che si candida a futuro, enogastronomico, molto legato al passato anche remoto, all’eterno)… Più che iniziative di «spessore», han successo gli «eventi», quelle proposte che paiano originali e sappiano incuriosire...

Il tutto avviene in una atmosfera caratterizzata da un «cambio generazionale» che, ormai, appare evidente, con un «passaggio di consegne», che non vuol essere «traumatico», di «rottura», semmai di «evoluzione», naturale, con i tanti giovani che si impegnano nell’iniziativa sin da ragazzi e che, ogni anno di più, vi stanno incidendo…

Ben si è consci dell’esigenza di un cambiamento, di forma, cornice e contenuto, pur ritenendo, dopo tanti anni, come molto probabile un continuare, in qualche modo, questo discorso, radicatosi, espositivo, con idee piene della, adeguata, originalità che arrivano dai giovani…

Si è partiti con caldo temprato da un po’ di pioggia e vento, ma davvero notevole era la temperatura nel pomeriggio della premiazione, domenica 20 luglio dell’iniziativa ormai «storica» per eccellenza (accanto alle varie esposizioni, rinnovate ogni anno, curando adeguato «taglio» e presentazione) è il concorso «Parole ed immagini», che compie, ormai, venticinque anni (edizioni), mentre son ben ventinove che si procede in questo curioso, originale, taglio «culturale» di «festa locale» (al conto si devono aggiungere due edizioni fotografiche e due esposizioni storiche, da cui è nato il libro sulla piccola comunità stampato nel 2010 per la terza volta, aggiornato).

Gli organizzatori hanno fatto notare come, mai come quest’anno, le giurie, specie quella fotografica, fossero soddisfatte della qualità delle opere pervenute.

I partecipanti continuano ad essere, complessivamente, sui trecento (quanto la popolazione della frazione), costante da vari anni (in crescita nella parte fotografica), come sempre provenienti da ogni parte d’Italia.  Dei circoli fotografici della zona la consueta numerosa partecipazione è arrivata dall’Espera di Roccavione (presente alla premiazione era il Presidente, Pierluigi Peluso).

Presenti, oltre ai premiati provenienti dai dintorni di Cuneo, comunque, anche quest’anno, nonostante il caldo che ha sconsigliato molti, magari anziani e con problemi di salute, dall’intraprendere un lungo viaggio, erano la poetessa friulana Nicolina Ros, Antonio Tavella poeta e prosatore cuneese di Racconigi, Attilio Rossi, poeta e prosatore torinese di Carmagnola, Luciano Ravizza scrittore astigiano di Castell’Alfero (con  varie letture), il poeta veronese Oscar Simonetti di Brenzone Sul Garda, i fotografi Nicola Daddi di Genova, Roberto Pestarino di Novi Ligure (Alessandria), il pisano Paolo Ferretti con la moglie Michela Bernini (ormai «di casa» a Mellana), Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia)…

Protagonista di deliziosi momenti di «lettura», a fianco dei giurati Lelia Marizza e Giorgio Casiraghi, è stato anche il poeta monregalese Alessandro Dattola...

Saluto ha portato il vicepresidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, Banca di Credito Cooperativo, da sempre vicina a questa ed a tante altre iniziative bovesane.

La «giuria degli scritti, formata dai professori Alessandro Giordanetto e Giorgio Casiraghi e da Lelia Marizza («poetessa militante»), ha dichiarato, per la sezione «poesia e prosa giovane» (autori sino a venti anni, molti partecipanti dal Liceo Novello di Codogno di Lodi) vincitore il racconto «Una giornata… mutante» - di Sara Fumagalli, di Sirone (Lecco), di ispirazione kafkiana, che ha preceduto «Insopportabile è…» di Matteo Terruggi, di Codogno (Lodi), sul disagio esistenziale, e «La mia fiammante due ruote» di Alberto Bollea, di Cigliano (Vercelli).

La sezione, non competitiva, «Invito alla scrittura»  ha visto l’ormai abituale partecipazione di ottantina di ragazzi delle classi elementari della frazione Rivoira, di una fontanellese, di classi delle scuole medie bovesane, del doposcuola di Spinetta.

Nella «Poesia a tema libero»  ha trionfato  Davide Rocco Colacrai, di Terranova Bracciolini (Arezzo), che, con le sue tre opere ha raccolto la vittoria, con la deliziosa «I giorni della vendemmia», giocata sulla delicatezza dei ricordi giovanili, il secondo posto con l’impegnata «Il ricordo di chiamarci Africa», sulla recente immigrazione ed una segnalazione con la letterariamente raffinata «La vita segreta di un’ape». Terzo posto lo ha avuto il già premiato in passato Rodolfo Vettorello, di Milano, con «Io non perdono», sulla «moralità che oggi parecchi fingono di avere».

Per la «Prosa» ha vinto, alla prima partecipazione, il cuneese Paolo Arnolfo, di Busca, con «Un’ultima lunga arrampicata», dove lo sport è metafora di vita. Ha preceduto Pierandrea Podda, altro cuneesse, di Borgo San Dalmazzo, con «Vivere una seconda volta», e Mario Fulvio Giordanino, astigiano, con  «Una fucilata perfetta»

Segnalata è stata «Bobi», di Nicolina Ros di San Quirino (Pordenone), anche, «ex aequo», seconda e terza nella sezione di poesie e lingue naturali con «Ultin svol» e «6 di mai 1976 – Taramot in Friul».

Nella sezione «Satira e goliardia» vittoria è andata ancora (dopo tanti suoi «haiku» premiati in passato)  al poeta cuneese Vittore Giraudo, con «In ordine», poesia sempre veloce e graffiante, elegante, amara.

Molti sono stati i premiati per tutte le sezioni «Dialetti e lingue naturali», che schieravano alcuni dei migliori nomi del settore, non solo del Cuneese o della Regione. Assente alla premiazione la giurata Candida Rabbia è stata ben sostituita da altro poeta cuneese, Guido Musso, il popolare «Barba Guido», di Spinetta (vincitore nella seconda edizione, nell’ormai remoto 1989),

Ancora vero trionfatore è stato Antonio Tavella di Racconigi, certo uno dei maggiori poeti e studiosi del piemontese viventi, che ha ricevuto «premio speciale» per le «poesie» « Con tut ed cel», «‘L parfum» e «Vos», oltre al primo premio ex aequo per la prosa, con «El campagninot».

Con lui, ex aequo, è stato premiato, con «Ël matrimòni ad na vòta», Luciano Ravizza di Castell’Alfero (Asti)  precedendo, terzi, ancora a pari merito,  «Creuze e seugn» di Giuseppe Accossato, di Genova (in piemontese) ed «Ël canton ed le masche» di Attilio Rossi, torinese di Carmagnola.

Nella sezione poetica di «dialetti e lingue naturali», invece, oltre ad altro «premio speciale» a Giovanni Galli, cuneese di Savigliano, la vittoria è andata a «L’oria d’utubr» di Pietro Baccino, savonese (con la sua delicatezza ed il suo ligure con assonanze piemontesi, lingua «di frontiera»). Ha preceduto Nicolina Ros e «An silensi» di Giuseppe Mina, bovesano trapiantato ad Ancona. Terza, ancora con la poetessa friulana, è risultata «Mnsonè» di Elda Rasero, di Portacomaro (Asti).

Segnalazioni sono andate a «Frise e Spluve» di Maria Teresa Cantamessa Andrina di Ivrea (Torino), «A Vecchiarella» di Angelo Canino, di Acri (Cosenza), in calabro lucano, a «Tessiòira ‘d lus» di Umberto Maria Gillio di Cascinette di Ivrea (Torino), a «Vihej» di Albino Barrel, anche lui di Ivrea, in occitano-provenzale, alla ligure «Curianduli de l’anima» di Vincenzo Bolia di Albenga (Savona), a «Er fioca», ancora della astigiana Elda Rasero.

La giuria della «sezione simbolo», «Parole ed Immagini», formata da Lelia Marizza, Chiara Mori, Dario Colmo e Sergio Carletto, ha espresso, come sempre, giudizio articolato, su materiale ricco sia a livello di «testi» che di «immagini». Ancora una volta molta ispirazione è arrivata da sezioni fotografiche (quest’anno quella sul ciclismo e sul colore giallo soprattutto).

Vincitore è risultato Oscar Simonetti di Brenzone Sul Garda (Verona), con fotografie di Lorenzo Gaioni (immagini di casa abbandonata, di vita vissuta), precedendo la fiorentina Sandra Ceccarelli (anche lei con delicata immagine e versi di antico interno domestico, pur ancora vivo, non solo nella memoria). Terza (con immagini e brevi frasi efficaci legate al ciclismo) è stata la coppia cuneese «Pia e Maggio». Segnalati sono stati Matteo Lolli di Bologna ed il cuneese Eugenio Campogrande.

La giuria per le «fotografie», formata da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, ha plaudito al buon livello dei lavori presentati, tra cui sono riuscite ad emergere anche opere  di autori locali, accanto ai protagonisti «foresti»  (liguri, veneti e toscani), anche di varie altre edizioni.

«Occhi, la forza dello sguardo» ha visto la vittoria del bovesano Cristiano Cerato, presidente del locale «Circolo Fotografico L’Otturatore», con l’unica immagine con la quale partecipava. Ha preceduto i genovesi Giovanna Dal Farra, di Ronco Scrivia, e Nicola Daddi («A Staglieno», immagini del cimitero del capoluogo ligure).

Per «Bicicletta… Che passione!» si è assegnato il primo e terzo premio al vicentino Antonio Cunico, il secondo al cuneese di Centallo Loris Salussolia, segnalazione a Ivan Bollea di Cigliano (Vercelli).

«Il giallo… colore» il successo è andato a Roberto Pestarino di Novi Ligure (Alessandria) (con la bellissima «Come libri»), precedendo, seconda e terza, Michela Bernini di Fornacette di Pisa. Segnalati sono stati il bovesano Michele Siciliano (con scorcio langarolo in autunno) e la cuneese Bianca Maria Capanna.

Per «Città di notte» o «Frammenti notturni» la scelta è caduta su due immagini di Ivan De Stefano di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), seguito da Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa e da Nicola Daddi di Genova

«Il mondo in bianco e nero» è stata dichiarata la «migliore sezione non solo di questa edizione del Concorso, tra le migliori in assoluto». L’ha vinta Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia). Seconda è stata indicata Loredana Berteina di Fossano, terzi ex aequo Nicola Daddi e Bianca Maria Capanna.

Segnalazioni sono andate a Paolo Ferretti, Michele Siciliano, Loris Salussolia, Nicola Daddi, Daniela Patriti di Fossano (Cuneo), con la sequenza «Il giovane favoloso».