venerdì 5 luglio 2024

A San Matè di Pietro Baccino

 

A San Maté                                                               A San Matteo

 

Ŕa géxa d’Giüxvala a ŕa u nőm d’San Maté,              La chiesa di Giusvalla ha il nome di San Matteo,

quel ch’l’ha šcŕič ( i éŕan quatŕ) eŕ paŕőle du Sgnù   colui che ha scritto (erano quattro) le parole 

                                                                                    del Signore

e ant’i tempi ciü antighi a mancova a ŕa gent            e nei tempi più antichi mancava alla gente

ŕa figüŕa du Sant pitüŕoia ant’u legn.                        la figura del Santo dipinta sul legno.

E duxent agni fa eŕ pŕev l’ha deciś:                          E duecento anni fa il prete ha deciso:

dŕa štatua deŕ patŕòn u j’éŕa pŕőpi da bżögn.             della statua del patrono c’era proprio bisogno

Eŕ famije d’ Giüxvala j’éŕan pŕonte a giütè,              Le famiglie di Giusvalla eran pronte ad aiutare,

coŕcûn u dova in cit, coŕcûn na liŕa                           qualcuno dava un centesimo, qualcuno una lira

pŕ’in an’, dui agni per puréi paghè                            per un anno, due anni, per poter pagare

ŕa fatiga e u tŕavaj d’in’ašpert bancaŕè.                     la fatica e il lavoro di un esperto falegname.

E ben, zînc meixi apŕes ŕa štatua a r’è finìa,              Ebbene, cinque mesi dopo la statua è finita,

ma a s’tröva a Sana, lażü vxîn a ŕ’mo,                       ma si trova a Savona, laggiù vicino al mare,

ben lonżi daŕ paiś. E aluŕa u s’dév                            ben lontana dal paese. E allora si deve

partì d’bunuŕa, du dużene d’őmi                              partir di buon’ora, due dozzine di uomini

żuni e dŕüi, ben cumandoi daŕ pŕev.                          Giovani e robusti, ben diretti dal prete.

‘Pena rivoi, i s’caŕijan eŕ štanghe                               Appena giunti, si caricano le stanghe

chi réżan u tŕavaj, ch’l’è pŕőpi bel.                            che reggono l’opera, che era proprio bella.

Ŕa štŕo a r’è longa, u s’pasa da u Santuaŕiu,             La strada è lunga, si passa dal Santuario,

quel dŕa Madőna dŕa Misericőrdia,                           quello della Madonna della Misericordia,

e pöi a Noś e d’Gat, Muntnöč e ŕa Feréra.                e poi a Naso di Gatto, Montenotte, la Ferriera.

I s’dovan canğ suvenżi i paisagni,                             Si davano spesso il cambio i paesani,

eŕ pŕev u bŕonduŕova u ső rusoŕi,                              il prete brontolava il suo rosario,

e avanti, avanti, munté suvŕa eŕ bŕic                          e avanti, avanti, salire sulla collina

e caŕè ciàn per nent rübatese.                                    e discendere piano per non rotolarsi.

A ŕa fîn son rivoi, a déx uŕe dŕa seiŕa,                       Alla fine sono arrivati, alle dieci di sera

e posoia ŕa štatua, apena föŕa daŕ paiś,                      e, posata la statua, appena fuori dal paese,

eŕ parucu l’ha do ŕa ső benediziòn.                           Il parroco ha dato la sua benedizione.

I rivan dőne e fiöj e i vordan u ső Sant                     Arrivano donne e bambini e guardano il loro santo

ch’u šcŕiv cianîn e l’angelu davxîn                            che scrive lento e l’angelo vicino

u l’vorda e u l’giüta, cum u dix u Sgnù.                    lo guarda e lo aiuta, come dice il Signore.

Tüci an giŕ i son pioj da l’emuziòn,                           Tutti intorno sono presi dall’emozione,

coŕcûn u cianż, u s’fa u segn dŕa cŕux                       qualcuno piange, si fa il segno della croce

e u s’veg ŕa gent ch’a pŕéga silenziuśa,                     e si vede la gente che prega silenziosa,

eŕ cö lgé, ŕa šperanza du dumàn.                               il cuore leggero, la speranza nel domani.

Ancö, in’ an’ via l’otŕ, u s’fa ancuŕa ŕa fešta             Oggi, un anno dopo l’altro, si fa ancora la festa

quande l’è u dì du Sant, ch’u vén’ purtò                  quando è il giorno del Santo, che viene portato

ans’ ŕa štŕò deŕ gażie, a röve lènte                             nel viale delle robinie, a ruote lente

senza voŕi fatiga an pŕucesciòn.                                senza troppa fatica in processione.

 



 

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