sabato 13 agosto 2022

Snaturata - Satira di Francesco Masini

 

                                                                 SNATURATA

 

Non v'è alcuno che non oda                                           

(son gli effetti della Moda!)

esaltare la Natura,

come fosse cosa pura.

Io, che fin dal sillabario

vissi da Bastian Contrario,

alla lode immeritata

ch' è nel popol radicata

certo non mi adeguerò

e, deciso, dirò: “No!”.

Non ch'io voglia contestare

disconoscere, negare

quelle perle, le più rare,

ch'è a noi dato di trovare,

e qualcuno ha battezzato

le bellezze del creato”:

sole, luna, albe e tramonti,

nevi candide sui monti,

acque azzurre, verdi, bianche,

cieli splendidi, e poi anche

alberi, erbe, gigli e rose,

le bestiole più graziose,

animali fieri e forti,

grassi, magri, lunghi e corti.

Ma, a mostrarti l'altra faccia,

io son qui, piaccia o non piaccia!

Se, inebriato dai colori

che hai d'intorno, dentro e fuori,

ti mettessi a ragionare

con freddezza, ad indagare,

capiresti che una dura

avversaria è la Natura,

scopriresti, a profusione,

vizi di fabbricazione:

non soltanto difettucci,

ma di pene, angosce e crucci

sia motivi che occasioni,

d'infelicità cagioni.                                                                                                             

Già il poeta del dolore

affermava con calore

che non buona, ma maligna

è Natura: una matrigna!                                     

Non sta a me qui argomentare,

discettare, dimostrare,

sostenere questa tesi:

ci vorrebber giorni, mesi!                                 

A me preme, per tentare

di convincerti, mostrare                                                1

un esempio, assai modesto,

certo, sì, ma non per questo

privo di significato,

e l'esempio l'ho trovato!

Se a te in un supermercato

dopo a lungo aver cercato,

messa lì, tra mele e pere,

accadesse di vedere,

grossa e un po' bitorzoluta,

una mela assai panciuta,

tu faresti un vero errore

se, bramandone il sapore,

confondendo il buono e il bello,

la posassi sul carrello,

perché il frutto, già ammirato,

ben sbucciato ed affettato,

poi sarebbe dal palato

aspramente rifiutato!

Ma se tu lo sottoponi

a processi e operazioni

che nel tempo sono state

sempre più perfezionate,

un prodotto delizioso,

adorabile, sfizioso

sarà infine il risultato;

ed il merito accertato

non sarà della Natura,

ma dell'uom, della cultura.                                                                                                                                            

Accadeva in una storia

per bambini, se ho memoria,

che un ridicolo, sfigato,

paperotto spennacchiato,

trascurato, anzi evitato,

disprezzato e canzonato,

mentre andava alla deriva,

tutt'a un tratto risaliva

dalla brace alla padella

per realizzare quella

metamorfosi perfetta

che da tempo, senza fretta

(non però senza premura!),

preparava la Natura:                                              

come un fiore ormai sbocciato,

come un frutto maturato.                                  

Non è più il destin maligno:

l'anatroccolo era un cigno!

Quel che lì fece Natura

qui sol l'arte l'assicura:

perché sì, vorrei vedere

(e sarebbe un gran piacere)                                              2

per processo naturale,

automatico, normale,

ritrovarsi trasformata

la cotogna in cotognata!

E salute ti propina

tutta quella vitamina

(come tre sorelle, lì,

trovi l'A, la B e la C),

perché il pregio ha sempre avuto

di combatter lo scorbuto!

Sai che, circumnavigando,

Magellano Ferdinando

(e, con lui, ogni ufficiale)

restò immune da quel male,

consumando la pregiata,

salutare cotognata?

Ecco, dunque, a bocca piena

(m'abbandona ormai la lena),

come se parlassi a un figlio,

io ti do questo consiglio:

«Se cibartene vorrai

mai scorbutico sarai!»  

 

Nessun commento:

Posta un commento