SNATURATA
Non v'è
alcuno che non oda
(son
gli effetti della Moda!)
esaltare
la Natura,
come
fosse cosa pura.
Io, che
fin dal sillabario
vissi
da Bastian Contrario,
alla
lode immeritata
ch' è
nel popol radicata
certo
non mi adeguerò
e,
deciso, dirò: “No!”.
Non
ch'io voglia contestare
disconoscere,
negare
quelle
perle, le più rare,
ch'è a
noi dato di trovare,
e
qualcuno ha battezzato
“le bellezze del creato”:
sole,
luna, albe e tramonti,
nevi
candide sui monti,
acque
azzurre, verdi, bianche,
cieli
splendidi, e poi anche
alberi,
erbe, gigli e rose,
le
bestiole più graziose,
animali
fieri e forti,
grassi,
magri, lunghi e corti.
Ma, a
mostrarti l'altra faccia,
io son
qui, piaccia o non piaccia!
Se,
inebriato dai colori
che hai
d'intorno, dentro e fuori,
ti
mettessi a ragionare
con
freddezza, ad indagare,
capiresti
che una dura
avversaria
è la Natura,
scopriresti,
a profusione,
vizi di
fabbricazione:
non soltanto
difettucci,
ma di
pene, angosce e crucci
sia
motivi che occasioni,
d'infelicità
cagioni.
Già il
poeta del dolore
affermava
con calore
che non
buona, ma maligna
è Natura: una matrigna!
Non sta
a me qui argomentare,
discettare,
dimostrare,
sostenere
questa tesi:
ci
vorrebber giorni, mesi!
A me
preme, per tentare
di
convincerti, mostrare 1
un
esempio, assai modesto,
certo,
sì, ma non per questo
privo
di significato,
e
l'esempio l'ho trovato!
Se a te
in un supermercato
dopo a
lungo aver cercato,
messa
lì, tra mele e pere,
accadesse
di vedere,
grossa
e un po' bitorzoluta,
una mela
assai panciuta,
tu
faresti un vero errore
se,
bramandone il sapore,
confondendo
il buono e il bello,
la
posassi sul carrello,
perché
il frutto, già ammirato,
ben
sbucciato ed affettato,
poi
sarebbe dal palato
aspramente
rifiutato!
Ma se
tu lo sottoponi
a
processi e operazioni
che nel
tempo sono state
sempre
più perfezionate,
un
prodotto delizioso,
adorabile,
sfizioso
sarà
infine il risultato;
ed il
merito accertato
non
sarà della Natura,
ma
dell'uom, della cultura.
Accadeva
in una storia
per
bambini, se ho memoria,
che un
ridicolo, sfigato,
paperotto
spennacchiato,
trascurato,
anzi evitato,
disprezzato
e canzonato,
mentre
andava alla deriva,
tutt'a
un tratto risaliva
dalla
brace alla padella
per
realizzare quella
metamorfosi
perfetta
che da
tempo, senza fretta
(non
però senza premura!),
preparava
la Natura:
come un
fiore ormai sbocciato,
come un
frutto maturato.
Non è
più il destin maligno:
l'anatroccolo
era un cigno!
Quel
che lì fece Natura
qui sol
l'arte l'assicura:
perché
sì, vorrei vedere
(e
sarebbe un gran piacere) 2
per
processo naturale,
automatico,
normale,
ritrovarsi
trasformata
la cotogna in cotognata!
E
salute ti propina
tutta
quella vitamina
(come
tre sorelle, lì,
trovi
l'A, la B e la C),
perché
il pregio ha sempre avuto
di
combatter lo scorbuto!
Sai
che, circumnavigando,
Magellano
Ferdinando
(e, con
lui, ogni ufficiale)
restò
immune da quel male,
consumando
la pregiata,
salutare
cotognata?
Ecco,
dunque, a bocca piena
(m'abbandona
ormai la lena),
come se
parlassi a un figlio,
io ti
do questo consiglio:
«Se cibartene vorrai
mai scorbutico sarai!»
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