sabato 13 agosto 2022

Ŕa štŕò du ricórd di Pietro Baccino

 

Ŕa štŕò du ricórd

                                                          

L’è in senté cürt suta j’eŕbuŕi vegi,                       

ant’l’oŕia u j’è in pŕufüm dešteiś an giŕ    

deŕ sciuŕe növe e u coŕa fîn’aŕ cö.                       

I suldoi nóš-ci, mórti aŕ fŕont, an guera, 

j’an qui na pŕéia d’morm e u nóm ben šcŕić.  .

J’eŕbuŕi i fan ŕa vordia a ŕa mimóŕia,                                          

in an’ via l’otŕ, e i nóš-ci póvŕi żuni,                     

reštoi żuni per sempŕe, i dŕöman là                     

e i šcutan tüci j’agni da coŕcûn                           

paŕóle cîne d’puvŕ, vöie d’amù,                             

che ’ŕ vent u pórta via senza pietò.                    

A pasci cürti a vag an su senté                          

suta l’ombŕa deŕ föje a fuŕma d’cö                        

e a sent fórt eŕ magôn dŕa póvŕa moŕe,  

ch’a špetova u só fiö e a n’l’a ciü višt                 

e tüci i dì a cianżiva suta l’ombŕa                         

de s’ciante dŕa mimóŕia e du duŕu.                    

U sciuscià sempŕ’aŕ mond eŕ vent dŕa guera

e fóscia i’n seŕviŕan eŕ pŕeie d’morm                    

cu’i nómi ben maŕcoi e córca cianta…    

Ŕa bura, intant, a pŕöva a cŕöbi in pó                 

quei nómi di suldoi dŕa pŕüma guera                  

e u zé ch’u cianż u’m cumpagna cianîn            

ans’ ŕa štŕo du ricórd, ina matîn.             

 

 

La strada del ricordo

 

E’ un sentiero breve sotto i vecchi alberi, / nell’aria c’è un profumo diffuso intorno /

dei fiori nuovi e scende fino al cuore: / I nostri soldati morti al fronte, in guerra, /

hanno qui una lapide e il nome bene inciso. / Gli alberi fan la guardia alla memoria, /

un anno dopo l’altro, e i nostri poveri giovani, / rimasti giovani per sempre, dormono là /

e ascoltano tutti gli anni da qualcuno / parole piene di polvere, vuote d’amore, /

che il vento porta via senza pietà: / A passi brevi vado sul sentiero /

sotto l’ombra delle foglie a forma di cuore / e sento forte il dolore della povera madre, /

che attendeva suo figlio e non l’ha più visto / e tutti i giorni piangeva sotto l’ombra /

di queste piante della memoria e del dolore. / Soffia sempre nel mondo il vento della guerra

e forse ci serviranno le pietre di marmo / con i nomi bene incisi e qualche pianta…/

Il muschio intanto prova un po’ a coprire / quei nomi dei soldati della prima guerra /

e il cielo che piange mi accompagna lento / sulla strada del ricordo, una mattina.

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