sabato 24 giugno 2023

Agostino Barletta - Genova - Secondo sezione poesia

 

Cornovaglia

 

Le coppie di fulmari

rasentano gli scogli

e carezzano ignari

muri di sassi spogli.

Ogni prato rasato

è morbido tormento:

è il fieno sfacciato

cresciuto controvento.

Respiro d'una vita,

ritmo della marea

che s'alza inviperita

e scende e si ricrea.

E si scaglia ogni sera

un mare disperato

contro la roccia nera,

crollando senza fiato.

Corvi neri di pece

ciarlano in adunanza

sul bruno della specie,

abbozzando una danza,

orfani di foreste

spaziano gli occhi in cielo,

brindano e fanno festa

volando con buon zelo.

Scendon le mucche al mare

ricche di folto pelo

in dubbio se brucare

ignorando mare e cielo,

o provare a librarsi

dentro le nubi spesse

evitando d' urtarsi

con sterne assai dimesse.

Costa di Cornovaglia

vive di vita varia,

priva di boscaglia,

la roccia assai precaria

muta il suo muso nero

per alimentar musei

talvolta il cimitero.

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