Verdetto “Parole ed Immagini 2025 – XXXIV Edizione
Scritti
La giuria della XXXIV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Cecilia Baudino, Giorgio Casiraghi, Elisa Dani e Rosanna Marro, riunitasi nella sede del Circolo di Mellana, la sera di giovedì 29 maggio, ha fatto avere il suo giudizio.
Poesia e prosa giovane
La nota più
negativa anche di questa edizione del Concorso è la scarsa partecipazione di
giovani, che ci riempie di poca fiducia nel guardare il futuro...
Poesia a tema libero
-Un frammento poetico (in
sardo logudorese ed italiano) che racconta il sapore di una città: Milano. Lo
fa tratteggiando piccoli e brevi squarci quasi colti al microscopio, in mezzo a
tutto il resto. Quasi un invito a coglierne altri e altri con uno zoom che
cerca negli anfratti di una caotica città. Deliziosa la forma di preghiera e la
metafora di mare e vele bianche in piena Pianura Padana nebbiosa... Dove vi son
mare e barche vi son, fatalmente, naufraghi...
2° “Coriàndoli
de l’ànima” (“Coriandoli dell’anima”) di Vincenzo Bolia, Albenga (Savona)
- Una sola immagine,
precisa, una metafora in cui l’occhio interiore si allarga e dà spazio agli
altri sensi come porta d’ingresso dei ricordi. Una capacità di sintesi poetica
capace di raggiungere l’immaginario del lettore, qui è il “mare reale” ad
evocare malinconie, in ligure ed italiano...
3° ex aequo “Il mio nome è...”
di Giuseppe Raineri, Bergamo
- Ottima costruzione di
versi per raccontare Ipazia, matematica, filosofa, astronoma di Alessandria
d’Egitto, figlia dell’ellenismo, coi suoi Dei nati dall’incontro tra quelli di
Oriente ed Occidente, di Persia, Egitto e Grecia (come Serapide), pagana, forse
più laica, vissuta e morta, fatta letteralmente a pezzi, mentre trionfava il
cristianesimo del vescovo Cirillo e la stella dell’impero creato da Roma stava
declinando. In un contesto come quello attuale, riesce ad essere figura che
interroga, che richiama concetti di giustizia, verità e coraggio. E’ senza
tramonto il tempo in cui mettere mano alla propria umanità, Ipazia ce lo
ricorda.
3° ex aequo “Poesie in baule”
di Daniela Antonello, Padova
- Un baule in cui si addensano parole per iniziare a
raccontare il bagaglio di una sola vita. Potremmo continuarlo noi, dopo i
puntini di sospensione. Aggiungere ognuno il nostro, “di bagaglio a mano”. O
semplicemente riconoscerci nell’elenco di questa poesia che richiama ad
uno ad uno luci ed ombre di ogni relazione. In associazione al componimento,
l’immagine anch’essa racconta: espressione quasi d’un paesaggio interno in cui
tutto si affastella e si mescola a comporre una vita passata che soltanto in
futuro avrà la forma d’un racconto.
Segnalata “È finita la pace”
di Gaetano Giorgio Prizzi, Catania
- Tra poesia e racconto, prosa, poche righe descrivono
in scioltezza e con immagini brevi, ma incisive, ciò che resta quando la pace
se ne va. Immagine attuale di cui serbare ricordo costante.
Prosa a tema libero
1° “Un due tre... Stella!”
di Wilma Avanzato, Chivasso (Torino)
- Il racconto ambientato negli “anni di piombo”, segna una bambina,
figlia di sequestratori, usata per piccoli incarichi e lasciata sola in un
mondo che non comprende. Il suo gioco solitario diventa simbolo dell’infanzia
negata. Con uno stile sobrio e toccante, l’autore mostra il peso delle scelte
adulte su chi non ha voce.
2° “Furaha” di Iva Osenda, Tarantasca (Cuneo)
- Il racconto commuove per la delicatezza con cui
tratta il tema dell’amore incondizionato e della perdita. La figura di Furaha,
piccola scimmietta diventata troppo grande perché resti in famiglia e affidata
a dei circensi, che torna nei sogni a consolare la nonna fino alla fine lascia
un’impronta poetica e malinconica, trasformando la sofferenza in dolcezza.
3° ex aequo “La pazienza del
ragno” di Elisa Marchinetti, Noceto (Parma)
- Il
testo descrive con sensibilità la crescita di una bambina affascinata dalla
scrittura sostenuta dal padre in un legame profondo che si inverte nel tempo.
Scorrevole, ben scritto, ricco di immagini efficaci e toccanti, emozionante
nella sua semplicità.
3° ex aequo “L’appartamento”
di Giuseppe Raineri, Bergamo
- Un
racconto toccante sul lento svanire a causa della malattia. I ricordi si
cancellano, i gesti quotidiani perdono senso, fino allo svuotamento fisico ed
emotivo rappresentato dallo sgombero della casa. Scrittura semplice ma intensa.
Doloroso e profondo.
Segnalato “Delfi, incontro mitologico tra la dea Selene, il dio
Apollo ed una mortale” di Mariacristina
Neri, Rimini
- Un testo
evocativo e poetico che unisce mito, viaggio e introspezione. L’autore, guidato
dal fascino della luna ripercorre i luoghi sacri della Grecia antica in un dialogo
immaginario con le divinità Selene e Apollo. Le descrizioni intense e
suggestive trasformano il percorso fisico in un viaggio interiore ispirato dal
celebre monito “Conosci te stesso”. È un bell’incontro tra bellezza classica e
riflessione personale.
Satira e goliardia
1° “Degli esamini
esami” di Francesco Masini, Genova
- Con feroce
eleganza, l’opera demolisce senza pietà la retorica che ogni anno accompagna
l’esame di maturità. Parla la lingua del rigore non quella della commozione.
L’autore sferza il lettore con versi cesellati in endecasillabi sciolti,
dimostrando che chiarezza e coerenza valgono più dello zucchero spacciato per
giudizio. Lavoro affilato, lucidissimo e necessario.
2° “Il patentino” di Giuseppe Raineri, Bergamo
- Un
racconto ironico che gioca con leggerezza sul tema della dislalia. La storia
della famiglia Ruggeri e del povero Ruggero, perseguitato dalla sfortuna
linguistica e amorosa, strappa il sorriso con situazioni paradossali e battute
ben costruite. Lo stile è semplice ma efficace, con un umorismo delicato che sa
far riflettere sulla fragilità e sull’assurdità della comunicazione.
3° ex aequo“Filastrocca dello
spread” di Francesco Masini, Genova
- La filastrocca gioca con ritmo e ironia, intrecciando parole in rima
come dead, glad, bread per creare un effetto sonoro incalzante. Il linguaggio
semplice ma espressivo rafforza il tono satirico, trasformando un tema
economico serio in un gioco poetico originale e divertente.
3° ex aequo“Cotletta”
(“Cotoletta”) di Luciano Milanese, Poirino (Torino)
- Il racconto breve e divertente, espresso in piacevole lingua
piemontese, ritrae con ironia l’ingenuità del giovane Tommaso. La sua passione
per la cotoletta e uno scherzo finito male danno vita a una scena esilarante,
resa vivace da uno stile semplice e curato.
1° “ Nivole ‘d nostalgia” (“Nuvole
di nostalgia”) di Maria Teresa Cantamessa Andrina, Ivrea (Torino)
-. I ricordi, nella notte, assaltano l’autore (autrice), di questa lirica delicata,in bella lingua regionale, senza sbavature, musicale, ricercata nei termini, e a loro si unisce la fantasia (la mitologia locale di streghe, fate e folletti), pur di far evadere qualche momento, da questo mondo divenuto “grev”, “greve”, difficile... Resta la voglia di aspettare l’alba, di veder sorgere il sole, di guardare e vivere ancora un futuro, ma con il rimpianto, la sensazione, di aver trascorso ormai i momenti migliori...
2° “L’integrassion” (“L’integrazione”)
di Luciano Milanese, Poirino (Torino)
-Bel quadretto di mercato di montagna, ormai
“multietnico”, molto ben reso nelle pennellate descrittive, metafora di società, che parla di una delle
importanti tematiche di questi anni di calo demografico italiano e di
immigrazione. Una lingua, anche “naturale”, “regionale”, non deve aver paura,
per essere tale, strumento di comunicazione e riflessione, di affrontare alcun
argomento. Nel piccolo “microcosmo” l’integrazione si raggiunge naturalmente,
senza problemi, e la lingua piemontese ne è uno degli strumenti...
Prose (“Le conte”) in
piemontese
1°
“Mia prima vira al Cotolengo” (“La mia prima volta al Cottolengo”) di
Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco (Cuneo)
-Il testo prende e si sa “far leggere”, scorre ed
interessa, ben scritto, sia in nell’originale piemontese che nella traduzione in
italiano (nonostante qualche refuso di battitura in quest’ultima), descrivendo
vicende di vita che si snodano negli anni, illustrando rapporti umani,
descrivendo con pennellate precise e delicate personaggi ed ambienti, qualcosa
che resta eterno, che si imprime nella memoria, con malinconia, nel passare del
tempo... Sensazioni ed odori evocati rendono tutto più vivo. Si racconta
l’esistenza che scorre, verso la vecchia e la malattia, favola, a volte almeno,
senza un “lieto fine”…
Segnalata “Na bon-a mira”
(“Una buona mira”) di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco (Cuneo)
- Non sempre è facile apprezzare tutto quello
che si incontra, con cui si ha a che fare, siano anche animali selvatici o
domestici... Il massimo sogno di Paperino è liberarsi dei molesti scoiattolini
Cip e Ciop... Il racconto (bello sia nell’originale piemontese che in italiano),
divertente, è accompagnato da ironia ben giocata, da sorriso, con il rapporto
con i volatili, il piccione, vicino a degenerare e diventare piccola tragedia
(da aggiungere ad un mondo che ne enumera tanti di grandi)... Finisce con la
soddisfazione che l’uccello, non pago di aver salvato le “penne”, abbia “mira”
migliore dell’umano che racconta, scrive... L’esito dello scontro dell’intelligenza
di uomini e volatili non risulta scontato come si poteva pensare (come del
resto quello tra Paperino e Cip e Ciop), dando una bella lezione di vita al
protagonista-autore…
Sezione “Parole ed Immagini
Visionata anche dalla Giuria fotografica, la sezione di “Abbinamento Parole ed Immagini”, ha visto definire il verdetto, nei locali del Circolo di Mellana, con opere valutate da tutti.
1° “Aberrabondanseuse” di Duilio Carpitella, Roma
-Lavoro monumentale, stupendo sia a livello fotografico, e elaborazioni,
che di contenuti, riflessioni, immagini, visioni ed analisi della realtà, della
vita, “progettualità esistenziale”, vero “manifesto”... Le linee delle immagini
sono “spezzate”, anche nelle persone, come in certa architettura visionaria
novecentesca,la scuola del franco svizzero Le Corbusier, con sue radici
storiche, per una spietata autoanalisi e ritratto dei tempi attuali, con
malinconia e sorriso ironico, in questo “mondo sconnesso”. Poche parole bastano
a dare la chiave dell’opera, che ha “sinossi” articolata... “Vorrei ogni cosa
non esser davvero come io vedo. Ora la cifra del nostro tempo è l’incertezza.
Quale la colpa? Cupe ebrezze m’invogliano a corrompere quel che m’è intimo. Le
mie strade, ogni affetto, il mio volto stesso. Giocosamente, a perdifiato
volteggio, girovago. Per il mondo sconnesso”...
2° “Dal buio alla luce” di Silvana
Del Cero e Maria Luisa Pizzolato, Bassano del Grappa (Vicenza)
-Un grande appello alla pace
arriva da questo abbinamento tra un testo intenso in ottimo abbinamento con la
riproduzione fotografica di opera artistica che vive di colori vivaci e caldi,
in contrasto a quelli scuri, la vita che trionfa su morte e distruzione.
3°
ex aequo “Quasi per caso” e “Due sedie” di Marina Falco,
Borgo San Dalmazzo (Cuneo)
-Disegni a china e scritte a
mano, di vecchi oggetti, che paion tagliati fuori dalla vita, eppur non lo sono,
metafora di umanità... Belle immagini e curati ed eleganti testi si rafforzano
vicendevolmente...
3° ex aequo “La stanza” di Sandra Ceccarelli, Firenze
- Testo sintetico (il più breve, forse, od
almeno uno dei più brevi, tra quelli premiati dal Concorso) ed intenso, in
ottimo abbinamento con l’immagine, bella inquadratura di stanza, coi suoi spazi
e le sue luce, che si intreccia, sottolinea, le emozioni e le sensazioni
espresse dalle parole, la dolce ed ironica malinconia... Un fotografo “scolpisce” con la luce...
Segnalazione a Samantha Olivier e Riccardo Perona,
Borgo San Dalmazzo
-Il bellissimo e delicato, intenso, testo poetico, lega e si intreccia alle due immagini, calde, sognanti, femminili
Fotografie
La
giuria della XXXIV edizione del
“Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da
Grazia Bertano, Cristiano Cerato e Massimo Macagno, si è riunita, la sera del 21 maggio, nella sede del Circolo
organizzatore, ed ha espresso il seguente verdetto.
1 - “Donne oggi”
1° “Lo specchio di Venere” di Antonella Lingua, Cuneo
-Pienamente rispondente al tema, fotografia
“comunicativa”, l’immagine mostra donna impegnata nella “questione femminile”,
attuale, in un bel contesto, con efficace composizione e colori “tenui”, da
“reportage”...
2 - “Carpe
diem”
1° “Al volo” di Renato Piazzini, Firenze
-Rispondente al tema, istante colto in perfetto
sincronismo, immagine nitida e ben inquadrata, buono il bianco e nero,
equilibrata.
Segnalata “Santo
subito” di Renato Piazzini, Firenze
-Scatto ironico, immagine di quelle che si devono
“vedere”, “cogliere”...
Segnalata
“L’atterraggio” di Renato Piazzini, Firenze
-Curiosa e simpatica immagine di movimento, in bella
composizione.
3
- “Essenziale”
1° “Mirino” di Nicola Daddi, Genova
-Un titolo azzeccato per una immagine che porta lo
spettatore a fissar lo sguardo nel punto desiderato, con simmetrie perfette.
L’immagine è davvero “essenziale”, funzionalissima, in qualsiasi verso, anche
fosse in bianco e nero.
2° “Anche al buio”di Barbara Serafino, Cuneo
-Composizione
elegante, che bilancia la composizione, immagine moderna e senza tempo, con la
“spina” a portare ad epoche vicine...
3°
“Spettatori” di Nicola Daddi, Genova
-“High
key”, sovraesposizione in macchina, immagine elegante, evocativa, dove tutto è
davvero essenziale.
Segnalazione a
“Controluce” di Angelo Gabelli, Castellazzo Bormida (Alessandria)
- Silhouette che
sintetizza l’animale e l’ambiente, insieme, nella loro essenza.
Segnalazone a “Geometrie urbane” di Pierluigi
Fornasier, Padova
-Insieme di
colore e deliziose cromie che evocano paesaggio indefinito, urbano, senza
mostrarlo, di Paesi caldi e lunari..
4- “Ridiamoci un po’”
1° “Testimonial” di Roberto Pellegrino,
Cuneo
-La
capacità di cogliere una situazione ironica, con acuto e curioso accostamento:
il “caldo” è evocato in vari modi.
2° “E ce
dica... Ce dica!” di Paolo Ferretti, Fornacette di Pisa
-Fotografia
che coglie il momento particolare (andrebbe bene anche per la sezione “Carpe
diem”, “Cogli l’attimo”), presentando situazione ironica e paradossale
(contenutisticamente ricca, purtroppo, non ha aiutato, nel giudizio tecnico
fotografico, la “dominante verde”).
3° “Chiacchierata tra amici” di Nicola Daddi, Genova
-L’immagine crea bene la
sensazione di dialogo vivo, colloquio, tra persone in carne ed ossa e statue,
presentando anche una completa varietà generazionale, andando da bambino ad
anziano, antica saggezza...
Segnalazione a “Guardatevi le spalle” di Nicola Daddi,
Genova
- Triste ilarità dei tempi moderni, del turismo
d’oggi...
Segnalazione a “Prima o poi
si mangia” di Paolo Ferretti, Fornacette di Pisa
-Immagine simpatica, di uomo ed animale, in simbiosi.
Segnalazione a “Vai... vai...
Tanto ti ripiglio...” di Paolo Ferretti, Fornacette di Pisa
-Contrasto
cercato tra imbarcazione precaria e grande nave (maxi yacht), ilarità ed
orgoglio, ironia ed autoironia, dissacrazione...
5 - “Interni”
1° “In and out” di Antonella Lingua, Cuneo
- Elegante ed essenziale
atmosfera zen, evocativa, luminosa, orientale, dalla composizione eccellente,
capace di evitare ogni banalità, una di quelle inquadrature che si deve avere
sensibilità per “vedere”...
2° “In fondo
al tunnel” di Alice Daddi, Genova
-Lavoro di
luce ed ombra, in perfetto equilibrio, cura nel fotografare un soggetto in
posizione ideale...
3° “Effetto serra” di Antonella Lingua, Cuneo
-Delicata
composizione, in “serra”, “limonaia”, equilibrata nei toni, non banale,
atmosfera che trasmette tranquillità, pace, serenità...
Segnalata “Spirale” di Renato Piazzini, Firenze
- Geometria e
composizione perfetta, soggetto tipico, ideale, della massima suggestione
immaginabile del tema, non facile e privo di insidie: la scala elicoidale
rinascimentale, qui ben inquadrata e resa con interessante alternanza di toni
caldi e freddi...
Miglior
fotografia in assoluto del Concorso – Premio speciale
“Lo sguardo” di Barbara Serafino, Cuneo
-L’immagine
evoca turbine di emozioni, perfetta in ogni dettaglio, in equilibrio
compositivo e riflessi, nel creare un’atmosfera. Racconta, piena di citazioni,
una storia, un film di Stanley Kubrick, e non solo, in tante pellicole
novecentesche (anni Settanta ed Ottanta)... Protagonista assoluta è la bambola,
che calamita lo sguardo, ansiogena ed inquietante... Viene giudicata una delle
immagini migliori mai viste dai giurati anche in altre edizioni del Concorso.
Mellana di Boves, 21 giugno 2025
Nessun commento:
Posta un commento