mercoledì 18 dicembre 2013

Pizze a Mellana

In autunno ed inverno i vari Comitati organizzano momento conviviali per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con le loro iniziative.
I più “ricchi” combinano, addirittura, gite in Riviera o in Langa, con abbondante pranzo.
Quasi tutti, comunque, si ritrovano in ristorante.
Controcorrente è andato, in periodi di crisi, per ragioni economiche, il Circolo Mellanese, che ha dato appuntamento a tutti (trentina gli iscritti presenti), nella sua sede (le ex-scuole elementari della frazione), per una spartana serata di affettati e pizze (da anni uno dei “piatti forti” dei menù nei giorni della festa locale di luglio), sabato sera 23 novembre.
Ci spiegano: “Certo è meglio trovarsi al ristorante, mentre qui alcuni di noi hanno dovuto lavorare, a preparate, servire e pulire... Potendo noi ne abbiamo sempre scelto uno bovesano... Ma i tempi sono difficili, le iniziative culturali che portiamo avanti ci costano molto, da nessuno ci arriva più aiuto economico, contributo... Pure non potevamo rinunciare a questo momento sociale, che, così, è diventato momento, anche, per provare 'variazioni' alle nostre, tradizionali, 'pizze margherita', che potrebbero essere una buona idea per la festa dell’anno prossimo...”.

Parole ed Immagini Story



Il “Concorso Parole ed Immagini” di Mellana ha data di nascita abbastanza precisa: una sera di pioggia di fine giugno del 1988, poco prima delle 22, mentre alcuni frazionisti, tre o quattro, allora tutti giovani, chi più chi meno, erano ad un tavolino della locale osteria a definire il programma di una festa che si voleva rilanciare, per dare iniziative con cui aggregare la Comunità.
Da alcuni anni si era formata una Pro-Giovani, che sarebbe diventata, di lì a paio d’anni Comitato e, poi, tra 1994 e 1995 Circolo ACLI, onde avere una più chiara ed ufficiale veste giuridica.
L’anno prima, quasi per caso, partendo da una esposizione storica che doveva essere incentrata sul Santuario mellanese, se ne era finita per organizzare una che di tutta la storia locale parlava, che sarebbe diventata, nel 1989, il primo libro sulla frazione, con poche pagine, dalla copertina rosa e le foto in bianco e nero (da altra esposizione del 1991 sarebbe arrivata una seconda edizione allargata, esaurita la prima, nel 2000, ripubblicata, ampliata ancora, tutta a colori, nel 2010).
Mentre la pioggia ancora cadeva, ad uno dei presenti venne l’idea, accolta con più o meno favore dai presenti, di quelle che si avevano in quei tempi, e a quella età, in cui quasi tutto sembrava possibile: fare un concorso poetico.
Visti i tempi ristretti, oltre a consegnare (a mano, o postalmente, come si usava allora) il bando a radio e pubblicazioni cuneesi, si andarono a cercare i partecipanti, direttamente a casa, con elenco approssimato di poeti locali fornito dalla biblioteca.
La sera era serena ed il tempo finalmente estivo la sera in cui partirono in due, sulla “FIAT Ritmo” del più “grande” di loro, a fare questo “giro esplorativo”, con alcune fotocopie battute da una macchina “Lettera 22” in una cartellina sulle ginocchia del più “giovane”...
Molti declinarono l’invito, e, poi, alcuni di questi parteciparono... Altri aderirono subito entusiasti, ed in molti casi, poi, non spedirono.
Fu la prima sera che incontrammo Giulio Chiapasco, di cui sino allora avevamo solo letto articoli e libri. Il maestro era a dorso nudo impegnato a potare la siepe davanti casa. Con grande cortesia ci disse che non poteva partecipare, essendo impegnato con vari lavori in giardino. Successivamente ci confidò di avere avuto l’impressione di trovarsi di fronte a persone che non sapevano assolutamente a cosa sarebbero andati incontro... Fu partecipante in varie edizioni successive, giurato, grande amico, disponibile, con la sua bella grafia di tempi andati, a scrivere i diplomi, sin a pochi mesi prima della morte, ormai ottantenne (ed il ruolo è stato ricoperto, da allora, dalla nipote Giulia)...
Giuseppe Francesco Cerato, poeta bovesano, aderì quasi commosso...
Alla fine si raccolsero centinaio di poesie, con ventina di partecipanti, risultato ritenuto più che soddisfacente per un debutto (allora ci si sapeva accontentare). Alcune opere erano di ottimo livello (vinse il pittore cuneese Giovanni Ghigliano, ora scomparso, terzo arrivò il bovesano Luigi Taffuti...), c’era un gruppo di giovani poeti cuneesi agguerritissimo, che ben prometteva...
Il professor Mario Martini aveva accettato di essere il nostro primo giurato (e presidente di giuria)...
Euforici, ci si preparò alla seconda edizione, pubblicizzando con cura e tempi giusti... Si riuscì solo a ripetere il risultato, senza “crescita”...
Pure, in quel 1989, fu deliziosa la premiazione curata dal Presidente della nuova giuria, Luigi Pellegrino, allora vicesindaco ed assessore alla cultura, prossimo a diventare sindaco, conclusa da spettacolare lettura della sua poesia in piemontese premiata (su giro in “Mountain Bike”, “Munta e Beica”) dello spinettese Guido Musso, Barba Guido, poco prima di uno dei due modesti spettacoli pirotecnici che eravamo riusciti a realizzare (non certo cose a livello di Vallone di San Giovanni).
Quella che avevamo perso come “battuta d’arresto”, comunque, ci convinse (tendenza normale dei giovani) a drastico mutamento di rotta e a darci alla fotografia.
Dopo il “Secondo concorso poetico mellanese” arrivò il “Primo concorso fotografico mellanese”, con centinaio di fotografie partecipanti ed esposizione allestita al Borelli, a San Bartolomeo, visto l’annullamento, in quel 1990, della festa patronale, per la morte, ad inizio giugno, del parroco, don Giacomo Natale Vallauri.
Dopo la pausa del 1991, per la nuova esposizione storica, ci parve naturale riproporre l’iniziativa fotografica, e la crescita fu esponenziale, con il doppio circa delle fotografie pervenuteci.
Ma l’idea della poesia non ci era passata e, quindi, ecco il “Concorso” prendere, nel 1993, la sua forma definitiva, quella “ibrida”, sconsigliataci da tanti, dai giurati in primis, del “Parole ed Immagini” (nato come “terza edizione”, ci parve giusto così), con la sua sezione “simbolo” di “abbinamento”: “poesia o prosa collegata ad immagine, foto, disegno o dipinto, in un rapporto di relazione”. Era un tema “difficile”, in cui “la parola doveva diventare immagine e l’immagine parola”, in cui nessuna delle due parti doveva essere secondaria all’altra, ma il cui intrecciarsi dava “forza” all’opera...
Dopo inizio non facile le soddisfazioni, da quella sezione, arrivarono copiose... I consigli vanno seguiti con discernimento…
E cominciarono gli anni della “crescita esponenziale”... In poche edizioni arrivammo oltre i duecento partecipanti, poi sui trecento (giovani della sezione non competitiva “Invito alla scrittura” inclusi).
Il tempo per curare l’iniziativa si dilatò costantemente, diventando una “lavoro di dodici mesi continuati”, nonostante l’aiuto di vari amici, la maggior parte da fuori frazione…
Volammo come volano i calabroni, che secondo la scienza non dovrebbero riuscirci, ma continuano a farlo, ignorandolo, sconfessando le previsioni, che mai mancavano di lucidità, di Giulio Chiapasco...
Dalle macchine per scrivere passammo ai computer, dalle etichette scritte a mano a quelle stampate da indirizzari aggiornati ogni anno, dai fax alle e-mail, dalle riviste nazionali specializzate ai vari “siti”…
I nostri bandi arrivarono in ogni parte d’Italia (abbiamo avuto partecipanti da tutte le venti regioni, oltre che da Francia, Svizzera, Germania, Croazia, Serbia, Grecia…). Con internet arrivammo sin oltre oceano, con un abruzzese emigrato in Canada, capace di padroneggiare italiano, inglese e francese, di vincere vari premi (che siamo riusciti sempre a spedirgli, in qualche modo).
Tra i vincitori di tanti anni non si possono dimenticare la veneziana Fiorella Borin, la palermitana Daniela Monreale, il bergamasco Alessandro Cuppini, il savonese Pietro Baccino, la toscana di San Gimignano Cosetta Lenzi, le cuneesi Luigina Gribaudo Falco ed Adriana Robba, il modenese Rosario Castronuovo, il delizioso valenzano Ezio Campese, i milanesi Stefano Borghi, Marco Ernst, Rodolfo Vetterello, Bruno Lazzerotti, la valdostana Drython Drago, il molisano Antonio Carano, la sarda Maria Carta, il capitolino Romano Armando, il barese Luka Chiaffarata, il genovese Giuseppe, Giuseppino, Accossato, il carmagnolese Attilio Rossi, il marchigiano di origini bovesane Giuseppe Mina, Antonio Tavella di Racconigi, il cuneese Vittore Giraudo, la fossanese Ada Firino, la romagnola Barbara Zoli, la vicentina Gabriella Macidi, la rovighese Gloria Venturini, il triestino Giovanni Tavcàr, gli astigiani Bianco Bruno ed Elsa Rasero, il monregalese Alessandro Dattola, la cuneese Virna Brunetto, Maria Teresa Cantamessa Andrina, Umberto Maria Gillio ed Albino Barrel di Ivrea, la vicentina di Marostica Adalgisa Zanotto, il tosco-emiliano Giovanni Bottaro, il cuneese Adalberto Torelli, il verbanese Alberto Gatti, il calabrese Claudio Parentela, il torinese Alessandro Bertolino, l’alessandrino Domenico Bisio, la lodigiana Greta Fusari...
Un giurato, il poeta cuneese Ettore Ferrero, ci consigliò di sostituire targhette ai premiati con pacchi di libri (e cesti premi ai primi classificati che includessero prodotti locali). Visti i pochi fondi a disposizione cominciammo i nostri tour tra editori, librerie, banche e fondazioni per riuscire a farcene offrire almeno alcuni in omaggio (e restano molto generosi).
Cominciammo le pratiche per le richieste di finanziamento, a Comune, Provincia e Regione, diventate, in questi ultimo anni sempre più complesse e con risultati via via più scarsi, ultimamente nulli.
L’autofinanziamento di tutta la parte “culturale” è sempre stato affidato alle iniziative gastronomiche, visto che il “Concorso” vive nel contesto di una festa locale (completa, anche musicale e religiosa), ma far quadrare i conti diventa ogni anno più difficile. Fondamentale, come per tante iniziative bovesane, resta il generoso contributo della cittadina Cassa Rurale ed Artigiana, Banca di Credito Cooperativo, che dura (con copertura di spese tipografiche e libri omaggio) sin dalle prime edizioni.
Utili consigli ci vennero anche da figure di grande spessore culturale in giuria, come Giorgio Buridan e Giuseppe Perosino, ora scomparsi.
Giorgio Casiraghi, ora anche giurato, è diventato la “voce”, il lettore, dell’iniziativa, affiancato da altri, a seconda delle contingenze (da Chiara Giordano, alla moglie Elide Giordanengo, a Lelia Marizza).
Il fotografo bovesano Gian Cerato resta colonna della giuria fotografica, accanto al collega cuneese Cornelio Cerato e dalla fotoamatrice (presidentessa di “CuneoFotografia”) Grazia Bertano (in passato tra i premiati), sovrintendendo Beppe Andreis, una delle leggende della fotografia bovesana.
I vari Giampaolo Angius, Ettore Ramero, Franco Cerato, Maresa Barbero rinnovano la loro disponibilità ad incorniciare ed attaccare foto sui pannelli, che è, poi, aspetto fondamentale della attività... Aldo Baudino si occupa della grafica…
Tra i giurati degli “scritti” da anni Alessandro Giordanetto e Lelia Marizza, affiancati da Sergio Carletto e Chiara Mori, e, per piemontese e lingue naturali, da Candida Rabbia, hanno preso il testimone dei vari Roberto Cavallera, Alberto Borello, Maria Lucia Villani, Silvia Caffari Cottura, Giudo Musso, Remo Bertodatti (deceduto), Daniela Bernagozzi, Rosanna Martini...
Varie iniziative espositive sono cresciute (curate dal bovesano Mario Ambrosoli), nel frattempo, garantendo una continuità di questa scelta culturale della festa, anche quando non fosse più possibile portare avanti il “Parole ed Immagini”.
Gli organizzatori sono ormai diventati più giovanili che giovani.
Nessun “virgulto” si è loro affiancato.
I tempi cambiando hanno impoverito la stessa sezione “Poesia giovane”, come per tutte le iniziative del genere hanno ridotto (pur mantenendo notevole la qualità, riteniamo) la partecipazione di fotografi (stampare e spedire le opere ha costo, anche in assenza nell’iniziativa di quote obbligatorie di partecipazione, sostituite da contributo facoltativo di appena cinque euro).
Buono è il rapporto con alcune scuole: dalle elementari di Rivoira (per le opere dei giovanissimi) al Liceo Novello di Codogno, Lodi. Notevole è sempre la partecipazione di componenti del Circolo fotografico “Espera” di Roccavione. Cuneesi bravi e promettenti (da Francesco Panuello, a Francesca Barbero, a Rinuccia Marabotto, a Michele Siciliano, a Renzo Salvo, a Tonino Ruiu, a Ivan Dutto, a Loredana Berteina, ad Aurora Picco...) si incontrano con ottimi fotografi di livello nazionale (dal cesenate Werther Vicini, al pisano di Fornacette Paolo Ferretti, all’alessandrino Angelo Gabelli, al valdostano Filippo Ducly, ai torinesi Osvaldo Perfetti ed Enrico Orazietti, al padovano Pierluigi Fornasier, a Fabrizio Giorio di Ivrea...).
In passati tanti premi andarono ai cuneesi Angelo Partenza e Giorgio Serazzi e ai componenti torinesi del club fotografico “Ex Allievi FIAT”.
Son tutte solide basi, su cui cercare di sopravvivere, riducendo i costi all’osso (pubblicità inclusa), aspettando tempi migliori...
In questo settembre 2013 si è fissata, sin al 13, inaugurata domenica 1° (con lettura di testa a cura del gruppo musico-culturale Gai Saber), esposizione di opere scelte a Peveragno, nei locali della ristrutturata “Casa Ambrosino”, sede della biblioteca, nel cuore del centro storico. È un ringraziamento al grosso contributo offerto all’ultima edizione (in validissimi libri editi dall’Ente, che in questo ancora investe, fondamentali nel riuscire a costituire i “pacchi premio”) oltre a tentativo di collaborazione intercomunale che, coi “chiari di luna” presenti e che si prospettano per il prossimo futuro sempre più indispensabile sarà a varie iniziative, specie a quelle, obsolete, che si ostinano a voler “far cultura”.
Con una pubblicizzazione che, per ragioni di praticità e costo, è sempre più “on line”, non più rimandabile è risultata la creazione di un “blog” dedicato alla festa mellanese nel suo complesso: http://festeggiamentimellana.blogspot.it/.



Foto di Angelo Gabelli

Vincitore alessandrino di varie sezioni in varie edizioni (avremmo decine di foto da pubblicare, tutte di ottimo livello).