Il mio nome è…
Non
odio chi fece di me scempio.
Mi
rubarono occhi, pelle, cuore, la vita
con
la ferocia che non è di bestie, non è di uomini.
Ho
scelto di vivere da persona,
non
da uomo, non da donna.
Poche
ore di dolore acuto, disumano, intenso, inimmaginabile,
hanno
fatto di me l’indimenticabile.
Ingiusta
la condanna, ignominiosa la morte.
Ho
gridato, ho avuto paura, ho dubitato.
Non
feci vile baratto della verità con la vita.
Ho
camminato in mezzo a voi tutti i giorni,
trafitti
dalla sapienza e dalla saggezza,
spogliati
da ipocrisie e incoerenze
eppure
mai
pronunciaste condanne sul mio nome.
Quando
avevo bisogno di voi
di
voi non c’era più nessuno,
codardia
e omertà si sono convertite in silente complicità,
questo
è stato il più doloroso oltraggio.
Nella
solitudine mi furono compagne sconfitta e indifferenza.
Il
potere legittima il male ad uno solo
per
difendere il bene di molti
ma
l’onta della colpa non verrà lavata
nulla
potrà mai giustificarla.
Non
sarà la memoria dei posteri a darmi pace,
tornassi
mille volte
mille
volte mi uccidereste.
A
nulla sarà servita la mia morte
né
lo sarà il ricordo tragico dell’affronto, della violenza,
se
i miei assassini
continueranno
ad essere padri e figli
di
chi con insensata tenacia
perpetua
lo stesso crimine.
Cresce
la conoscenza degli uomini ma non l’umanità
la
bellezza superba e suntuosa dell’universo
non
ha il potere di mitigare
lo
spirito bellicoso e insensato
degli
animi cinici e fanatici
di
poveri arroganti che la ignorano senza pudore.
Il
feroce attaccamento alla vita
l’obbligo
di vivere ad ogni costo
perderà
chi vorrà unica la propria salvezza.
Il
mio nome è Ipazia,
Teone
ed Alessandria la sapiente mi furono genitori amatissimi
e
il Serapeo è stata la mia casa.
Giuseppe
Raineri
Data
di nascita: 7.2.1959
Residenza: Bergamo – 24123
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