lunedì 30 giugno 2025

Il mio nome è… di Giuseppe Raineri, Bergamo

Il mio nome è…

 

Non odio chi fece di me scempio.

Mi rubarono occhi, pelle, cuore, la vita

con la ferocia che non è di bestie, non è di uomini.

Ho scelto di vivere da persona,

non da uomo, non da donna.

Poche ore di dolore acuto, disumano, intenso, inimmaginabile,

hanno fatto di me l’indimenticabile.

Ingiusta la condanna, ignominiosa la morte.

Ho gridato, ho avuto paura, ho dubitato.

Non feci vile baratto della verità con la vita.

Ho camminato in mezzo a voi tutti i giorni,

trafitti dalla sapienza e dalla saggezza,

spogliati da ipocrisie e incoerenze

eppure

mai pronunciaste condanne sul mio nome.

Quando avevo bisogno di voi

di voi non c’era più nessuno,

codardia e omertà si sono convertite in silente complicità,

questo è stato il più doloroso oltraggio.

Nella solitudine mi furono compagne sconfitta e indifferenza.

Il potere legittima il male ad uno solo

per difendere il bene di molti

ma l’onta della colpa non verrà lavata

nulla potrà mai giustificarla.

Non sarà la memoria dei posteri a darmi pace,

tornassi mille volte

mille volte mi uccidereste.

A nulla sarà servita la mia morte

né lo sarà il ricordo tragico dell’affronto, della violenza,

se i miei assassini

continueranno ad essere padri e figli

di chi con insensata tenacia

perpetua lo stesso crimine.

Cresce la conoscenza degli uomini ma non l’umanità

la bellezza superba e suntuosa dell’universo

non ha il potere di mitigare

lo spirito bellicoso e insensato

degli animi cinici e fanatici

di poveri arroganti che la ignorano senza pudore.

Il feroce attaccamento alla vita

l’obbligo di vivere ad ogni costo

perderà chi vorrà unica la propria salvezza.

 

Il mio nome è Ipazia,

Teone ed Alessandria la sapiente mi furono genitori amatissimi

e il Serapeo è stata la mia casa.

 

Giuseppe Raineri

Data di nascita: 7.2.1959

Residenza: Bergamo –  24123

 

 

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