Fuori stagione
Aggiusto
il bavero del cappotto,
giusto
un poco, per non prendere freddo.
Le
mani chiuse a pungo in tasca,
per
trattenere una lacrima trasparente,
invisibile
come i ricordi.
C’è
una malinconia infreddolita di questi tempi,
momenti
pesanti, assenti, smorzati dal gusto amaro
di
una realtà che ancora non riesco a comprendere.
Cammino
tra le viuzze di questa città,
l’universo
universitario mi trattiene e mi contiene,
mi
fondo e confondo con l’acciottolato.
Incedo
e intercedo verso il centro,
passeggiando
con la mente cerco il mio di epicentro.
Lo
inseguo tra la storia dei miei passi,
di
quelli compiuti e di quelli che devo ancora fare,
tra
i tanti perché, nelle mete e negli orizzonti raggiunti,
nelle
prospettive perse dentro a giochi di parole
per
cogliere gli enigmi del destino.
Trovo
un negozio di ortofrutta,
mi
fa voglia un cestino di fragole,
costa
troppo, infondo
siamo
ancora fuori stagione.
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