domenica 24 marzo 2019

Verdetto Parole ed Immagini 2019


Verdetto

“Parole ed Immagini 2018/9” – XXVIII Edizione

Scritti

La giuria della XXVIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Giampaolo Angius (consulente “abbinamento Parole ed Immagini”), Valentina Biarese, Giorgio Casiraghi, Sergio Carletto (consulente per la sezione “dialetti e lingue naturali”) ed Alessandro Giordanetto, si è riunita, mercoledì 13 marzo, alle 21, nella sede del Circolo, esprimendo il seguente verdetto.



Poesia a tema libero in italiano



1° “Anch’io sento la fame” di Pietro Baccino, Savona

-L’autore scorre il quotidiano e s’immedesima in uno dei tanti che qui da noi ambiscono a una vita migliore, incontrando l’ostacolo della lingua e del colore della pelle. I versi si alternano, malinconici, tra slanci d’amore per la terra lontana, misera e priva di sbocchi, considerazioni sul proprio essere, sulla famiglia, desiderio di impegno sul lavoro e, cito “…se la mano fosse bianca sarebbe più facile serrarla”.



2° “Morire in un giorno di festa” di Giuseppe Mandia, Perugia

-Il dramma delle morti sul lavoro emerge con forza nell’opera che sottolinea tutti i dovuti aspetti della prevenzione, severi ma inutili nella lotta con l’imprevedibile. Amara la riflessione sulla solidarietà che si spegne sul futuro di chi resta.



3° “Sei il mio sogno” di Daniela Biancotto, Cuneo

- L’impetuoso messaggio d’amore coinvolge chi sa cogliere l’aspetto poetico del rapporto. Dolcezza, palpiti, abbandono ed estasi si fondono e rispecchiano l’emozione dell’innamoramento.



Segnalato “Una matita fra le mani” di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)

- Piacevoli rime alternate rivivono il percorso resistenziale e di emancipazione di una staffetta partigiana che, felice, affronta l’emozione del primo voto.







Prosa a tema libero in italiano



1° “L’altra scarpa” di Sandro Cuppini, Bergamo

- Deliziosa favola moderna in salsa milanese col sapore de “L’albero degli zoccoli”. Come al solito i bambini sono disarmanti.

2° “Soltanto un lupo” di Gabriele Andreani, Pesaro

- Discreta variazione sul tema della Shoah. Un sogno muta il punto di vista e sembra indicare una chiave di fronte al male indicibile, ma la conclusione è sempre quella: cenere.

  “Il colore del vento” di Stefano Borghi, Milano

- Il dramma della solitudine e del suicidio in un racconto lirico e introspettivo. Discretamente riuscito.







Satira



1° “Tell me WI-FI” di Vittore Giraudo, Cuneo

- Ieri oggi e domani si rincorrono in uno spassoso quadretto, dove linguaggi e motivi umani s’intrecciano con simboli in uso agli ipertecnologici.









Dialetti e lingue naturali - poesie



1° “Dai proi u usciò dra tera” (“Dai prati il fiato della terra”) di Pietro Baccino, Savona

- Autentica poesia con struggenti toni nostalgici. La natura sovrasta i resti di un’umanità dolente e perduta per la quale la speranza appare utopica. Ricerca lessicale di qualità eccelsa.





2° “Ra cascina” (“La cascina”) di Pietro Baccino, Savona

-La natura sovrasta l’esistenza grama del mondo contadino. Il testo rivela grande capacità di evocare con precisione animali, piante, erbe, alberi di un mondo perduto del quale non restano che mute vestigia.



3° “La lun-a dla peschera” (“La luna della peschiera”) di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)

-Negli “abissi” della peschiera danzano con gioia pesci di tutte le specie e si avverte la vita che pulsa nel profondo. Quando si spegne la luce del sole, la luna illumina un mondo gioioso e fatato. Buona ricerca linguistica e lessicale.



Segnalato “Le-s cianch” (“Lo strappo”) di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco (Cuneo)

-  É un crescendo di emozioni e sensazioni a partire da una situazione inizialmente anonima. una celebrazione dell’amore sponsale e paterno.  Il testo è fortemente evocativo, più che discreta la ricerca linguistica e lessicale.







Dialetti e lingue naturali - prose (“Le conte”)

1° “Serè u cèrch” (“Chiudere il cerchio”) di Pietro Baccino, Savona

- La grande storia e la biografia famigliare conducono l’autore alla finale riscoperta delle sue radici, di una lingua materna che è la casa del nostro essere. Straordinaria è la capacità di servirsi di una lingua di pochi con perizia ed accuratezza notevolissime.



Segnalata “El barba dl’America” (“Lo zio d’America”) di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco (Cuneo)

- L’autore racconta la storia dell’emigrazione transoceanica senza tacere le asprezze e le difficoltà di chi la visse un secolo fa. Ma l’emigrazione e l’immigrazione non sono cessate e le sfide della globalizzazione non cessano di mostrarcelo ogni giorno. Buono è il livello linguistico e discreta la capacità evocativa di persone ed atmosfere.













Sezione “Parole ed Immagini





1° “La ragnatela” di Pietro Rainero, Acqui Terme (Alessandria)

-Bella la prosa, affiancata, sottolineata, rafforzata, da validi ed esplicativi disegni. Testo brillante ed ironico, con il mai trascurabile pregio di non aver finale scontato...

2° “Trebbiatura” di Anna Grosso, Peveragno (Cuneo)

- L’opera prende per mano e porta indietro nel tempo, al passato di una civiltà contadina locale viva sin a pochi decenni fa, sottolineando gli aspetti sereni, piacevoli, facendo vedere, anche attraverso l’unica foto di accompagnamento, in bianco e nero, i colori di quella vita agreste, riuscendo quasi a far percepire rumori ed odori, in quello che era vero rito, momento topico, sociale, solidale, nel calendario annuale, la trebbiatura...

3° “Sognare d’amore” di Adalberto Torelli, Cuneo

- Un breve ed intenso testo a verso libero, dolci malinconie accarezzate dal sole di tarda estate su spiaggia adriatica, si suppone, è completato e sottolineato, in perfetta fusione, con la fotografia, di scritta sulla sabbia, di promessa di amore eterno, si immagina fatta da giovani stranieri.



Fotografie



La giuria della XXVIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da Grazia Bertano, Fabio Conte e Massimo Macagno, si è riunita la sera di mercoledì 13 marzo, alle 21, nella sede del Circolo organizzatore, ed ha espresso il seguente verdetto.





1 -  “Il mio cane, il mio animale preferito”



Irene Peano, Cuneo

-Per “Lettera d’amore 2”, per scelta del momento, street photography (dog photography), viraggio in ottimo bianco e nero, simpatica ed espressiva immagine, viva, con l’animale in atteggiamento da giudicarlo immerso in pensieri quasi umani, in sogni e riflessioni.

2° Zaira Bruna, Cuneo

- Per “Benny”, ritratto di animale eseguito secondo i dettami di quello alle persone, molto espressivo, attento, assorto e riflessivo.

3° Daniela Patriti, Fossano (Cuneo)

-Per “Amici per la pelle”, immagine deliziosamente retrò, dal sapore anni Settanta, in ottima cornice, poetica, tra riflessi, luci e colori pastello.





2 - “Una foto, un’emozione”



1° Sandra Ceccarelli, Firenze

-Per “I tocco meno venti”, per l’ottima composizione, vero “set”, curato, con delizioso orologio mosso, sensazioni tattili, tridimensionali, attento ed equilibrato ritocco, foto viva, risplendente di luce propria (giudicata una delle immagini migliori dell’edizione).

Paolo Bussone, Cervasca (Cuneo)

- Per “Sono il re del mondo”, immagine piacevole, “alla Fontana”, delicata, leggera e gradevole (due colori in sintonia e due contrapposti). Sembra di sentire il vento che accarezza sublimemente il papavero...

Paolo Bussone, Cervasca (Cuneo)

-Per “Auschwitz”, emozione forte per l’atmosfera (evocata da un dettaglio che potrebbe essere anonimo in primo piano), il luogo, la storia, buona la gestione dello sfondo sfocato (che fa capire dove ci si trova e ne evoca l’angoscia, il dramma vissuto). Bella è la composizione, con la scelta di toni blu, freddi, volutamente, in luogo di un giallo che sarebbe stato più caldo, ma non di altrettanta efficacia comunicativa, probabilmente.





3 - “Il colore verde”



Rinuccia Marabotto di Chiusa Pesio (Cuneo)

-Per “Figura verde nel bosco”, fotografia originale nel centrare il tema, con un momento particolare dell’anno, e della stagione invernale (quella più lontana dal colore verde), durante nevicata, con nebbie e luci, che trasmette pace. Il piccolo particolare della giacca verde della figura che cammina tra la neve diventa protagonista, centrale, unica macchia di colore, quasi attesa speranzosa della primavera, della rinascita, del futuro. Giudicata una delle migliori immagini dell’edizione.

2° Daniela Patriti di Fossano (Cuneo)

-Per “Verde speranza”, fotografia di grande semplicità, efficacissima, quasi dipinto con grande gioco di linee e luci nel verde. È uno di quei particolari che per cogliere servono occhio e sensibilità, delicatezza.

3° Sandra Ceccarelli di Firenze

-Per “Foglia di gelso”, immagine dalla ottima gestione della luce, stacco della profondità di campo. Con un soggetto molto semplice, ne è ennesima dimostrazione, si può creare una grande fotografia.

Segnalata Rinuccia Marabotto di Chiusa Pesio (Cuneo)

-Per “Non solo grano”che colpisce per la “semplicità del caos”, apre la mente alla immaginazione, par pastello od acquerello, senza curarsi soverchiamente di regole fotografiche, quasi ipnotica.





4- “Sogni... e altre brutte faccende”



Francesca Barbero di Boves (Cuneo)

-Per la serie di quattro foto “Autoritratto: la mia metamorfosi in un grosso gatto”, un “sogno completo”. Pensando alla “metamorfosi”, oltre che a testi classici, ad Ovidio, vien da pensare al novecentesco Franz Kafka. Qui, in una sezione davvero difficile, abbiamo una versione fotografica, positiva, solare, felice, dello scritto dell’autore praghese. Come il kafkiano Gregor Samsa vive un incubo (pensando ai sogni in tempi recenti si finisce spesso in questi),  si sveglia trasformato in quello che socialmente si sente essere, un grande scarafaggio, l’autrice immagina di svegliarsi trasformata in quello che davvero vorrebbe essere, in quello che sogna di diventare “da grande”, un grosso gatto, che tranquillamente vive la vita umana con tipica serenità sorniona felina, senza alcun trauma, con somma soddisfazione. Il lavoro è realizzato con creatività, qualità, intelligenza, ironia, cura, maestria nell’arte difficile dell’autoritratto, attenzione ad ogni dettaglio e particolare, atmosfera da fiaba, colori delicati, ovattati, caldi.



















5 - “Armonia: corpo, movimento e energia”



Giovanni Cappello di Carmagnola (Torino)

-La sua fotografia colpisce per la semplicità, immagine vivace che “rende perfettamente l’idea” di “corpo, movimento e energia”, in un aspetto giovane, allegro, felice, vivace, corale, solare, con anche sullo sfondo murales colorato di ispirazione novecentesca contemporanea (Keith Haring).

2° Michele Siciliano di Boves

-Per opera su corridore “Boves Run”, che emana tantissima energia, atleta che taglia il traguardo, impegnato nell’ultimo sforzo, tra fatica e gioia, soddisfazione.

3° Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa

-Per «Mani», suggestiva immagine in bianco e nero, molto ricercata, che lascia spazio alla fantasia, sensuale, elegante, onirica. Le mani paiono guidare l’occhio oltre la foto, oltre il bordo dell’immagine, verso “il fuori”, verso un “futuro”...

3° ex aequo Loredana Berteina di Fossano (Cuneo)

-Per “Leggerezza”, immagine che colpisce per la precisione, la scelta dell’attimo delle scatto, l’accurato studio della posizione del fotografo. Una visione di precarietà, sospesa, a meno di un passo dal nulla, diventa simbolo di equilibro, del restare, senza paure, sull’abisso.





Mellana di Boves, 23 marzo 2019

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