Anch’io sento la fame
I miei sogni son rosa come i
vostri
e come il vostro è rosso anche
il sangue
che scorre e pulsa nelle mie
arterie.
Identico è il respiro,
eguale il desiderio di vivere e
di amare,
di accarezzare i figli e di
stupirmi
ad ogni nuova aurora
per il sole che sorge,
per il vento che sfiora i
capelli.
Anch’io sento la fame
come voi la sentite
e la sete anche a me secca le
labbra.
Non nego la fatica del lavoro,
ma provo gioia per l’opera mia,
e mi piace cantare quella terra
che mi ha dato la vita,
anche se misera,
e che ora lascio per cercare
altrove
il senso dei miei giorni. Son
diverse
le mie parole strane dalle
vostre,
straniere, incomprensibili, ma
pure
chiamano bello il bello, buono
il buono
e fratello il fratello. E’ una
disdetta,
per me che sono così eguale a
voi,
che la mia pelle nera non si
stinga:
se la mia mano fosse bianca,
allora
come sarebbe facile serrarla!
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