Verdetto
“Parole ed Immagini 2018/9” – XXVIII
Edizione
Scritti
La giuria della
XXVIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli
“scritti”, formata da Giampaolo Angius (consulente “abbinamento Parole ed
Immagini”), Valentina Biarese, Giorgio Casiraghi, Sergio Carletto (consulente
per la sezione “dialetti e lingue naturali”) ed Alessandro Giordanetto, si è riunita,
mercoledì 13 marzo, alle 21, nella sede del Circolo, esprimendo il seguente
verdetto.
Poesia
a tema libero in italiano
1° “Anch’io sento la
fame” di Pietro Baccino, Savona
-L’autore
scorre il quotidiano e s’immedesima in uno dei tanti che qui da noi ambiscono a
una vita migliore, incontrando l’ostacolo della lingua e del colore della
pelle. I versi si alternano, malinconici, tra slanci d’amore per la terra
lontana, misera e priva di sbocchi, considerazioni sul proprio essere, sulla
famiglia, desiderio di impegno sul lavoro e, cito “…se la mano fosse bianca
sarebbe più facile serrarla”.
2° “Morire in un giorno di festa” di
Giuseppe Mandia, Perugia
-Il dramma delle morti
sul lavoro emerge con forza nell’opera che sottolinea tutti i dovuti aspetti
della prevenzione, severi ma inutili nella lotta con l’imprevedibile. Amara la riflessione sulla solidarietà
che si spegne sul futuro di chi resta.
3° “Sei il mio sogno” di Daniela Biancotto, Cuneo
- L’impetuoso
messaggio d’amore coinvolge chi sa cogliere l’aspetto poetico del rapporto.
Dolcezza, palpiti, abbandono ed estasi si fondono e rispecchiano l’emozione
dell’innamoramento.
Segnalato
“Una matita fra le mani” di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)
- Piacevoli
rime alternate rivivono il percorso resistenziale e di emancipazione di una
staffetta partigiana che, felice, affronta l’emozione del primo voto.
Prosa a tema libero in italiano
1° “L’altra scarpa” di Sandro
Cuppini, Bergamo
- Deliziosa favola
moderna in salsa milanese col sapore de “L’albero degli zoccoli”. Come al
solito i bambini sono disarmanti.
2° “Soltanto un
lupo” di Gabriele Andreani, Pesaro
- Discreta variazione sul tema della Shoah. Un sogno
muta il punto di vista e sembra indicare una chiave di fronte al male
indicibile, ma la conclusione è sempre quella: cenere.
3° “Il colore del vento” di Stefano Borghi,
Milano
- Il dramma della solitudine e del suicidio in un
racconto lirico e introspettivo. Discretamente riuscito.
Satira
1° “Tell me WI-FI”
di Vittore Giraudo, Cuneo
- Ieri oggi e domani
si rincorrono in uno spassoso quadretto, dove linguaggi e motivi umani
s’intrecciano con simboli in uso agli ipertecnologici.
Dialetti e lingue
naturali - poesie
1° “Dai proi u usciò dra tera” (“Dai
prati il fiato della terra”) di Pietro Baccino, Savona
- Autentica poesia con
struggenti toni nostalgici. La natura sovrasta i resti di un’umanità dolente e
perduta per la quale la speranza appare utopica. Ricerca lessicale di qualità
eccelsa.
2° “Ra cascina” (“La cascina”) di
Pietro Baccino, Savona
-La natura sovrasta
l’esistenza grama del mondo contadino. Il testo rivela grande capacità di
evocare con precisione animali, piante, erbe, alberi di un mondo perduto del
quale non restano che mute vestigia.
3° “La lun-a dla peschera” (“La
luna della peschiera”) di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)
-Negli “abissi” della
peschiera danzano con gioia pesci di tutte le specie e si avverte la vita che
pulsa nel profondo. Quando si spegne la luce del sole, la luna illumina un
mondo gioioso e fatato. Buona ricerca linguistica e lessicale.
Segnalato “Le-s cianch” (“Lo
strappo”) di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco (Cuneo)
- É un crescendo di emozioni e sensazioni a
partire da una situazione inizialmente anonima. una celebrazione dell’amore
sponsale e paterno. Il testo è
fortemente evocativo, più che discreta la ricerca linguistica e lessicale.
Dialetti e lingue
naturali - prose (“Le
conte”)
1° “Serè u cèrch” (“Chiudere il
cerchio”) di Pietro Baccino, Savona
- La grande storia e
la biografia famigliare conducono l’autore alla finale riscoperta delle sue
radici, di una lingua materna che è la casa del nostro essere. Straordinaria è
la capacità di servirsi di una lingua di pochi con perizia ed accuratezza
notevolissime.
Segnalata “El barba dl’America” (“Lo
zio d’America”) di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco (Cuneo)
- L’autore racconta la
storia dell’emigrazione transoceanica senza tacere le asprezze e le difficoltà
di chi la visse un secolo fa. Ma l’emigrazione e l’immigrazione non sono
cessate e le sfide della globalizzazione non cessano di mostrarcelo ogni
giorno. Buono è il livello linguistico e discreta la capacità evocativa di
persone ed atmosfere.
Sezione “Parole ed Immagini
1° “La ragnatela” di Pietro
Rainero, Acqui Terme (Alessandria)
-Bella la prosa,
affiancata, sottolineata, rafforzata, da validi ed esplicativi disegni. Testo
brillante ed ironico, con il mai trascurabile pregio di non aver finale
scontato...
2°
“Trebbiatura” di Anna Grosso, Peveragno (Cuneo)
- L’opera
prende per mano e porta indietro nel tempo, al passato di una civiltà contadina
locale viva sin a pochi decenni fa, sottolineando gli aspetti sereni,
piacevoli, facendo vedere, anche attraverso l’unica foto di accompagnamento, in
bianco e nero, i colori di quella vita agreste, riuscendo quasi a far percepire
rumori ed odori, in quello che era vero rito, momento topico, sociale, solidale,
nel calendario annuale, la trebbiatura...
3°
“Sognare d’amore” di Adalberto Torelli, Cuneo
- Un breve ed
intenso testo a verso libero, dolci malinconie accarezzate dal sole di tarda
estate su spiaggia adriatica, si suppone, è completato e sottolineato, in perfetta
fusione, con la fotografia, di scritta sulla sabbia, di promessa di amore
eterno, si immagina fatta da giovani stranieri.
Fotografie
La giuria della
XXVIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le
“fotografie”, formata da Grazia Bertano, Fabio Conte e Massimo Macagno, si è
riunita la sera di mercoledì 13 marzo, alle 21, nella sede del Circolo organizzatore,
ed ha espresso il seguente verdetto.
1 - “Il mio cane, il mio animale preferito”
1° Irene
Peano, Cuneo
-Per “Lettera d’amore 2”, per scelta del
momento, street photography (dog photography), viraggio in ottimo bianco e
nero, simpatica ed espressiva immagine, viva, con l’animale in atteggiamento da
giudicarlo immerso in pensieri quasi umani, in sogni e riflessioni.
2° Zaira Bruna, Cuneo
- Per “Benny”, ritratto di animale eseguito
secondo i dettami di quello alle persone, molto espressivo, attento, assorto e
riflessivo.
3° Daniela
Patriti, Fossano (Cuneo)
-Per “Amici per la pelle”, immagine
deliziosamente retrò, dal sapore anni Settanta, in ottima cornice, poetica, tra
riflessi, luci e colori pastello.
2 - “Una foto, un’emozione”
1° Sandra
Ceccarelli, Firenze
-Per “I tocco meno venti”, per l’ottima
composizione, vero “set”, curato, con delizioso orologio mosso, sensazioni
tattili, tridimensionali, attento ed equilibrato ritocco, foto viva,
risplendente di luce propria (giudicata una delle immagini migliori
dell’edizione).
2° Paolo
Bussone, Cervasca (Cuneo)
- Per “Sono il re del mondo”, immagine piacevole,
“alla Fontana”, delicata, leggera e gradevole (due colori in sintonia e due
contrapposti). Sembra di sentire il vento che accarezza sublimemente il
papavero...
3° Paolo
Bussone, Cervasca (Cuneo)
-Per “Auschwitz”,
emozione forte per l’atmosfera (evocata da un dettaglio che potrebbe essere
anonimo in primo piano), il luogo, la storia, buona la gestione dello sfondo
sfocato (che fa capire dove ci si trova e ne evoca l’angoscia, il dramma
vissuto). Bella è la composizione, con la scelta di toni blu, freddi,
volutamente, in luogo di un giallo che sarebbe stato più caldo, ma non di
altrettanta efficacia comunicativa, probabilmente.
3 -
“Il colore verde”
1° Rinuccia Marabotto di Chiusa Pesio
(Cuneo)
-Per “Figura verde nel bosco”, fotografia originale nel centrare il tema,
con un momento particolare dell’anno, e della stagione invernale (quella più
lontana dal colore verde), durante nevicata, con nebbie e luci, che trasmette
pace. Il piccolo particolare della giacca verde della figura che cammina tra la
neve diventa protagonista, centrale, unica macchia di colore, quasi attesa
speranzosa della primavera, della rinascita, del futuro. Giudicata una delle
migliori immagini dell’edizione.
2°
Daniela Patriti di Fossano (Cuneo)
-Per “Verde
speranza”, fotografia di grande semplicità, efficacissima, quasi dipinto con
grande gioco di linee e luci nel verde. È uno di quei particolari che per
cogliere servono occhio e sensibilità, delicatezza.
3° Sandra Ceccarelli di Firenze
-Per “Foglia di gelso”, immagine dalla ottima gestione della luce,
stacco della profondità di campo. Con un soggetto molto semplice, ne è ennesima
dimostrazione, si può creare una grande fotografia.
Segnalata
Rinuccia Marabotto di Chiusa Pesio (Cuneo)
-Per “Non solo grano”che colpisce per la “semplicità del caos”, apre la
mente alla immaginazione, par pastello od acquerello, senza curarsi
soverchiamente di regole fotografiche, quasi ipnotica.
4- “Sogni... e altre brutte faccende”
1° Francesca Barbero di Boves (Cuneo)
-Per
la serie di quattro foto “Autoritratto: la mia metamorfosi in un grosso gatto”,
un “sogno completo”. Pensando alla “metamorfosi”, oltre che a testi classici,
ad Ovidio, vien da pensare al novecentesco Franz Kafka. Qui, in una sezione
davvero difficile, abbiamo una versione fotografica, positiva, solare, felice,
dello scritto dell’autore praghese. Come il kafkiano Gregor Samsa vive un
incubo (pensando ai sogni in tempi recenti si finisce spesso in questi), si sveglia trasformato in quello che
socialmente si sente essere, un grande scarafaggio, l’autrice immagina di
svegliarsi trasformata in quello che davvero vorrebbe essere, in quello che
sogna di diventare “da grande”, un grosso gatto, che tranquillamente vive la
vita umana con tipica serenità sorniona felina, senza alcun trauma, con somma soddisfazione.
Il lavoro è realizzato con creatività, qualità, intelligenza, ironia, cura,
maestria nell’arte difficile dell’autoritratto, attenzione ad ogni dettaglio e
particolare, atmosfera da fiaba, colori delicati, ovattati, caldi.
5 - “Armonia: corpo, movimento e energia”
1° Giovanni
Cappello di Carmagnola (Torino)
-La sua fotografia colpisce per la
semplicità, immagine vivace che “rende perfettamente l’idea” di “corpo,
movimento e energia”, in un aspetto giovane, allegro, felice, vivace, corale,
solare, con anche sullo sfondo murales colorato di ispirazione novecentesca
contemporanea (Keith Haring).
2° Michele
Siciliano di Boves
-Per opera su corridore “Boves Run”, che emana tantissima energia,
atleta che taglia il traguardo, impegnato nell’ultimo sforzo, tra fatica e
gioia, soddisfazione.
3° Paolo Ferretti di Fornacette
di Pisa
-Per «Mani», suggestiva immagine in bianco e nero, molto ricercata, che
lascia spazio alla fantasia, sensuale, elegante, onirica. Le mani paiono
guidare l’occhio oltre la foto, oltre il bordo dell’immagine, verso “il fuori”,
verso un “futuro”...
3° ex aequo Loredana Berteina di
Fossano (Cuneo)
-Per “Leggerezza”, immagine che colpisce per la precisione, la scelta
dell’attimo delle scatto, l’accurato studio della posizione del fotografo. Una
visione di precarietà, sospesa, a meno di un passo dal nulla, diventa simbolo
di equilibro, del restare, senza paure, sull’abisso.
Mellana di Boves, 23 marzo 2019