lunedì 7 novembre 2022

«Premiazioni itineranti» in Friuli e Veneto

 

Il «Concorso Parole ed Immagini» ha fatto  altre tappe delle sue «consegne» premi, nel fine settimana «Dei Santi»

«Premiazioni itineranti» in Friuli e Veneto

Con il lungo «ponte» dei «Santi», in un clima assolato e caldo, più abituale al pieno settembre che non alla fine di ottobre ed inizio novembre, prima del peggioramento dei giorni successivi, son ripartite le «Premiazioni itineranti 2022», ultima fase del «Concorso Parole ed Immagini di Mellana di Boves» di quest’anno.Dopo «escursioni» in Toscana ed Emilia, a settembre, stavolta è toccato a «puntata» nel cuore dell’Italia del Nord-Est, sin alle prime propaggini del Friuli. La prima tappa è stata a San Quirino, vicino Pordenone, a casa dei coniugi Ros Vador, da anni tra i vincitore sia con scritti in lingue naturali sia in quella nazionale. Nicolina Ros e Luigi Vador, delicati raccoglitori di memoria di un mondo dalle profonde radici contadine, hanno nuovamente trionfato, ex aequo, con un brano, «a quattro mani», in lingua friulana ed ottima traduzione, «Un  cuaraventot (Un  quarantotto)». Hanno scelto di ricevere una targhetta (che si è cercato di far più artistica ed originale possibile). La tipica cena friulana successiva è stato momento stupendo per ascoltare i due vincitori a tratteggiare racconti e figure sospese tra le due guerre e gli ultimi decenni, l’evoluzioni e le vicissitudini della vita delle loro terre, partendo da quella delle loro famiglie, di diversa estrazione, in una Pordenone friulana ma molto collegata al vicino Veneto, al confinante Trevigiano... «Le loro parole ci hanno accompagnato nel resto del viaggio e nel nostro ritorno a casa»...

Dopo giro nei dintorni di Pordenone, il giorno successivo la tappa è stata verso gli estremi limiti occidentali regionali, Porcia, Sacile (con il bellissimo Altar Maggiore dell parrocchiale che è vero capolavoro assoluto della pittura novecentesca, a cura di Pino Casarini), il castello di Càneva, il sito palafitticolo di Palù di Livenza, la deliziosa ed abbarbicata Policenigo, di origini celtiche... «La prossima volta si potrebbe far puntata sulla Carnia, appena a nord, un altro mondo da scoprire...».

Sul ritorno ci si è fermati a Cittadella, già nel Padovano, a vedere il borghetto con la sua bellissima cinta muraria duecentesca, dei tempi delle guerre tra grandi Comuni prima, Signorie dopo, tra guelfi e ghibellini... La seconda «premiazione», a Padova, dopo consegna di due pacchi in attiguo parcheggio, con il «passaggio dei diplomi», è stata in «Prato della Valle», una delle piazze più grandi e belle d’Italia, artistica, con le sue ottanta statue di grandi personaggi locali (tutti uomini, tranne busto femminile), a pochi passi dalla «Basilica del Santo», scrigno d’arte ed una delle principali mete di pellegrinaggio italiane, e dallo storico (primo in Italia) e rinnovato «Orto Botanico» (mentre la notte ha reso ancora più suggestiva l’ultima visita agli affreschi giotteschi della Cappella degli Scrovegni, vicino agli Eremitani, dopo passaggio a Santa Sofia)... Protagonisti del momento sono stati i padovani Daniela Antonello (scrittrice ed artista) e Pierluigi Fornasier (fotografo e grafico), secondi classificati nella sezione di «Abbinamento Parole ed Immagini», con curata presentazione di tre opere (soprattutto «Where are you going», «Dove state andando»), capaci di unire contenuto ed efficacia, estetica, impatto, fuori di ogni tempo. Per i due (con particolare riferimento a Fornasier) vi era anche segnalazione «fotografica», per l’eleganza delle immagini, la ricerca su «luce e buio»... Gli autori, vivaci e giovanili, attivissimi, l’uno più sornione l’altra di energia incontenibile, son uniti da lungo sodalizio creativo ed organizzativo. Tuttora sono impegnati in continue iniziative espositive artistiche e culturali padovane, punto di riferimento dell’Associazione «Xearte». A Mellana vantano vari allori, sin dalle prime edizioni di un trentennio fa, e son tornati a vincere dopo lunga pausa nella partecipazione («Bisognava far vincere anche qualcun altro...»).

Se ne è parlato nell’immancabile «convivio» successivo, sotto il sole, davanti alla grande Piazza, in verace trattoria dai sapori locali, come si usa nelle «premiazioni» (mai trascurar bisogna le parti «enogastronomiche», in ogni iniziativa, sono importantissime per una atmosfera serena, «per assaporar sin in fondo»)...

Sulla via del ritorno i viaggiatori si son concessi tappa a Montecchio Maggiore, coi suoi due castelli sulla collina, dove ha radice il grande mito romantico, costruito a più mani, di «Giulietta e Romeo», gli infelici amanti di due famiglie nemiche (le solite storie italiane, mai finite, di «guelfi e ghibellini»)...

Ad Acri, Cosenza, un po’ fuori mano, si è dovuto spedire la «targhetta» per il dottor Angelo Canino, raffinato scrittore nella sua lingua di Calabria... Ora resta tappa toscana ed un «tour» vicino, nel nostro Piemonte...





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