I
giorni della vendemmia (1984)
Erano
i giorni in cui si vedeva Berlinguer in televisione
per le
ultime volte
e
imparavo a scrivere con la Olivetti di mio fratello
e
sporcavo le mie mani da studente di vita
e il
sole ci guardava dall’alto
sempre
fermo nella sua posizione.
Raccoglievo
l’uva con i nonni,
tra un
padrenostro e un’avemaria
e una
pagina di Tondelli
e la
prima scoperta delle carne
ogni
giorno un filare
da un
filare ad un’orazione
da
un’orazione ad una pagina
per
capire che stavo diventando uomo.
Correvo
nella notte in sella alla mia Graziella
per
afferrare le ombre amare dei ricordi
sotto
ai sassi del greto
incontro
all’odore caldo dell’estate
alla
solitudine della terra
all’assenza
nuda dei grandi
con le
vigne che mostravano una ad una sulle schiene
il
loro sangue.
Erano
giorni in scoprivo che Dio era un seme
che si
mostrava nella carne delle viti
e che
ogni sogno ha due fratelli.
Amavo
toccare a piedi scalzi la terra
e
sentirla parlare con la sua voce primitiva dentro di me
e
lasciavo che il sole si specchiasse sulla mia attesa
e che
la prima sigaretta diventasse la prima ubriacatura
e di
ombre sporcavo le mie mani da studente
in una
solitudine di vita che
tra un
padrenostro ed un’avemaria dei nonni
e il
rincorrersi dei filari
seguiva
i tratti quieti del greto
incontro
alle efelidi dell’uomo
che
stavo per diventare.
Davide
Rocco Colacrai
Terranova
Bracciolini (Arezzo)
In
ordine
Aspettiamo
La
settima onda
La
quinta stagione
La
terza malattia
Il
cinque per mille
La
terza età
La
seconda giovinezza
La
seconda vita
Il
quarto stato
Il
primo amore
Il
terzo grado
L’ottava
meraviglia
Il
settimo cielo
Mentre
arranchiamo
sull’ultima
spiaggia
Vittore
Giraudo
Cuneo
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