lunedì 20 luglio 2015

Verdetto "Parole ed Immgini" 2015






Scritti
La giuria della XXV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Lelia Marizza, Giorgio Casiraghi ed Alessandro Giordanetto (con la consulenza, per dialetti e lingue naturali, di Candida Rabbia), si è riunita, sabato 11 luglio, alle 20, nella sede del Circolo, esprimendo il seguente verdetto.

Poesia e prosa giovane-
1° “Una giornata… mutante” - di Sara Fumagalli, Sirone (Lecco)
-Svegliarsi un mattino e ritrovarsi tramutata in mosca: riuscita e originale rivisitazione de “La metamorfosi” di Kafka
2° “Insopportabile è…”– di Matteo Terruggi, Codogno (Lodi)
-Discreta prova sul tema del disagio esistenziale: l’autore con buona maturità e consapevolezza sa licenziare un testo efficace senza scadere nella retorica.
3° “La mia fiammante due ruote” di Alberto Bollea, Cigliano (Vercelli)
-Una fiammante bicicletta rossa è al centro di un buon percorso nella memoria di un insegnante che sa tornare bambino.
Poesia a tema libero in italiano
1° “I giorni della vendemmia” di Davide Rocco Colacrai, Terranova Bracciolini (Arezzo)
-Il testo costituisce una riuscita riflessione sul tema della scoperta di sé e del mondo nel periodo dell’adolescenza. Le immagini si rincorrono tra le strofe evocando con delicatezza e profondità ricordi ed emozioni.
2° “Il ricordo di chiamarci Africa” di Davide Rocco Colacrai, Terranova Bracciolini (Arezzo)
- In queste struggenti righe l’Autore considera tutta l’umana sofferenza e la speranza di chi, costretto a lasciare la propria terra, cerca altrove una “nuova nascita”.
3° “Io non perdono” – di Rodolfo Vettorello, Milano
- Con una moralità che oggi parecchi fingono di avere ,  un incisivo  atteggiamento reale  di “non perdono”.
Segnalata “La vita segreta di un’ape” di Davide Rocco Colacrai, Terranova Bracciolini (Arezzo)
-Discreta prova sul tema della memoria dolorosa e dei ricordi personali della giovinezza. L’uso circolare delle immagini dà forza al testo.

 Prosa a tema libero in italiano
1° “Un’ultima lunga arrampicata” di Paolo Arnolfo, Busca (Cuneo)
-L’ultima mossa di un wrestler che sta per consacrarsi campione è occasione per un lungo e profondo monologo che ripercorre le tappe della difficile vita del protagonista. La struttura complessa del testo trae la sua forza dal richiamarsi continuo di un tentativo di suicidio abortito del ragazzo e l’”ultimo volo” del lottatore.
2° “Vivere una seconda volta” di Pierandrea Podda, Borgo San Dalmazzo (Cuneo)
- Il racconto di una dimensione: quella della cosiddetta “normalità”. Gli occhi di chi narra ci guidano alla rivelazione che non ve n’è alcuna, o meglio, che ve ne sono infinite. Quale miglior argomento se non quello dell’amore verso chi, per varie cause, finisce con l’assumere comportamenti fino a poco prima sconosciuti.
 “Una fucilata perfetta” di Mario Fulvio Giordanino, Asti
- Una prosa scorrevole che rende chiara la pena del portare sulle spalle un rimpianto per tutta una vita.
Segnalta “Bobi” di Nicolina Ros di San Quirino (Pordenone)
- Testo ben scritto che ci racconta una storia cruda che, purtroppo, nei tempi andati sarà capitata a molti.

Satira
1° “In ordine” di Vittore Giraudo, Cuneo
- L’ironia, senza la quale ci è difficile reggere tutto il peso del nostro quotidiano vivere, ci accompagna in un divertente, ritmato e matematico calembour.

Dialetti e lingue naturali (poesie)
Premio speciale ad Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)
Per alla poesia, nel superamento della lingua locale, con le opere “ Con tut ed cel”, “‘L parfum”, “Vos”. Un autore che ormai è sulle tracce della Commedia dantesca, tra il sogno di Martin quale novello Icaro, il ricordo d’un’antica “landa” che sfocia nella canzone colorita d’angioletti – diavoletti discoli e le fascinose metafore che l’autore usa anche per rendere lo sconforto (sempre in precario equilibrio tra sogno e sgualcita realtà), evocazioni di immagini liberty dal sapore novecentesco gozzaniano… Ecco che davvero arriviamo ad individuare in questo poeta anche lo studioso profondamente portato alla continua ricerca lessicale. La peculiarità letteraria formata dal suo vocabolario personale in continuo fermento, sarà sicuramente a sua volta banco di prova per generazioni di studiosi d’oggi e domani, tra i “classici”.
Premio speciale a Giovanni Galli, Savigliano (Cuneo)
Il garbo e la delicatezza, l’originalità e la delicatezza, il brio e la musicalità, l’arguzia, di una dedica (“Aranda… aranda”) all’amico scomparso, Franco Paschetta, Cichin dij Paschetta, diventa ricordo di tutti gli studiosi, letterati e poeti, che tanto hanno dato alla lingua regionale, verso cui tutti siamo in grande debito, da Bertodatti, a Renato Canini, a Barba Toni…
1° “L’oria d’utubr” di Pietro Baccino, Savona
(In ligure). L’incedere dell’autunno, pur nel  riverbero lucido delle  castagne che  cadono, porta inesorabilmente il poeta a rievocare immagini felici dell’infanzia . . . ma  anche la voce stanca del padre che vangava e quella limpida e dolce  della madre nel  canto. Tra le brezze spuntano così gl’interrogativi , sollevati da quei ricordi, ora grigi  e grevi.
2° ex aequo: “Ultin svol” di Nicolina Ros, San Quirino (Pordenone)
(In friulano). Il  poeta (la poetessa) percepisce intensamente l’imminenza “dell’ultin svol” (riferito a suo padre) : partecipa tutta la natura alla sua emozione, nell’ impeto del vento tra i lamenti strazianti dei cani.
2° ex aequo: “An silensi” di Giuseppe Mina, Ancona
(In piemontese). Come in una filastrocca, si rincorrono nel silenzio lontani abbagli di stelle, mormorii di mare, canti di grilli nel primo  bacio d’amore… Fino alle lacrime d’oggi: un raggio di sole sfuggito all’arcobaleno può fare miracoli.
3° ex aequo “Mnsonè” di Elda Rasero, Portacomaro (Asti)
(Piemontese d’Asti). Quasi un canto spiegato quello del poeta, nel cogliere in quelle poche  spighe affastellate dalla spigolatrice, una ricchezza che farà felice (per un giorno) anche  “ël passaròt”.
3° ex aequo “6 di mai 1976 – Taramot in Friul” di Nicolina Ros, San Quirino (Pordenone)
(In friulano). Il poeta (la poetessa) apre scarni e drammatici squarci sulla tragedia annunciata, nella canicola fuori stagione. Ma non  c’é tempo per le  lacrime, nel fervore della ricostruzione… Manco quando agli occhi si presenterà un Friuli nuovo. Bello “Ma… mai plui chel”.
Segnalate:
- “Frise e Spluve” di Maria Teresa Cantamessa Andrina, Ivrea (Torino)
(In piemontese). Spontanea, sintetica ed efficace.
- “A Vecchiarella” di Angelo Canino, di Acri (Cosenza)
(In calabro lucano). “Ritratto” di vita narrato dalla fitta rete di rughe che  fa apparire bella la “vecchiarella” in riposo nel suo  cantuccio
- “Tessiòira ‘d lus” di Umberto Maria Gillio, Cascinette di Ivrea (Torino)
(In piemontese). Il poeta, con i rimandi degli “opposti”, rende immagini d’effetto immediato.
- “Vihej” di Albino Barrel, Ivrea (Torino)
(In occitano-provenzale). Il vecchio seduto sulla panca si riscalda al sole suscitando nel poeta rifflessioni e domande, ma non gli è dato sapere cosa stia setacciando la sua mente . . . .
- “Curianduli de l’anima” di Vincenzo Bolia di Albenga (Savona) 
(Nel dialetto ligure di Albenga). Pochi versi d’intensa incisività raccontano lo stato d’animo del poeta.
- “Er fioca” di Elda Rasero, Portacomaro (Asti)
(In piemontese astigiano). Efficace metafora dell’esistenza, colta dal poeta nel volteggiare d’un fiocco di neve.

Dialetti e lingue naturali (prose) (“Le conte”)
1° ex aequo “El campagninot” di Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)
In piemontese). Gustosa “landa” incentrata sull’astuzia contadina, tipica della cultura popolare di molti paesi europei. I fratelli Grimm l’avevano scritta in tedesco, ma i “torotela” e le nonne  nostrane la raccontavano già dall’Ottocento nei mercati e nelle “vijà” invernali. Qui l’autore la racconta a “sua manera”.
1° ex aequo “Ël matrimòni ad na vòta” di Luciano Ravizza, Castell’Alfero (Asti)
(In piemontese astigiano). Racconto curioso ed intrigante che  narra la vicenda di sponsali combinati dallo “strisaù” Pinòto che s’industria per accontentare le  famiglie di Lorensèn e Zeblin-a in cambio di un paltò…  che risulterà un po’ più corto dati i mezzi limitati dei contraenti.
3° ex aequo “Creuze e seugn” di Giuseppe Accossato, Genova
(In piemontese). Digressione che , avviandosi dalle “creuze” tipiche di Genova si  addentra nei sogni del passato. Dall’immagine d’un pozzo antico, emergono fantasie, “arcòrd e anvìe”.
3° ex aequo “Ël canton ed le masche” di Attilio Rossi, Carmagnola
(In piemontese). L’autore, anziché evocare un racconto in particolare, torna con la memoria ai luoghi nei quali si raccontavano storie di masche e “diavlòt”: luoghi che  si attraversavano con affanno e si cercava di evitare, poiché si ritenevano deputati solo ai loro incontri.

Sezione “Parole ed Immagini
La giuria della XXV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda la sezione “simbolo”, “Parole ed Immagini”, formata da Lelia Marizza, Chiara Mori, Dario Colmo e Sergio Carletto si è riunita, nella sede del Circolo, mercoledì sera 1° luglio esprimendo il seguente verdetto.

1° Oscar Simonetti di Brenzone Sul Garda (Verona), con Lorenzo Gaioni
- Libro considerato opera unica, “Campo. La poesia dell’abbandono”, validissimo sia per le foto che per i testi, ermetici ed intensi, gli uni e gli altri. Fa parlare di vita passata l’antica casa. A fine espositiva la presentazione non in forma di libro ne farebbe meglio risaltare il livello.
2° Sandra Ceccarelli di Firenze
- “Si chiude la porta (a Giulia)”, delicata poesia, ben giocata in toni descrittivi, a fianco di immagine di cucina dei “tempi andati”, contadina, impeccabilmente costruita, che parla, con eleganza, di vero “nido dei ricordi”…
3° Pia e Maggio di Cuneo
- Ottime immagini, incluse nella sezione d’ufficio, abbinate a testi intensi e minimalisti, efficaci, che si potrebbero sviluppare ancora.
Segnalati
- Matteo Lolli di Bologna
Per il valore poetico dei testi… Da curare meglio l’immagine e la tecnica di abbinamento.
- Eugenio Campogrande di Cuneo
Per la raffinata ed ironica immagine di bicicletta, passione inarrestabile coperta di strato di brina invernale (ci spiega: «È proprio la mia! Non è foto elaborata!»).

Fotografie
La giuria della XXV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, si è riunita la sera di giovedì 26 giugno ed ha espresso il seguente verdetto.

1 -  “Occhi, la forza dello sguardo”
1° Cristiano Cerato, Boves (Cuneo)
- Perfetta composizione di ottimo ritratto, con naturalezza, profondità dello sguardo, impeccabile tecnica di stampa.
2° Giovanna Dal Farra, Ronco Scrivia (Genova)
- Per “Senza via di scampo”, colto “l’attimo fuggente”, in modo esemplare, con uno sguardo intenso.
3° Nicola Daddi, Genova
- Per “A Staglieno”, composizione equilibrata, bilanciata, con bel gioco di linee dietro a statua sepolcrale espressiva, sognante e malinconica, dando sottolineatura, enfasi, alla intensità dello sguardo.

2 - “Bicicletta… Che passione!”
Antonio Cunico, Vicenza
- Ottima inquadratura (“BMX3 – 2009”) di genere sportivo, con la tecnica del “fermo immagine” che esalta la composizione.
2° Loris Salussolia, Centallo (Cuneo)
- Interpretazione originale del tema, buona la tecnica, bell’esempio di “panning” riuscito.
3° Antonio Cunico, Vicenza
- Per “Bici 3”, “appunti di viaggio” in cui traspare tutta la poesia inimitabile del ciclismo, dai tempi eroici dei “pionieri”, che si esalta affrontando le “cime”, le “vette”…
Segnalato Ivan Bollea, Cigliano (Vercelli)
- Per una immagine vivace e simpatica, con composizione creativa

3 - “Il giallo… colore”
Roberto Pestarino, Novi Ligure (Alessandria)
-Per “Come libri”, tema centrato in pieno, il giallo, in una perfetta ed equilibrata composizione.
2° Michela Bernini, Fornacette di Pisa
- Per “Un pomeriggio di ottobre”, equilibrata e riuscita composizione sul colore giallo e sulla profondità della prospettiva.
3° Michela Bernini, Fornacette di Pisa
- Per la foto “Da sempre” (gasolio), per la felice composizione, il minimalismo efficace, la dolcezza nel guardare, ed inquadrare, in soffusa malinconia, il passato.
Segnalati
- Michele Siciliano, Boves (Cuneo)
Buona e solare composizione, che inquadra bellissimo scorcio langarolo in autunno.
- Bianca Maria Capanna, Cuneo
Immagine piacevole con buon equilibrio tra masse e spazi.

 4- “Città di notte” o “Frammenti notturni”
1° Ivan De Stefano, Borgo San Dalmazzo (Cuneo)
- Con la coppia di foto “1” e “2”, per la ottima padronanza della luce nella fotografia notturna, con immagini pulite e di grande impatto, forza.
Paolo Ferretti, Fornacette di Pisa
- Per la fotografia “Festa di San Romerio”, immagine evocativa di particolare forza cromatica, con ottima, efficace, “silhouette”.
3° Nicola Daddi, Genova
- Buona tecnica fotografica per immagine d’effetto (“Gli scogli e la città”), tra evocazione e contrasto.

5 - “Il mondo in bianco e nero”
Sezione giudicata la migliore qualitativamente del Concorso, e certo tra le migliori in assoluto di tutta la storia della manifestazione.
Pietro Gandolfo, Chiusanico (Imperia)
- Ex aequo per le foto “3” e “4”, dall’ottimo equilibrio compositivo, con l’inserimento della figura umana nel contesto architettonico.
2° Loredana Berteina, Fossano  
- Ottimo equilibrio, composizione armoniosa, ottima cura della prospettiva e controllo della tonalità (immagine “Savigliano”).
3° ex aequo Nicola Daddi, Genova
Per la “foto 2” con bella prospettiva, curata tonalità del bianco e nero, attenta composizione, dinamicità…
3° ex aequo Bianca Maria Capanna, Cuneo
- Prospettiva particolare per l’uso dell’elemento umano, che “equilibra” l’immagine, la luce particolare, i riflessi.
Segnalati
- Paolo Ferretti, Fornacette di Pisa
Per la foto “1”, “Campagna toscana”, per la raffinatezza della perfetta composizione.
- Michele Siciliano di Boves (Cuneo)
Per la foto “1”, per la bella rappresentazione di momento lavorativo e la felice scelta di luce naturale, evitando quella troppo violenta, eccessiva, dei colpi di flash.
- Daniela Patriti, Fossano (Cuneo)
Con “Il giovane favoloso”, per la qualità della sequenza, originale, la luce, il senso dello spazio…
- Loris Salussolia, Centallo (Cuneo)
Per “Ready to start”, dalla inquadratura originale e simpatica.
- Nicola Daddi, Genova
Per le foto 1 e 3, dalla ottima composizione, qualche riserva si solleva sulla “post-produzione”.
Mellana di Boves, 19 luglio 2015

 
 

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