Scritti
La giuria della
XXV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli
“scritti”, formata da Lelia Marizza, Giorgio Casiraghi ed Alessandro
Giordanetto (con la consulenza, per dialetti e lingue naturali, di Candida
Rabbia), si è riunita, sabato 11 luglio, alle 20, nella sede del Circolo, esprimendo
il seguente verdetto.
Poesia e
prosa giovane-
1° “Una giornata… mutante” - di Sara
Fumagalli, Sirone (Lecco)
-Svegliarsi un mattino e ritrovarsi tramutata in mosca: riuscita e
originale rivisitazione de “La metamorfosi” di Kafka
2° “Insopportabile è…”– di Matteo Terruggi, Codogno (Lodi)
-Discreta prova sul tema del disagio
esistenziale: l’autore con buona maturità e consapevolezza sa licenziare un
testo efficace senza scadere nella retorica.
3° “La
mia fiammante due ruote” di Alberto Bollea, Cigliano (Vercelli)
-Una fiammante bicicletta rossa è
al centro di un buon percorso nella memoria di un insegnante che sa tornare
bambino.
Poesia a tema libero in italiano
1° “I giorni della vendemmia” di Davide Rocco
Colacrai, Terranova Bracciolini (Arezzo)
-Il testo costituisce una riuscita riflessione sul tema
della scoperta di sé e del mondo nel periodo dell’adolescenza. Le immagini si
rincorrono tra le strofe evocando con delicatezza e profondità ricordi ed
emozioni.
2° “Il ricordo
di chiamarci Africa” di Davide Rocco Colacrai, Terranova Bracciolini (Arezzo)
- In queste struggenti righe
l’Autore considera tutta l’umana sofferenza e la speranza di chi, costretto a
lasciare la propria terra, cerca altrove una “nuova nascita”.
3° “Io non perdono” – di Rodolfo
Vettorello, Milano
- Con una moralità che oggi parecchi fingono di avere , un incisivo
atteggiamento reale di “non
perdono”.
Segnalata “La
vita segreta di un’ape” di Davide Rocco Colacrai, Terranova Bracciolini
(Arezzo)
-Discreta prova sul tema della memoria dolorosa e dei
ricordi personali della giovinezza. L’uso circolare delle immagini dà forza al
testo.
Prosa a tema libero in italiano
1° “Un’ultima lunga arrampicata” di Paolo Arnolfo, Busca
(Cuneo)
-L’ultima mossa di un wrestler che sta per consacrarsi
campione è occasione per un lungo e profondo monologo che ripercorre le tappe
della difficile vita del protagonista. La struttura complessa del testo trae la
sua forza dal richiamarsi continuo di un tentativo di suicidio abortito del
ragazzo e l’”ultimo volo” del lottatore.
2° “Vivere una
seconda volta” di Pierandrea Podda, Borgo San Dalmazzo (Cuneo)
- Il racconto di una
dimensione: quella della cosiddetta “normalità”. Gli occhi di chi narra ci
guidano alla rivelazione che non ve n’è alcuna, o meglio, che ve ne sono
infinite. Quale miglior argomento se non quello dell’amore verso chi, per varie
cause, finisce con l’assumere comportamenti fino a poco prima sconosciuti.
3° “Una fucilata perfetta” di Mario Fulvio
Giordanino, Asti
- Una prosa scorrevole che rende chiara la pena del portare sulle
spalle un rimpianto per tutta una vita.
Segnalta “Bobi” di Nicolina Ros di San Quirino
(Pordenone)
- Testo ben scritto che ci racconta una storia
cruda che, purtroppo, nei tempi andati sarà capitata a molti.
Satira
1° “In ordine” di
Vittore Giraudo, Cuneo
- L’ironia, senza la quale ci è difficile
reggere tutto il peso del nostro quotidiano vivere, ci accompagna in un
divertente, ritmato e matematico calembour.
Dialetti e lingue
naturali (poesie)
Premio speciale ad Antonio
Tavella, Racconigi (Cuneo)
Per alla poesia, nel superamento della lingua locale, con le opere “
Con tut ed cel”, “‘L parfum”, “Vos”. Un
autore che ormai è sulle tracce della Commedia dantesca, tra il sogno di Martin
quale novello Icaro, il ricordo d’un’antica “landa” che sfocia nella canzone
colorita d’angioletti – diavoletti discoli e le fascinose metafore che l’autore
usa anche per rendere lo sconforto (sempre in precario equilibrio tra sogno e
sgualcita realtà), evocazioni di immagini liberty dal sapore novecentesco
gozzaniano… Ecco che davvero arriviamo ad individuare in questo poeta anche lo
studioso profondamente portato alla continua ricerca lessicale. La peculiarità
letteraria formata dal suo vocabolario personale in continuo fermento, sarà
sicuramente a sua volta banco di prova per generazioni di studiosi d’oggi e
domani, tra i “classici”.
Premio speciale a Giovanni Galli,
Savigliano (Cuneo)
Il garbo e la delicatezza, l’originalità e la delicatezza, il brio e la
musicalità, l’arguzia, di una dedica (“Aranda… aranda”) all’amico scomparso,
Franco Paschetta, Cichin dij Paschetta, diventa ricordo di tutti gli studiosi,
letterati e poeti, che tanto hanno dato alla lingua regionale, verso cui tutti
siamo in grande debito, da Bertodatti, a Renato Canini, a Barba Toni…
1° “L’oria d’utubr” di Pietro
Baccino, Savona
(In ligure). L’incedere dell’autunno, pur nel riverbero lucido delle castagne che
cadono, porta inesorabilmente il poeta a rievocare immagini felici
dell’infanzia . . . ma anche la voce
stanca del padre che vangava e quella limpida e dolce della madre nel canto. Tra le brezze spuntano così
gl’interrogativi , sollevati da quei ricordi, ora grigi e grevi.
2° ex aequo: “Ultin svol” di
Nicolina Ros, San Quirino (Pordenone)
(In friulano). Il poeta (la
poetessa) percepisce intensamente l’imminenza “dell’ultin svol” (riferito a suo
padre) : partecipa tutta la natura alla sua emozione, nell’ impeto del vento
tra i lamenti strazianti dei cani.
2° ex aequo: “An silensi” di
Giuseppe Mina, Ancona
(In piemontese). Come in una filastrocca, si rincorrono nel silenzio
lontani abbagli di stelle, mormorii di mare, canti di grilli nel primo bacio d’amore… Fino alle lacrime d’oggi: un
raggio di sole sfuggito all’arcobaleno può fare miracoli.
3° ex aequo
“Mnsonè” di Elda Rasero, Portacomaro (Asti)
(Piemontese d’Asti). Quasi un canto spiegato quello del poeta, nel
cogliere in quelle poche spighe
affastellate dalla spigolatrice, una ricchezza che farà felice (per un giorno)
anche “ël passaròt”.
3° ex aequo “6 di mai 1976 – Taramot
in Friul” di Nicolina Ros, San Quirino (Pordenone)
(In friulano). Il poeta (la poetessa) apre scarni e drammatici squarci
sulla tragedia annunciata, nella canicola fuori stagione. Ma non c’é tempo per le lacrime, nel fervore della ricostruzione… Manco
quando agli occhi si presenterà un Friuli nuovo. Bello “Ma… mai plui chel”.
Segnalate:
- “Frise e Spluve” di Maria
Teresa Cantamessa Andrina, Ivrea (Torino)
(In piemontese). Spontanea, sintetica ed efficace.
- “A Vecchiarella” di Angelo
Canino, di Acri (Cosenza)
(In calabro lucano). “Ritratto” di vita narrato dalla fitta rete di
rughe che fa apparire bella la
“vecchiarella” in riposo nel suo
cantuccio
- “Tessiòira ‘d lus” di Umberto
Maria Gillio, Cascinette di Ivrea (Torino)
(In piemontese). Il poeta, con i rimandi degli “opposti”, rende
immagini d’effetto immediato.
- “Vihej” di Albino Barrel, Ivrea
(Torino)
(In occitano-provenzale). Il
vecchio seduto sulla panca si riscalda al sole suscitando nel poeta
rifflessioni e domande, ma non gli è dato sapere cosa stia setacciando la sua
mente . . . .
- “Curianduli de l’anima” di
Vincenzo Bolia di Albenga (Savona)
(Nel dialetto ligure di Albenga). Pochi versi d’intensa incisività
raccontano lo stato d’animo del poeta.
- “Er fioca” di Elda
Rasero, Portacomaro (Asti)
(In piemontese astigiano). Efficace metafora dell’esistenza, colta dal
poeta nel volteggiare d’un fiocco di neve.
Dialetti e lingue
naturali (prose) (“Le
conte”)
1° ex aequo “El campagninot” di
Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)
In piemontese). Gustosa “landa” incentrata sull’astuzia contadina,
tipica della cultura popolare di molti paesi europei. I fratelli Grimm
l’avevano scritta in tedesco, ma i “torotela” e le nonne nostrane la raccontavano già dall’Ottocento
nei mercati e nelle “vijà” invernali. Qui l’autore la racconta a “sua manera”.
1° ex aequo “Ël matrimòni ad na
vòta” di Luciano Ravizza, Castell’Alfero (Asti)
(In piemontese astigiano). Racconto curioso ed intrigante che narra la vicenda di sponsali combinati dallo “strisaù”
Pinòto che s’industria per accontentare le
famiglie di Lorensèn e Zeblin-a in cambio di un paltò… che risulterà un po’ più corto dati i mezzi
limitati dei contraenti.
3° ex aequo “Creuze e seugn” di
Giuseppe Accossato, Genova
(In piemontese). Digressione che , avviandosi dalle “creuze” tipiche di
Genova si addentra nei sogni del
passato. Dall’immagine d’un pozzo antico, emergono fantasie, “arcòrd e anvìe”.
3° ex aequo “Ël canton ed le masche” di Attilio Rossi,
Carmagnola
(In piemontese). L’autore,
anziché evocare un racconto in particolare, torna con la memoria ai luoghi nei
quali si raccontavano storie di masche e “diavlòt”: luoghi che si attraversavano con affanno e si cercava di
evitare, poiché si ritenevano deputati solo ai loro incontri.
Sezione “Parole ed Immagini
La giuria della
XXV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda la sezione
“simbolo”, “Parole ed Immagini”, formata da Lelia Marizza, Chiara Mori, Dario
Colmo e Sergio Carletto si è riunita, nella sede del Circolo, mercoledì sera 1°
luglio esprimendo il seguente verdetto.
1°
Oscar Simonetti di Brenzone Sul Garda (Verona), con Lorenzo Gaioni
- Libro
considerato opera unica, “Campo. La poesia dell’abbandono”, validissimo sia per
le foto che per i testi, ermetici ed intensi, gli uni e gli altri. Fa parlare
di vita passata l’antica casa. A fine espositiva la presentazione non in forma
di libro ne farebbe meglio risaltare il livello.
2°
Sandra Ceccarelli di Firenze
-
“Si chiude la porta (a Giulia)”, delicata poesia, ben giocata in toni
descrittivi, a fianco di immagine di cucina dei “tempi andati”, contadina,
impeccabilmente costruita, che parla, con eleganza, di vero “nido dei ricordi”…
3°
Pia e Maggio di Cuneo
- Ottime
immagini, incluse nella sezione d’ufficio, abbinate a testi intensi e
minimalisti, efficaci, che si potrebbero sviluppare ancora.
Segnalati
-
Matteo Lolli di Bologna
Per il valore
poetico dei testi… Da curare meglio l’immagine e la tecnica di abbinamento.
-
Eugenio Campogrande di Cuneo
Per la raffinata
ed ironica immagine di bicicletta, passione inarrestabile coperta di strato di
brina invernale (ci spiega: «È proprio la mia! Non è foto elaborata!»).
Fotografie
La giuria della
XXV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le
“fotografie”, formata da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, si
è riunita la sera di giovedì 26 giugno ed ha espresso il seguente verdetto.
1 - “Occhi, la
forza dello sguardo”
1° Cristiano
Cerato, Boves (Cuneo)
- Perfetta composizione di ottimo ritratto,
con naturalezza, profondità dello sguardo, impeccabile tecnica di stampa.
2° Giovanna Dal Farra, Ronco
Scrivia (Genova)
- Per “Senza via di scampo”, colto “l’attimo
fuggente”, in modo esemplare, con uno sguardo intenso.
3° Nicola
Daddi, Genova
- Per “A Staglieno”, composizione
equilibrata, bilanciata, con bel gioco di linee dietro a statua sepolcrale
espressiva, sognante e malinconica, dando sottolineatura, enfasi, alla
intensità dello sguardo.
2 - “Bicicletta… Che passione!”
1° Antonio Cunico,
Vicenza
- Ottima inquadratura (“BMX3 – 2009”) di genere
sportivo, con la tecnica del “fermo immagine” che esalta la composizione.
2° Loris
Salussolia, Centallo (Cuneo)
- Interpretazione originale del tema, buona la
tecnica, bell’esempio di “panning” riuscito.
3° Antonio Cunico, Vicenza
- Per “Bici 3”, “appunti
di viaggio” in cui traspare tutta la poesia inimitabile del ciclismo, dai tempi
eroici dei “pionieri”, che si esalta affrontando le “cime”, le “vette”…
Segnalato Ivan
Bollea, Cigliano (Vercelli)
- Per
una immagine vivace e simpatica, con composizione creativa
3 - “Il giallo…
colore”
1° Roberto Pestarino, Novi Ligure (Alessandria)
-Per “Come libri”, tema centrato in pieno, il giallo, in una perfetta ed
equilibrata composizione.
2°
Michela Bernini, Fornacette di Pisa
- Per “Un
pomeriggio di ottobre”, equilibrata e riuscita composizione sul colore giallo e
sulla profondità della prospettiva.
3° Michela Bernini, Fornacette di
Pisa
- Per la foto “Da sempre” (gasolio), per la felice composizione, il
minimalismo efficace, la dolcezza nel guardare, ed inquadrare, in soffusa
malinconia, il passato.
Segnalati
-
Michele Siciliano, Boves (Cuneo)
Buona e solare composizione, che inquadra bellissimo scorcio langarolo in autunno.
Buona e solare composizione, che inquadra bellissimo scorcio langarolo in autunno.
-
Bianca Maria Capanna, Cuneo
Immagine
piacevole con buon equilibrio tra masse e spazi.
4- “Città di notte” o “Frammenti notturni”
1° Ivan De
Stefano, Borgo San Dalmazzo (Cuneo)
-
Con la coppia di foto “1” e “2”, per la ottima padronanza della luce nella fotografia
notturna, con immagini pulite e di grande impatto, forza.
2° Paolo
Ferretti, Fornacette di Pisa
- Per la
fotografia “Festa di San Romerio”, immagine evocativa di particolare forza
cromatica, con ottima, efficace, “silhouette”.
3°
Nicola Daddi, Genova
- Buona tecnica fotografica per immagine d’effetto (“Gli scogli e la
città”), tra evocazione e contrasto.
5 - “Il mondo in bianco e nero”
Sezione giudicata la migliore
qualitativamente del Concorso, e certo tra le migliori in assoluto di tutta la
storia della manifestazione.
1° Pietro
Gandolfo, Chiusanico (Imperia)
- Ex aequo per le foto “3” e “4”, dall’ottimo
equilibrio compositivo, con l’inserimento della figura umana nel contesto
architettonico.
2° Loredana
Berteina, Fossano
- Ottimo equilibrio, composizione armoniosa, ottima cura della
prospettiva e controllo della tonalità (immagine “Savigliano”).
3° ex aequo Nicola Daddi, Genova
- Per la “foto 2” con bella prospettiva, curata tonalità del bianco e
nero, attenta composizione, dinamicità…
3° ex aequo Bianca Maria Capanna,
Cuneo
- Prospettiva particolare per l’uso dell’elemento umano, che “equilibra”
l’immagine, la luce particolare, i riflessi.
Segnalati
- Paolo Ferretti, Fornacette di
Pisa
Per la foto “1”, “Campagna toscana”, per la raffinatezza della perfetta
composizione.
- Michele Siciliano di Boves
(Cuneo)
Per la foto “1”, per la bella rappresentazione di momento lavorativo e
la felice scelta di luce naturale, evitando quella troppo violenta, eccessiva,
dei colpi di flash.
- Daniela Patriti, Fossano
(Cuneo)
Con “Il giovane favoloso”, per la qualità della sequenza, originale, la
luce, il senso dello spazio…
- Loris Salussolia, Centallo (Cuneo)
Per “Ready to start”, dalla inquadratura originale e simpatica.
- Nicola Daddi, Genova
Per le foto 1 e 3, dalla ottima composizione, qualche riserva si
solleva sulla “post-produzione”.
Mellana di Boves, 19 luglio 2015
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