sabato 29 giugno 2024
mercoledì 26 giugno 2024
DOMENICA ESPOSIZIONE ANCORA APERTA - ORE 15-19 - EX SCUOLE DI MELLANA DI BOVES
OMAGGIO POETICO DI FRANCESCO MASINI A MELLANA
MELLANA, PER ESEMPIO
Non casettine
dai tetti aguzzi
né una linda chiesetta
da visitare in fretta,
ma un prezioso santuario,
con generoso orario;
non cipressi, sol qualche alberello,
e non vedo nemmeno il ruscello.
Può sembrar cosa strana
che proprio qui, a Mellana,
su un verde praticello
prontissime all’appello,
si siano radunate,
per essere onorate,
Arte, Prosa, Poesia,
con la Fotografia,
e molta gente, molta,
e non solo stavolta,
perché, lo sai, le volte
sono davvero molte,
se arrivan, credi a me!
ad esser trentatre.
E allora, non è strano?
La risposta ce l’ho,
mi arriva da RIO BO,
sulle ali di una mia
ardita analogia.
Microscopico paese,
anche questo, sì, però
c’è a volte nell’aria una strana
sensazione, un “Sapor di Mellana”
un qualcosa che è certo che c’è
anche se non sai dir che cos’è.
Un sottile incanto, nato
da un concorso appassionato?
Be’, può darsi, e tu pensi:«Chissà
forse, forse, nemmeno ce l’ha,
tale e quale, una grande città».
RIO BO
Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: Rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla, ma però…
c’è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso…
occhieggia con la punta del cipresso
di Rio Bo.
Una stella innamorata!
Chi sa
se nemmeno ce l’ha
una grande città.
lunedì 24 giugno 2024
domenica 23 giugno 2024
Verdetto Parole ed Immagini 2024
Verdetto “Parole ed Immagini 2024 – XXXIII Edizione
Scritti
La giuria della
XXXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”,
per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Cecilia Baudino, Giorgio
Casiraghi, Elisa Dani e Rosanna Marro, riunitasi nella sede del Circolo di
Mellana, la sera di giovedì 23 maggio,
ha fatto avere il suo giudizio.
La scarsa partecipazione non ha fatto ritenere di
poter dare premi. L’organizzazione ha ribadito l’intento di insistere
sull’invito alla scrittura non competitivo per giovanissimi.
Segnalazione a
Silvano Giordanengo di Roccasparvera (Cuneo)
Per lo sguardo “obliquo” sul reale e per la capacità di sintesi dell'immagine poetica. Bella soprattutto la poesia iniziale: buone parafrasi e bei pensieri, che ha speso nel raccontare il processo che lo hanno portato alla scrittura del componimento.
Poesia a tema libero in italiano
1°
“Il fascino dei grovigli” di Emma Barberis, Cuneo
- La musicalità dei versi accompagna via via, le immagini poetiche che affiorano nel componimento come in una vetrina e si gustano adagio: un processo creativo di scrittura intriso di leggera meraviglia.
2° “Farfalle” di Daniela Malini,
Genova
- E’ un piccolo “cortometraggio lirico” e plastico che si fa e si disfa in un momento, nel tempo della lettura. Come un cambiamento di stato: materia che evapora e svanisce nell'aria. Ma quella bambina “ti si dipinge dentro” e resta. Come anche tutte le sue farfalle. Poesia davvero evocativa in modo essenziale e diretto.
3° ex aequo “Non voleva far parte del
suo buio” di Stefano Baldinu, San Pietro in Casale
(Bologna)
- Le
parole, fin da subito, scelte con precisione 'sensoriale' evocano immagini di
cui ci si sente parte. Prime fra tutte il sapore del presepe di cui sa, la
casa. Oppure la dolcezza del buio che si succhia. Siamo così accompagnati a
vivere un mondo che testiamo attraverso i cinque sensi ed è soltanto attraverso
di esso che riusciamo a percepire in modo nitido le figure della mamma e della
figlia bambina. Poche pennellate di scrittura per avvertire la profondità
psicologica delle due protagoniste: lei, la bambina per mano allo zaino, e lei,
la madre con i pensieri come le giostre. Componimento che regge il tema senza
scadere nel banale e nell'ovvio, ma anzi, ci accompagnata le pieghe di un
dramma.
3° ex aequo “Nel nome della
madre e del figlio” di Davide Rocco Colacrai, Terranova Bracciolini (Arezzo)
- Tutto d'un fiato questa
lirica partorisce immagini intense una dopo l'altra come un inno alla vita che
straborda fuori dopo un fervida gestazione. Ed e'
'gestazione' di parole di cielo e di terra, di carne e di
spirito che si mescolano insieme in un interessante connubio.
Prosa a tema libero in
italiano
1° ex aequo “Lo sguardo da
lontano” di Elisa Marchinetti, Noceto (Parma)
- L’autore rivive, lontano e staccato dai riti tradizionali dei saluti al
defunto, piacevoli immagini legate alla vecchia zia, poco avvezza ad
espressioni sdolcinate, concreta nel
governo di una grande famiglia contadina. L’opera risulta curata in ogni suo
aspetto, semplice scorrevole nei dialoghi.
1° aequo “Colori”
di Patrizia Birtolo,Giussano
(Monza Brianza)
- Per l'avvolgente componente visionaria.Un viaggio nei colori interni di vite che ci toccano inevitabilmente. Per lo smuovere dentro componenti intime, viscerali, tormenti,pulsazioni,pazzie che pretendono eternità. Uno stile contemporaneo colmo di musicalità nella scelta linguistica. Una corsa nello spazio e nel tempo dentro ogni emozione, ogni ossessione, ogni pulsazione. Vita dopo vita.
3° “Ha un futuro radioso” di
Tiziano Malfatto, Paderno Dugnano (Milano)
- Un dialogo incalzante in famiglia cerca di celare le
brutture commesse da un figlio coinvolto in una violenza indicibile,
giustificandola con la poca attenzione a lui riservata nel periodo della sua
formazione. Solo la madre, ostinata e in ansia per il possibile venir meno
della sue prerogative, si esporrà in una
sua inutile difesa.
Segnalato “La cartolina” di
Elisa Marchinetti, Noceto (Parma)
-
Si consideri
il lavoro un omaggio a tutti coloro che, in vari modi, hanno partecipato con
diverse mansioni alla fase resistenziale della nostra Repubblica: combattenti,
staffette, medici improvvisati e contadini con accoglienti fienili. Grato a
loro si rivolge l’autore per il tramite di una cartolina.
Segnalati “Un
bagaglio in più” e “Filo” di Mariagrazia Doglio, Villanova di Albenga (Savona)
- Il testo scorre di
esistenza. Di un nonostante tutto che illumina, disarmante e colmo di
delicatezza. Un parallelismo non banale tra la vita e le sue soluzioni
possibili. Perché vi sono sempre soluzioni possibili, nella caparbietà che è
vita stessa. Uno stile pulito, positivo e disarmante che scorre riga dopo riga
alla ricerca di quel desiderio commosso e che fa muovere il mondo.
- Un linguaggio preciso e
lineare che aiuta ad entrare nell'oggetto. Accettare le trasformazioni nel
desiderio di non vivere invano è l'esercizio difficilissimo che si tesse lungo
tutto il racconto e che tiene appeso emotivamente il lettore. L'essere SEGNO di
qualcosa e di qualcuno. Al servizio paziente ed emozionante dell'inaspettato,
di una esistenza che ha necessità di svolgersi debordando l'imprevedibile.
Segnalato “La Nun”
di Sandro Cuppini, Bergamo
-
Si narra di
strategie, malizie nelle valutazioni di opere d’arte da parte di cosiddetti esperti, disposti a tutto pur di ottenere il
massimo guadagno. I testo è di piacevole
lettura, con vivaci dialoghi, ben costruiti e, come in un giallo, con
sorpresa finale.
Satira e goliardia
1° “’Na dimostrazione” di Francesco Masini, Genova
-Il brano scorre vivace, anche aiutato dalla
musicalità del vernacolo romanesco. Adesso che ci penso, son colto da
ispirazione:
“Se devo proprio dir seduta stante
chi, all’inizio s’è permesso
di gettar fango come s’usa al cesso
ci provi dunque lui ad essere insegnante”.
Poesie in dialetti e lingue naturali
1°
ex aequo “Giggirriva” di Stefano Baldinu, San Pietro
in Casale (Bologna)
-L’autore “in
una ola di spuma” di mare e tanto altro, rivive qui “secoli di gioia e di
riscatto” nelle estenuanti emozioni provocate
dalle palle in rete di “Rombo di
tuono”, un altro mito che fa i conti,
ora, “con la sua assenza”.
1° ex aequo “Anvìa ‘d libertà”
di Maria Teresa Cantamessa Andrina, Ivrea (Torino)
-Quasi metafora d’impotenza nella tempesta della guerra, l’autore vede “’l passaròt, balòta ‘d
piume” nel suo nido ormai “dësfèit”, passare dal sonno all’eternità “’nt un sospir”, inverando proprio così il suo sogno di libertà nell’infinito.
2°
ex aequo “La litra d’Andrea” di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco
(Cuneo)
-Una lettera che
è un’innocente burla diventa,
nella tragedia, una dolce e consolatoria
dichiarazione d’amore per Andrea, falciato dalla mitraglia ed ormai in fin di vita. Quasi come
in un’antica melodia, l’autore ci
coinvolge a rivivere quegli attimi.
2° ex aequo “Dëspanand melia”
di Luciano Milanese, Poirino (Torino)
-Il flusso dei ricordi affiora nel tramonto in
collina, ed il “temp masnà” ritorna, coi lumi che s’accendono nella notte :
è il “dëspané melia” fra innocenti divertimenti e le prime
sbirciatine ai baci rubati tra “sfoior” che ritorna, come per incanto, nell’espressiva versione
poetica dell’autore.
3° ex aequo “Madònna du
Desèrt” di Pietro Baccino, Savona
-L’nvocazione disperata d’una grazia per un “fio” di
nove anni in pericolo di vita . . . poi il miracolo ! Espressa con la tipica
semplicità popolare, spontanea e senza orpelli, termina persino con un “gòt”
alla salute di Gianulòt.
3°
ex aequo “O principe e ‘a maschera” di Giuseppe Ranieri,
“Irneari”, Bergamo
-L’interessante monologo tra la
maschera e l’uomo che vi si cela, è il tramite che l’autore ha scelto, con arguzia, per “cantare” Napoli, la Partenope che accoglie vivi e
morti in una girandola di fede e paganesimo che incanta.
Segnalzione a “Lu ciucciarieglie Peppinieglie” di Giovanna
Gizzi, Sulmona (L’Aquila)
-A testa bassa, lavora sodo Peppinello per il suo padrone. Al suo
passare rallegra grandi e
piccini . . . Manco da “vecchiarieglie” si riposa e diverte bimbi che gli saltan in groppa o chi è
bisognoso di cure. L’allegra filastrocca rende con immediatezza giocosa il fine
morale del regno di “Asinomania” . . .
Segnalazione a “Messoné” di Luciano Milanese, Poirino
(Torino)
- Toccante e sudata spigolatura di madre e bimbo, che in pochi tratti dipinge la vita grama di chi resta, anelando di potersi ricongiungere al padre emigrato in Argentina.
Segnalazioni
a “La bròca”e “La schergna” di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva del Bosco (Cuneo)
-Con simpatica
ironia, parla “La bròca”, in rivalsa con la vite che l’ha sostituta
e godendosi infine la sua rivincita.
-L’orrore dei campi di stermino è condensato
dall’autore nel moncone di matita consunto. La considerazione delle migliaia di condannati segnati su quel
registro dell’orrore é coronata dallo scherno più beffardo nella scritta
“arbeit macht frei”.
Segnalazione a “S’accabadora”
di Stefano
Baldinu, San Pietro in Casale (Bologna)
Inquietante scena, che vede colei che reca
l’agognata morte all’uomo ormai “mollica
d’inerzia”, mentre questi osserva
impotente vita e morte
mutarsi d’abito . Segnalazione
a “Pàrrani i muri” di Angelo Canino, di Acri (Cosenza)
-Con efficaci tratti l’autore dà voce
ai muri della casa avita, ormai vuota, impregnati però indelebilmente “di fatti e odori passati”.
Segnalazione “U butà” di
Agostino Barletta, Genova
- Rivive, nella puntuale descrizione in versi, l’abilità di zio
Carlino, il bottaio che con grande
perizia e passione si applica nel suo antico mestiere.
Segnalazione ad “A San Maté”
di Pietro Baccino, Savona
-Della decisione presa dal parroco fino al suo compimento, l’autore ci conduce, con le famiglie di Giusvalla, nell’impresa per la realizzazione della statua del Santo patrono...
Una vera peripezia: più per il suo trasporto che per la scultura!
Prose (“Le conte”) in dialetti e lingue naturali
1°
“Un fià de speranza”, Nòno e
anvod” e “Le squasi giusteur” di Luigi Lorenzo Vaira, Sommariva
del Bosco (Cuneo)
Premio
dato alle tre opere, gran campionario di creatività contenutistica e stile.
-“Nòno e anvod”:
la figura de nonno rivive nel
ricordo dell’autore vivida (s-cëtta), legata al sentimento da memorie
sensoriali indimenticate ( i profumi, l’ascolto della canzone “la crava”, il
tepore della mantella che lo proteggeva
dal freddo).
-“Un fià dë speransa”: Il racconto propone una ipotetica vicenda, che rende realisticamente la cerimonia del ritorno in vita, legata
ai cerimoniali (tutt’altro che dròlerie, dato che portavano alla catarsi d’una
tragedia) utili a placare il dolore per un neonato nato morto.
-“Lë squasi giusteur”: Dettagliato racconto che
confronta, con ironia protratta, lo scontrarsi di abitudini campagnole e
cittadine all’interno d’un gruppo parentale. il tutto si snoda con l’analisi
delle pratiche lavorative degli operai delle fabbriche e bòite che operavano
per la FIAT, con puntuali considerazioni di rifesso.
2° “Luisin ed la Brisà” di Luciano Milanese di Poirino (Torino)
- Simpatico racconto che “ritrae” Luisin nel suo ambiente domestico,
tra il lavoro della vigna e nei campi, senz’altra
distrazione che “la fuma” (la pipa) che
gustava con trinciato forte : nessuna “gabola” moderna (né televisione,
né elettrodomestici ecc.) forno a legna,
acqua del pozzo e lampada ad
acetilene, più qualche mochèt,
(candela) per andare a dormire . . . Ma sempre “ soagnà da festa” per
andare a “Mëssa granda, a la
festa dla borgà”.
3° “Er
museo du dialèt” di Pietro Baccino, Savona
- Come un lampo, la “lenga ‘d cà” viene a rischiarare le giornate della gente d’un piccolo paese, grazie al figlio di Giacumin , quello ato a Schena d’ Osa . . . E così, grazie a “internet” tutto il mondo entrerà in quel “Museo du dialèt”.
Sezione “Parole ed
Immagini
Visionata anche dalla giuria
fotografica, la sezione di “Abbinamento Parole ed Immagini”, ha visto definire
il verdetto, nei locali del Circolo di Mellana, con opere visionate da tutte e
due le giurie, fotografica e dei testi.
1° “Imprevedibile natura” di Marina
Falco, Borgo San Dalmazzo (Cuneo)
-Testo elegante in ottimo
abbinamento con una immagine delicata, che lo evoca, perfettamente rispondente
al tema. La parola che è immagine e l’immagine che è parola, inno a vita e
bellezza.
2° “Uno squarcio di luce” di
Silvana Del Cero, Maria Luisa Pizzolato e Mario Bordin, Bassano del Grappa
(Vicenza)
- Lavoro corale, con testo e
dipinto potenti (quest’ultimo ben riprodotto fotograficamente, immagine di
immagine), ma con una drammaticità che le parole sanno stemperare sul finale,
con la speranza nel futuro,la “pennellata” (come quella gialla al centro del
quadro) che immagina un girotondo, nato dal cuore dei bambini, ad avvolgere la
terra in catena di luce...
3° ex aequo “Nel nome della madre e del figlio” di
Caterina Cannati e Davide Rocco Colacrai, Terranova Bracciolini (Arezzo)
-Testo raffinato, ben giocato
tra cultura e spiritualità, complesso ed evocativo, abbinato ad immagine
parimenti deliziosa, solare e giocosa, ad esaltare maternità e vita, il miglior
approccio femminile al mondo, tra immagini, sensazioni, odori che par di sentire...
3° ex aequo “Omaggio a
Sabrina”, poesia “Restiamo” con fotografia “Provenza”, di Michele Siciliano,
Boves (Cuneo)
-L’immagine è elegia della natura, due pittori del tutto intenti nella loro
opera, sereni sotto il sole, lontani di ogni problema e preoccupazione della
vita, persin fuori dal tempo, sospesi in un mondo magico ed onirico. La
fotografia ha colori vivaci, è quasi pittura, nei luoghi dei grandi capolavori
di Vincent Van Gogh. Resterà, oltre ogni epilogo, almeno questo, un ricordo
eterno, fuori del tempo, di un momento magico e sereno... Questo ben aiuta a sperare e guardare il futuro, andare
avanti...
Segnalazione a “Maturità di
Bernarda”, di Duilio Carpitella, Roma
-Premia a “Esordi di Bernarda” e “Maturità
di Bernarda”,originale veste grafica, che
non lascia indifferenti, per portare aventi riflessioni umane e sociali
profonde, la ricerca di risposte e soluzioni...
Fotografie
La giuria della XXXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da Grazia Bertano, Cristiano Cerato e Massimo Macagno, si è riunita, la sera del 22 maggio, nella sede del Circolo organizzatore, ed ha espresso il seguente verdetto.
1
- “I sorrisi degli anziani”
1° Renato Piazzini, Firenze
-Per
“Artimino” 1/3. Risponde perfettamente al tema: il soggetto ride anche negli
occhi. Nei dettagli la post-produzione è migliorabile.
2° Sandra Ceccarelli, Firenze
-Per
“Ori di Sant’Ambrogio”. 4/4. Ammicca, sorride con gli occhi, ironica, una
“anziana giovante dentro”. Ovvero, come capita, una “giovanile”...
3° Daniela Patriti, Fossano (Cuneo)
- Per
“Giò 3” .Infonde allegria solo a guardarla, senza limiti.
Segnalata Sandra Ceccarelli, Firenze
-Per “Dimmelo in un orecchio” 3/4 . Fuori dalle regole del ritratto, da ogni canone... Ma bella... Una grande prospettiva reportagistica , che coglie un “dialogo”...
2 - “Ruderi
e rovine”
1° Nicola Daddi, Genova
-Per
“Il palazzo e le sterpaglie”, foto 1, “In volo sull’abbazia”, foto 3, e “Chiesa
nella campagna”, foto 4. Si tratta di un “Trittico gotico”, in bianco e nero,
curatissimo nelle stampe, con atmosfere fredde e spettrali, sin all’onirico,
con buona composizione ed eleganza.
2°
Rossana Tolosano, Dronero (Cuneo)
- Per
“La luce penetra, fa capolino, gioca con le forme, Ogni tramonto ha il suo
fascino, ogni giorno diverso”, foto 3. Fotografia con ottima ed originale
composizione, soggetto noto “rudere” della pianura intorno Cuneo, il castello
di Villafalletto, dei Falletti. Il titolo è ottima descrizione che coglie gli
aspetti fondamentali dell’opera: giochi di luci al tramonto, sin negli
anfratti, malinconica, invernale...
3° Ermanno Agostinetto, Confreria di
Cuneo
-Per
“Circo di Jerash - Giordania”, foto 3. Bella inquadratura classica, che
utilizza alcune delle più belle rovine al mondo, quella della giordana, allora
romana, Gerasa, che ben rende il tema, con tonalità di colori caldi. Esprime
atmosfere e suggestioni, ben rispondendo al tema.
3
- “Il mio colore preferito”
1° Angelo
Gabelli, Castellazzo Bormida (Alessandria)
-Per
“Il rosso”, ovvero, della serie, “Lo scialle”. Risponde al tema, con grande
movimento, in originale lavoro soffuso e quasi astratto.
È
giudicata la migliore fotografia dell’edizione, decisione non facile, dato
l’ottimo livello di varie fotografie premiate.
2° Renato Piazzini, Firenze
-Per
“La borsetta 1/4”, buona composizione (con presentazione orizzontale). Un
bianco e nero ad esaltare il “punto rosso” centrale, protagonista. La giusta
luce accarezza uno di quei particolari per cogliere i quali serve “l’occhio
fotografico”.
3°
Rossana Tolosano, Dronero (Cuneo)
-Per
“Rosso adorato, ‘ne basta poco per essere notato’”, foto 1. Di nuovo titolo
dell’autrice che ben coglie gli aspetti fondamentali dell’opera. Il suo
preferito colore rosso è, in realtà, piccola parte dell’opera, un papavero
immerso in un campo di grano che appena comincia a maturare, ancora di verde
chiaro , con pennellatine gialline. In realtà, come insegna Franco Fontana,
basta per farlo diventare il vero protagonista, nello stagliarsi del contrasto tra
colori freddi e colori caldi.
Segnalazione per Renato Piazzini di
Firenze
-Per”Il
foulard” 4/4. Bel ritratto, ottimamente realizzato, pittorico, con sapiente
composizione, esaltato dalla pennellata di colore rosso del foulard...
Insomma... Par proprio che il colore
preferito da tanti sia il rosso...
4- “Fotografie
dal bosco”
1° Cornelio Cerato, Cuneo
-Per
il trittico “La solitudine del vecchio albero”, “La magia della luce” e
“L’albero invaso”. Son opere interessanti per l’omogeneità delle immagini, sia
a livello di colore e tonalità che di taglio, che di soggetto. Son di quelle
inquadrature che bisogna “saper cogliere”. Ottima è la presentazione e curata
la stampa.
2° Nicola
Daddi, Genova
-Per “Il
bosco ed il lago”, foto 3, bella immagine elegante, delicato, con curata
composizione, sin dalla scelta del soggetto centrale. Risponde al tema: davvero
“nel bosco.
3° Susanne John, Firenze
-Per “Magia mattutina”, foto 2.
Ha atmosfera magica, particolare, onirica, creata dalla nebbia nel bosco di castagni, in autunno, ancora con le
foglie.
Segnalazione a Nicola Daddi, Genova
- Per “Dalla nebbia, le chiome di un bosco”, foto 4. Il bosco è evocato tra la nebbia, quasi atmosfera astratta, fiabesca, da sogno.
5 - “Bellezza
infinita”
Ovvero la bellezza senza fine, senza limiti...
Nulla è soggettivo come il concetto di “bellezza”...
Bello ciò che piace...
Dopo lunga discussione, la giuria ha preso decisione senza precedenti in questo Concorso: concedere tre ex aequo, nella impossibilità di scegliere tra tre belle immagini, senza difetti, diversissimi modi di esprimere lo stesso concetto, “il bello”, tre visioni, tre aspetti...
1° ex aequo Sandra Ceccarelli, Firenze
-Per
“Bouquet” 2/4, “natura morta”, curatissima e studiata in ogni dettaglio, costruita,
classica, come da dipinto barocco seicentesco o ottocentesco, mirabilmente
sottolineata dalla penombra, dallo sfondo nero, colpita, a farla affiorare,
dalla luce. È bellezza che ha perso la sua caducità (tipica del soggetto
floreale), resa eterna da fiori secchi in vasi antichi, capaci di lasciar
scorrere il tempo andandovi oltre...
1° ex aequo Bianca Maria Capanna, Cuneo
- Per
“Fioriture primaverili”, foto 1. Protagonista è, nella soffusione di erbe e
fiori bianco-gialli di un campo, un piccolo fiorellino a campanella violaceo,
di quelli alti pochi centimetri... La bellezza di una piccola cosa, di quelle
che bisogna saper vedere e cogliere, anche per fotografare...
1° ex aequo Nicola Daddi, Genova
- Per
“Terrazza Mascagni a Livorno”, foto 4, uno dei luoghi più noti e poetici,
irreali, di Italia, dove rilassarti ed assaporare quanto hai intorno è tanto
facile da dirsi naturale. È uno scorcio verso l’infinito, guardando, tra tanta
luce, oltre il pavimento a scacchi, una piccola figura centrale (fondamentale
nella “costruzione” dell’immagine, di simmetria perfetta, altra formula della
bellezza tanto ben compresa dalla classicità e dal rinascimento, sempre
ripresa).
Segnalata Daniela Patriti, Fossano (Cuneo)
-Per i tre
scatti della serie “Passeggiando verso il lago dell’Oronaye”, che ben
rispondono al tema, ritraendo scorci montani di grande suggestione della
bellezza sconfinata della natura. Son tre immagini impeccabili, di grande
qualità, pieni di luce, curati nelle inquadrature e nella stampa.
Segnalata Sandra Ceccarelli, Firenze
-Per “La
perla”, ¼, citazione artistica del celebre quadro barocco seicentesco fiammingo
di Vermeer (di suo senza tempo), attualizzata, ritratto curato, in ogni
dettaglio, ed espressivo. Bellezza giovane e al femminile...
Segnalato Graziano Isaia, Piasco (Cuneo)
-Per “Sguardo
grato”, foto 1, bella composizione, scorcio di natura, che rinasce come ogni
primavera, paesaggio nel quale bello e rilassante è ritemprarsi, trovarsi, tra
campi e nuvole, scie in cielo... Dimensioni leggermente più grandi avrebbero
migliorato la “resa”...
Mellana di Boves, 22 giugno 2024