domenica 17 ottobre 2021

Silvio Marengo - Segnalato Parole ed Immagini 2021

 

TITOLO  : I VITELLI  DI FASSONE  -  AUTORE  SILVO  MARENGO

 

I bovini di razza Piemontese sono ormai divenuti famosi a livello internazionale  per essere caratterizzati dall’avere masse muscolari molto sviluppate . Tali vitelli, sia per la forma delle masse muscolari molto ipertrofiche, sia per la bontà delle carni, che si prestano bene alla composizione di piatti ad alto livello gastronomico, hanno fatto e stanno facendo la fortuna della gastronomia italiana anche grazie al sempre crescente turismo enogastronomico. La loro schiena è così larga e muscolosa che sembra di vedere un materasso diviso in due dalla cucitura, che corrisponde alla spina dorsale dove sono attaccati i fasci muscolari. Per questo sono chiamati “vitelli dalla groppa doppia” ed  hanno anche delle cosce molto sviluppate, spettacolari. I cosiddetti vitelli “di fassone” ossia con grandi fasci muscolari, sono tuttora delle eccellenze dal punto di vista zootecnico della regione Piemonte . A motivo anche dei tanti controlli qualitativi a cui sottostanno gli allevamenti in questa regione, i Piemontesi possono andare orgogliosi e possono dire di avere a disposizione la carne migliore di Italia , e dunque d’Europa , e dunque la carne migliore del mondo !!

Non è un caso che la carne cruda battuta al coltello si mangi con piena fiducia solamente nelle Langhe e arrivino  turisti da tutte le parti di Italia e del mondo per assaggiarla, non per niente, ma solo perchè  c’è la tranquillità che sono carni garantite, senza alcun additivo o sofisticazione, mentre questa certezza non c’è nelle altre nazioni.

I vitelli “di fassone” che si trovano nelle macellerie albesi e langarole sono in molti casi allevati e ingrassati in alcuni allevamenti di alta Langa ma non sono quasi mai nati là. Infatti i  vitelli provengono, o per meglio dire “escono” dalle loro madri, le vacche di razza Piemontese , che si trovano al giorno d’oggi, per la stragrande maggioranza, non più nella ricca Langa dei vini DOCG , ma nella “piana” della zona di Cuneo, Fossano, Savigliano fino a Carmagnola , dove nelle campagne ci sono ancora tanti allevatori “innamorati” delle loro vacche. . Molti allevatori di vacche  di razza piemontese vivono  fissi nella loro azienda, i cosiddetti “stanziali”che non portano mai le bestie fuori dall’allevamento e dai prati vicini . Molti altri invece sono quelli che praticano la transumanza, con utilizzo dei pascoli alpini nel periodo estivo : essi sono chiamati comunemente margari  .    

Gli allevatori della Langa partono a bordo del loro Fiat “Ducato”  o “Scudo” con le finestrelle di aerazione nella parte superiore del tettino , e vanno nelle stalle di  Genola, Busca, Centallo, Pianfei, Morozzo, ma anche Savigliano, Cavallermaggiore, Monasterolo o Caramagna , Saluzzo o Racconigi,  ad acquistare i vitelli “mangiarin”.

 

 

 

 

 

 

 

 

I vitelli da ingrassare possono essere denominati “pupparin” o “mangiarin” o “bucin” a seconda del peso raggiunto o della età.

Sono detti comunemente, nel gergo degli allevatori,  “pupparin” o vitelli da poppa quelli che sono sotto i tre mesi di vita e pertanto hanno ancora bisogno di assumere latte o direttamente  da una vacca cosiddetta”nutrice” ( che può essere sua madre biologica oppure un’altra vacca  che sia in fase di lattazione) oppure devono essere ancora alimentati per un certo periodo , di circa un mese, con del latte in polvere ricostituito in acqua tiepida e dato da bere per mezzo di appositi secchi con una tettarella di gomma da un lato. Vengono nutriti con latte,  fieno e crusca fino all’età di circa tre mesi e mezzo (cento giorni) finchè  non sono  ancora “svezzati” , ossia hanno  ancora  uno stomaco provvisto di enzimi in grado di digerire il latte.   

I vitelli “mangiarin” sono quelli che “mangiano” ossia quelli che non devono più succhiare il latte e sono già stati svezzati., e sono pertanto in grado di “mangiare”  e digerire totalmente i prodotti vegetali quali il fieno, la crusca di grano, la paglia e i cereali misti. Un vitello viene considerato “mangiarin” dopo che ha terminato l’alimentazione a latte  e parte da un peso vivo di 130- 150 chilogrammi quando ha circa cento giorni di vita  e tale sarà considerato finchè non avrà raggiunto il doppio del peso , cioè 250 chilogrammi a circa cinque o sei  mesi di vita.(il peso può essere variabile a seconda dei soggetti) .

Oltre ai trenta miriagrammi di peso (300 chili) viene considerato a tutti gli effetti un “bucin” e tale resterà fino a quando non raggiungerà il peso giusto per la macellazione, che avviene tra i 600 e i 650  chilogrammi di peso vivo per i maschi, che avranno un’età variabile , compresa tra i 14 e i 18 mesi di vita.

L’alimentazione nella fase di accrescimento corporeo è composta per la maggior parte di fibra vegetale, come fieno, o paglia macinata, molto fibrosa ma dal profumo intenso di grano o di orzo, e per questo molto appetibile dai vitelli, a cui viene aggiunta  una forte quantità  di “pastone di mais” ossia  una massa pressata con i trattori agricoli composta dall’intera pannocchia del mais macinata comprese le foglie ricoprenti  ed  il tutolo centrale, cuore della pannocchia , con qualche aggiunta di favino secco o soia prodotta in azienda.

La carne di quei vitelli giovani sarà pertanto tenera e gustosa, proprio perchè hanno  avuto modo di gustare  nel frattempo tutte quelle materie prime.  

E dunque.....buon appetito !!  







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