lunedì 21 luglio 2014

Verdetto “Parole ed Immagini 2014” – XXIV Edizione


Verdetto

“Parole ed Immagini 2014” – XXIV Edizione

Scritti

La giuria della XXIV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Lelia Marizza, Giorgio Casiraghi ed Alessandro Giordanetto (con la consulenza, per dialetti e lingue naturali, di Candida Rabbia), si è riunita la sera di martedì 8 luglio, esprimendo il seguente verdetto.

 

Poesia e prosa giovane-

 

1° “Il vecchio” - di Daniele Barbisan, Covolo di Pederobba (Treviso)

-Con questo racconto, la giovane autrice ci fa capire e apprezzare il valore di un dono che pare tanto scontato e poco prezioso.

Il vecchio arriva a commettere un gesto estremo, così come estremo è il suo desiderio di una goccia d'acqua.

Doverosa è una riflessione, certo un invito a non dare per sicuro e scontato ciò che si ha da sempre, offerto spontaneamente dalla natura.

Forte l'immagine finale del bimbo steso al suolo con questa linea rossa, orizzonte oltre il quale non dovrebbe mai essere consentito andare!

 

2° “Sui primi cespugli del cuore”– di Lucia Rostagno, Fossano (Cuneo)

- La fine del  primo amore, la delusione di un'amicizia e l'infrangersi di un sogno.

Questi versi invitano a riflettere sui "primi cespugli del cuore" che, non sempre, sono pieni di rose senza spine.

 

Premio Speciale “Liceo Novello” di Codogno, Lodi

Per l’impegno di tale scuola, e del suo professore, Maurilio Guercilena, a sensibilizzare verso poesia e letteratura i giovani, in tempi difficili e di scarsa sensibilità, tanto da renderla, da anni, colonna portante della sezione della nostra iniziativa.

 

Poesia a tema libero in italiano

 

1° “Handicap” – di Bruno Lazzerotti, Milano

-Crude immagini tracciano con chiarezza la disabilità, vissuta con forte consapevolezza e forza interiore.

 

2° “Il cortile dei ricordi” di Giuseppe Mandia, Corciano (Perugia)

-Immagi dolcissime e suggestive scorrono ed incalzano nella memoria dell’autore, ricordi nei quali è piacevole ritrovarsi e riconoscersi.

 

3° “Vicino alle stelle” – di Maria Francesca Giovelli, Caorso (Piacenza)

-L’autore sa trasmettere con drammatica efficacia l’istante in cui si conclude il racconto di una vita disperata.

 

 

 

 

Prosa a tema libero in italiano

 

1° “Ricordando una donna” – di Aldo Giordanino, Asti

-Riuscita e toccante rievocazione del tragico epilogo della rivoluzione napoletana del 1799. I ricordi di un ufficiale inglese, filtrati attraverso una scrittura leggera ma storicamente precisa, riportano a noi con raffinatezza e sensibilità la figura di Eleonora de Fonseca Pimentel, donna coraggiosa e patriota.

 

2° “Brindisi” – di Bruno Bianco di Montegrosso d’Asti

-Discreto esercizio di memoria su un episodio della vita di campagna: la necessità di spargere il verderame attiva, quasi proustinamente, i ricordi di un pensionato e della sua giovinezza.

 

 

 “Neve” – di Alessandro Cuppini, Bergamo

-Piccola “piece” teatrale che racconta un episodio del 1943: la generosità del protagonista verso un ebreo in fuga si scontra con la violenza e l’ipocrisia fascista. I dialoghi sono particolarmente riusciti ed efficaci.

 

 

Satira-

 

1° “El Crin” (“Il maiale”) – di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)

-spiritosa, piacevole interpretazione di come, ad ogni cambio di vento, si ribaltino i giudizi della gente : il maiale dunque non é che un pretesto (quello più calzante) per darci ad intendere quanto “poco interessate” siano le opinioni dei più, specie quando hanno a portata di “mangiòire” (mandibole) “costin-e, sautissa ecc.”. Lo ricorda pure il vecchio adagio :” l’òm e ‘l pòrch son bon da mòrt” ... Dello stesso autore merita segnalazione “El can da pajè” (“Il cane da pagliaio”), simpatica metafora della libertà, sempre alla larga dai compromessi per mantenersi tale; ma non tutti hanno il coraggio del “can da pajé”, rassegnato da tempo ad avere “pòch rispet” da tutti pur di non rinunciare al suo progetto : “l’aria ‘d libërtà”

 

 

Dialetti e lingue naturali (poesie)

 

Premio speciale ad Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)

Per il complesso delle opere presentate, premio speciale alla ricerca dei fondamenti del verso, dei principi e della filosofia della composizione poetica va alle poesie.

-“Ardò” Allusiva al nascere (faticoso) del giorno (abbinato  dal poeta al conseguente faticoso procedere nell’esistenza), quest’alba si presenta con lo scenario spettacolare (ma ostile) d’un mattino feriale, dove “N ivèrn ëd galaverne adess a l’é dèit fòra dal nen”.

-“’D rivé a fé-sla bon-a” – il tramonto trova qui richiamo nel vangelo di Matteo (cap.4, versetti 15-16). Venti scatenati ed invocazioni delle genti di Galilea alle antiche terre accentuano il sentimento che il dileguarsi del giorno tra “ël pioré ëd la bisa/tra l’onde” provoca sul poeta, quale metafora del capitolo che chiude la vita : ma come un sipario che va a chiudersi su uno spettacolo straordinario, tutto viene orchestrato in suoni larghi, colmi di luci e brusii dalle eco infinite.

-“Son-a Isràel, ij còrn” – quasi un’invocazione anelante a tempi e luoghi atavici e mitici, il patriarca Giacobbe (che Dio chiamò Israele dopo la sua misteriosa lotta con l’Angelo) è  qui l’aggancio, il mitico conduttore delle sue tribù verso “la druna reinza”, cui si aggrega il poeta nella ricerca affannosa del succo d’un’illusione “che un tempo ci accompagnava”. Rieccheggiano infiniti, tra i passi delle transumanze e le stelle che ammiccano sui larici, i richiami d’Israele alle sue tribù, fino a quando “la matin a brilierà sla ren-a” (fino alla fine dei tempi).

Motivazione complessiva: quasi come in un novello Edgar Allan Poe, le trame dei suoi scritti sono sempre sensazionali e ricche di simbologie solo apparentemente misteriose. Al pari di Poe, egli in realtà è tutto teso a spiegarli i fenomeni “incomprensibili”, ed è in questo che troviamo composta in unità la sua ricerca (ciò che invece non è mai stato sufficientemente apprezzato nel grande scrittore americano, famosissimo per i suoi “Racconti” che lo hanno sdoganato per sempre come lo scrittore della paura e del mistero).

 

1° “Cum’ a vureisa” e “E Ciù a n’ dumand” di Pietro Baccino di Savona

-Poesia dalle modulazioni smaglianti, che nell’alto lirismo d’un epos popolare personalissimo raggiunge il pathos attraverso immagini simboliche semplici e vivide, com’è in quel “zerchè na cubia -‘d cirexe- da fesse i pendîgni”. É cosi che l’autore tenta di penetrare (come annunciano i titoli) nella sfera della vita, cercando un senso a questa negli affetti e nei nodi saldi che lo tengono legato al sangue della famiglia, senza più chiedere risposte, in una sorta di difesa e di sopravvivenza all’impotenza esistenziale. Barriere concentriche pare erigere il poeta per racchiudere e proteggere nella memoria il ricordo del padre, ricordo che è nostalgia ma anche forza contro un mondo esterno minaccioso, dove il pensiero della morte è l’unica ed eterna insidia pronta ad infrangere questi saldi, immobili ed astorici legami.

 

2° “Polanta e bagna do diao” di Elda Rasero, Portacomaro (Asti)

- Immagini vivide, di pregnante sintesi, uniscono al paesaggio invernale della “ Len-a ad gené” (dove gia “na vioretta ra varda”) il focolare dove “Er pireu [. . . ] er ghigna con na polenta d’òr” : ammicca, nel sottinteso , “o diao” a dare il suo giro di coda alla famosa “bagna càuda” che sobbolle nel “dianat”, trasformandola così d’amblé in “bägna do diao”.

 

3° “Un cit pais” di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)

- Lasciano quasi interdetto il lettore fino alla fine questi versi, nell’esaltare “coj cit paisòt” dove tutti si voglion bene, non conoscono “l’avarissia”, si aiutano e conoscono “le soe radis”. Il ”mistero” si scopre in chiusura : l’autore non sa dov’é quel luogo ideale ed invita il lettore a trovarlo, perché ci si trasferirebbe subito . . . .

 

Segnalata: “In moment” e “La rosa” di Elda Rasero, Portacomaro (Asti)

- immagini sintetiche colte in sequenza bastano a restituirci un mondo riflesso in una “stiza ad rosä” ed il desiderio forte ma impotente di esprimere quelle parole “che ieu smantià ad diti” . . . Se “at voghiza anmäch in moment”.

 

Segnalata: “De infançia e jovinessa” di Donatella Nardin, Cavallino Treponti (Venezia)

-In lingua veneta. Espressive immagini legate a tempi duri di fatica per magri raccolti, ma anche tempi colmi di sogni e gioia dei sensi, che riempivano con quel “bastarse  strapassai” l’infanzia e la giovinezza.

 

Segnalata: “A ven la neuit…” di Giuseppe Mina, Ancona

-Sentita invocazione di conforto richiesta a Maria sul faticoso procedere dell’esistenza, tra sprazzi di immagini (stelle, arcobaleni, stormir di foglie . . . ), quali metafore che ne segnano le tappe.

 

Segnalata: “Onde e Ronze” di Giuseppe Accossato, Genova

- riflessione esistenziale che si alterna tra smaglianti marine percorse da giochi di bimbi e corse tra roveti spinosi, in un “viaggio” che si ripropone all’infinito.

 

Segnalata: “Vos al calè del sol” di Egidio Belotti, Fossano (Cuneo)

-Rammarichi, incertezze, desiderio di ritrovare serenità . . . Il tutto sospeso su una trama certo non poco intricata.

                                    

 

Dialetti e lingue naturali (prose) (“Le conte”)

 

1° “La gòrgia ‘d Talin-a” di Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)

- l’autore, con la sua vena ricca di espressioni idiomatiche e di arcane trame lessicali, ci trasporta letteralmente nel suo “mond mascheugn” (mondo incantato). Riesce a trasmetterci, con una naturalezza ed una spontaneità incredibilmente giocosa, persino la sensazione tragica che aleggia, come un filo sotteso, su tutta questa “landa leugna” (storia lontana). Il profondo senso di sopportazione dimostrato da Marieto infine ci lascia “ëmbërlondì” (sbigottiti); eppure questa forza di resistere ai richiami della defunta sorella Talin-a (finita “al fond ëd la gòrgia” in quei tempi remoti, quando raccoglievano il muschio per il presepe) le veniva proprio da quel mondo di “sarvan e dij duzian” (di silvani e di gnomi celtici) che spesso venivano a rallegrarla con i campanellini dei collari dei cavalli del nonno buonanima.

 

2 ° “Nando, el cunij”  di Giuseppe Mina (Ancona)

- il ricordo incancellabile d’un amico straordinario traspare dal racconto, dove l’affettuosa vena ironica mette ancor più in risalto quel senso d’ impotenza che oppresse l’autore (allora bambino) nell’attimo della disperata “scoperta” : Nando, ormai in padella, “a tochèt sël potagé” ; il suo adorato coniglietto che, a comando, sapeva persino contare fino a tre . . . dovette pure mangiarlo, perché la fame era “nera”, c’era la guerra ed anche in quel caso “Pi che ‘l dolor a l’ha podù la fam”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione “Parole ed Immagini

 

 

La giuria della XXIV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda la sezione “simbolo”, “Parole ed Immagini”, formata da Lelia Marizza, Chiara Mori, Dario Colmo, Giampaolo Angius, Sergio Carletto si è riunita la sera di venerdì 27 giugno, esprimendo il seguente verdetto.

 

1° Daniela Antonello e Pierluigi Fornasier di Padova

- Il notevole insieme delle tre opere ben rispondono al tema, con testi eleganti e di spessore, abbinati ad immagini rispondenti e di indubbia efficacia.

 

2° Sandra Ceccarelli di Firenze

-Opera che ha testo ed immagine in ottimo abbinamento e perfetta sintonia, con raffinatezza ed eleganza in entrambe le parti. 

 

2° Maria Angela Rossi di Firenze e Lara Cavallini di Casteldelbosco di Pisa

-Fotografia di quadro ad olio sottolineato da elegante testo, angolo novecentesco, crepuscolare, di delicate malinconie, in cui l’assenza è presenza, ricordo, rievoca la memoria attraverso oggetti ed attimi di vita quotidiana.

 

 

Segnalati

-Matteo Lolli di Bologna

Disegno che evoca spontaneità artistica, impressionismo, naif…

-Alessandro Dattola di Frabosa Sottana (Cuneo)

Per “Angeli”, testo raffinato, di evocazioni, in originale presentazione, artistica, barocca, che si sforza di dare quasi consistenza materica, tridimensionale, alle parole, senza lesinare impegno e creatività.

-Maria Concetta Selva di Rimini

Per “Decalogo della vedova”, testo molto simpatico, da arricchire e migliorare ancora il discorso di abbinamento con immagine, (che deve avere maggiormente corrispondenza e risalto).

 

 

 

Fotografie

 

La giuria della XXIV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, si è riunita la sera di giovedì 26 giugno ed ha espresso il seguente verdetto.

 

 

1 -  “Trame Urbane”

 

1° Fabio Forneris di Roccavione (Cuneo)

- Vincitrice “Uomo nel corridoio”, bella inquadratura, prospettiva centrale, simmetrica, composizione equilibrata, in un gioco di ottimi chiari-scuri. L’autore ha saputo esaltare al massimo il gioco di luci ed ombre, rispondendo perfettamente al tema con la scelta del luogo.

 

2° Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia)

- Per la foto 4, “Architettura”, con notevole inquadratura, equilibrato uso del “monocromatico”, bell’effetto della silhouette umana che offre un senso di profondità all’immagine.

 

3° Angelo Gabelli di Castellazzo Bormida (Alessandria)

- Per la foto 3, “Milano”, ottima composizione, pulita ed equilibrata, non del tutto valorizzata dalla stampa. Da segnalare anche la foto 1.

 

Segnalati

-Michela Bernini di Fornacette di Pisa

Per le foto 2 e 3 pulizia ed equilibrio dell’immagine

-Werther Vicini di Cesena

Per le foto 1 e 3, prospettive curate ed eleganti

-Francesca Barbero di Boves (Cuneo)

Per le foto 1 e 2, ottimo colpo d’occhio ed elegante equilibro formale delle immagini.

-Nicola Daddi di Genova

Per la foto 1, “Relax”, con felice e riuscita composizione

 

 

2 - “Sport: passione… fotografica”

 

1° Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa

- Per la foto 1 “Pronti via”, ottimamente colto il momento della “azione sportiva”, rispondendo al tema in maniera perfetta, con composizione riuscita, notevole tecnica, bel gioco di linee, curata composizione.

 

2° Barbara Leoni di Pisa

-per la foto 1, dove ha “congelato”, più ancor che colto, l’attimo, esaltando i colori.

 

3° Marco Ghibaudo da Borgo San Dalmazzo (Cuneo)

- Per la foto 1, con riuscito equilibrio tra la massa in luce e la zona d’ombra, che sottolineano il gesto atletico, il protendersi fisico… 

 

 

 

 

 

3 - “Il blu… colore”

 

Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia)

-Per il lavoro nel complesso, con particolare riferimento alla foto 2. Ottimo equilibrio compositivo, attento studio dell’immagine, suggestiva rappresentazione del tema richiesto.

 

2° Sandra Ceccarelli di Firenze

- per le quattro immagini presentate, con ottima composizione ed intelligente scelta del formato quadrato. Qualche riserva sulla decisione di abbinarle, formarne “coppie”, che toglie, riteniamo, non certo aggiunge, alla notevole bellezza di ogni scatto.

 

3° Daniela Patriti di Fossano

- Per la foto 1 “Il gancio”, composizione efficace e pulita, nella sua semplicità, ottimo esempio dell’importanza, nella fotografia, del “saper vedere”, elegante, realizzata con buona tecnica.

 

Segnalati

-Cosetta Lenzi di San Gimignano Cusona (Siena)

Per la foto 2, per la buona, interessante, ricerca compositiva

-Marco Cavaliere di Bari

Per la foto 2, “Urban sings”, per la buona, interessante, ricerca compositiva

 

 

4- “Le quattro stagioni… nei colori della natura”

 

1° Loredana Berteina di Fossano (Cuneo)

-con “Autunno in Langa”, fotografia che risponde pienamente al tema (colori e stagioni, realizzata con ottima tecnica fotografica, scegliendo paesaggio “classico”, di sicura bellezza, ben rendendolo nella luce e nelle tonalità..

 

Angelo Gabelli di Castellazzo Bormida (Alessandria)

- Per le quattro immagini presentate, interessante studio, saggio, di macrofotografia, con notevoli risultati compositivi e cromatici.

 

Segnalato

-Enrico Orazietti di Torino

Immagine del “Pavone”, la numero 2, tutta giocata su vivacità del colore, in buona composizione.

 

 

5 - “Il mio stile: io fotografo così!”

 

Renzo Salvo di Boves (Cuneo)

-Quattro immagini che ben rispondono al tema, equilibrate, tecnicamente inappuntabili, ineccepibili, simpatiche, scattate con amore, passione, calore…

 

2° Angelo Gabelli di Castellazzo Bormida (Alessandria)

-Per l’insieme delle quattro immagini presentate, rispondenti al tema, curate in ogni dettaglio di composizione, colore ed espressione, veri “ritratti d’autore”…

 

3° Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia)

-Con particolare riferimento alla foto 1, “amore”, immagine ottimamente equilibrata, nella sua sintesi di semplicità.

Segnalato

.Marco Cavaliere di Bari

Per la foto 3, il bell’equilibrio ed il contrasto cromatico.

 

Mellana di Boves, 20 luglio 2014

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