Verdetto
“Parole ed Immagini 2014” – XXIV
Edizione
Scritti
La giuria della XXIV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Lelia Marizza, Giorgio Casiraghi ed Alessandro Giordanetto (con la consulenza, per dialetti e lingue naturali, di Candida Rabbia), si è riunita la sera di martedì 8 luglio, esprimendo il seguente verdetto.
Poesia e
prosa giovane-
1° “Il vecchio” - di Daniele
Barbisan, Covolo di Pederobba (Treviso)
-Con questo racconto, la giovane autrice ci
fa capire e apprezzare il valore di un dono che pare tanto scontato e poco prezioso.
Il vecchio arriva a
commettere un gesto estremo, così come estremo è il suo desiderio di una goccia
d'acqua.
Doverosa è una
riflessione, certo un invito a non dare per sicuro e scontato ciò che si ha da
sempre, offerto spontaneamente dalla natura.
Forte l'immagine
finale del bimbo steso al suolo con questa linea rossa, orizzonte oltre il
quale non dovrebbe mai essere consentito andare!
2° “Sui primi cespugli del cuore”–
di Lucia Rostagno, Fossano (Cuneo)
-
La fine del primo amore, la
delusione di un'amicizia e l'infrangersi di un sogno.
Questi versi invitano
a riflettere sui "primi cespugli del cuore" che, non sempre, sono
pieni di rose senza spine.
Premio Speciale “Liceo Novello” di Codogno, Lodi
Per l’impegno di tale scuola, e del suo professore, Maurilio
Guercilena, a sensibilizzare verso poesia e letteratura i giovani, in tempi
difficili e di scarsa sensibilità, tanto da renderla, da anni, colonna portante
della sezione della nostra iniziativa.
Poesia a tema libero in italiano
1° “Handicap”
– di Bruno Lazzerotti, Milano
-Crude immagini tracciano con chiarezza la disabilità, vissuta con
forte consapevolezza e forza interiore.
2° “Il cortile
dei ricordi” di Giuseppe Mandia, Corciano (Perugia)
-Immagi dolcissime e suggestive scorrono ed incalzano nella memoria
dell’autore, ricordi nei quali è piacevole ritrovarsi e riconoscersi.
3° “Vicino alle stelle” – di Maria
Francesca Giovelli, Caorso (Piacenza)
-L’autore sa trasmettere con drammatica efficacia l’istante in cui si
conclude il racconto di una vita disperata.
Prosa a tema libero in italiano
1° “Ricordando
una donna” – di Aldo Giordanino, Asti
-Riuscita e toccante rievocazione del
tragico epilogo della rivoluzione napoletana del 1799. I ricordi di un
ufficiale inglese, filtrati attraverso una scrittura leggera ma storicamente
precisa, riportano a noi con raffinatezza e sensibilità la figura di Eleonora
de Fonseca Pimentel, donna coraggiosa e patriota.
2° “Brindisi” – di
Bruno Bianco di Montegrosso d’Asti
-Discreto
esercizio di memoria su un episodio della vita di campagna: la necessità di
spargere il verderame attiva, quasi proustinamente, i ricordi di un pensionato
e della sua giovinezza.
3° “Neve” – di Alessandro Cuppini, Bergamo
-Piccola
“piece” teatrale che racconta un episodio del 1943: la generosità del
protagonista verso un ebreo in fuga si scontra con la violenza e l’ipocrisia
fascista. I dialoghi sono particolarmente riusciti ed efficaci.
Satira-
1° “El Crin”
(“Il maiale”) – di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)
-spiritosa, piacevole
interpretazione di come, ad ogni cambio di vento, si ribaltino i giudizi della
gente : il maiale dunque non é che un pretesto (quello più calzante) per darci
ad intendere quanto “poco interessate” siano le opinioni dei più, specie quando
hanno a portata di “mangiòire” (mandibole) “costin-e, sautissa ecc.”. Lo
ricorda pure il vecchio adagio :” l’òm e ‘l pòrch son bon da mòrt” ... Dello
stesso autore merita segnalazione “El can da pajè” (“Il cane da pagliaio”), simpatica
metafora della libertà, sempre alla larga dai compromessi per mantenersi tale;
ma non tutti hanno il coraggio del “can da pajé”, rassegnato da tempo ad avere
“pòch rispet” da tutti pur di non rinunciare al suo progetto : “l’aria ‘d
libërtà”
Dialetti e lingue
naturali (poesie)
Premio speciale ad Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)
Per il complesso delle
opere presentate, premio speciale alla ricerca dei fondamenti del verso, dei
principi e della filosofia della composizione poetica va alle poesie.
-“Ardò” Allusiva al nascere (faticoso) del giorno
(abbinato dal poeta al conseguente
faticoso procedere nell’esistenza), quest’alba si presenta con lo scenario
spettacolare (ma ostile) d’un mattino feriale, dove “N ivèrn ëd galaverne adess
a l’é dèit fòra dal nen”.
-“’D rivé a fé-sla
bon-a” – il tramonto trova qui richiamo
nel vangelo di Matteo (cap.4, versetti 15-16). Venti scatenati ed invocazioni
delle genti di Galilea alle antiche terre accentuano il sentimento che il
dileguarsi del giorno tra “ël pioré ëd la bisa/tra l’onde” provoca sul poeta,
quale metafora del capitolo che chiude la vita : ma come un sipario che va a
chiudersi su uno spettacolo straordinario, tutto viene orchestrato in suoni
larghi, colmi di luci e brusii dalle eco infinite.
-“Son-a Isràel, ij
còrn” – quasi un’invocazione anelante a
tempi e luoghi atavici e mitici, il patriarca Giacobbe (che Dio chiamò Israele
dopo la sua misteriosa lotta con l’Angelo) è
qui l’aggancio, il mitico conduttore delle sue tribù verso “la druna
reinza”, cui si aggrega il poeta nella ricerca affannosa del succo
d’un’illusione “che un tempo ci accompagnava”. Rieccheggiano infiniti, tra i
passi delle transumanze e le stelle che ammiccano sui larici, i richiami d’Israele
alle sue tribù, fino a quando “la matin a brilierà sla ren-a” (fino alla fine
dei tempi).
Motivazione
complessiva: quasi come in un novello Edgar Allan Poe, le trame dei suoi
scritti sono sempre sensazionali e ricche di simbologie solo apparentemente
misteriose. Al pari di Poe, egli in realtà è tutto teso a spiegarli i fenomeni
“incomprensibili”, ed è in questo che troviamo composta in unità la sua ricerca
(ciò che invece non è mai stato sufficientemente apprezzato nel grande
scrittore americano, famosissimo per i suoi “Racconti” che lo hanno sdoganato
per sempre come lo scrittore della paura e del mistero).
1° “Cum’ a vureisa” e “E Ciù a n’
dumand” di Pietro Baccino di Savona
-Poesia dalle
modulazioni smaglianti, che nell’alto lirismo d’un epos popolare personalissimo
raggiunge il pathos attraverso immagini simboliche semplici e vivide, com’è in
quel “zerchè na cubia -‘d cirexe- da fesse i pendîgni”. É cosi che l’autore
tenta di penetrare (come annunciano i titoli) nella sfera della vita, cercando
un senso a questa negli affetti e nei nodi saldi che lo tengono legato al
sangue della famiglia, senza più chiedere risposte, in una sorta di difesa e di
sopravvivenza all’impotenza esistenziale. Barriere concentriche pare erigere il
poeta per racchiudere e proteggere nella memoria il ricordo del padre, ricordo
che è nostalgia ma anche forza contro un mondo esterno minaccioso, dove il
pensiero della morte è l’unica ed eterna insidia pronta ad infrangere questi
saldi, immobili ed astorici legami.
2° “Polanta e
bagna do diao” di Elda Rasero, Portacomaro (Asti)
- Immagini vivide, di
pregnante sintesi, uniscono al paesaggio invernale della “ Len-a ad gené” (dove
gia “na vioretta ra varda”) il focolare dove “Er pireu [. . . ] er ghigna con
na polenta d’òr” : ammicca, nel sottinteso , “o diao” a dare il suo giro di
coda alla famosa “bagna càuda” che sobbolle nel “dianat”, trasformandola così
d’amblé in “bägna do diao”.
3° “Un cit pais”
di Attilio Rossi, Carmagnola (Torino)
- Lasciano quasi
interdetto il lettore fino alla fine questi versi, nell’esaltare “coj cit
paisòt” dove tutti si voglion bene, non conoscono “l’avarissia”, si aiutano e
conoscono “le soe radis”. Il ”mistero” si scopre in chiusura : l’autore non sa
dov’é quel luogo ideale ed invita il lettore a trovarlo, perché ci si
trasferirebbe subito . . . .
Segnalata: “In
moment” e “La rosa” di Elda Rasero, Portacomaro (Asti)
- immagini sintetiche
colte in sequenza bastano a restituirci un mondo riflesso in una “stiza ad
rosä” ed il desiderio forte ma impotente di esprimere quelle parole “che ieu
smantià ad diti” . . . Se “at voghiza anmäch in moment”.
Segnalata: “De infançia e jovinessa” di Donatella Nardin,
Cavallino Treponti (Venezia)
-In lingua veneta. Espressive
immagini legate a tempi duri di fatica per magri raccolti, ma anche tempi colmi
di sogni e gioia dei sensi, che riempivano con quel “bastarse strapassai” l’infanzia e la giovinezza.
Segnalata: “A ven la neuit…” di Giuseppe Mina, Ancona
-Sentita invocazione di conforto richiesta a
Maria sul faticoso procedere dell’esistenza, tra sprazzi di immagini (stelle,
arcobaleni, stormir di foglie . . . ), quali metafore che ne segnano le tappe.
Segnalata: “Onde e Ronze” di Giuseppe Accossato,
Genova
- riflessione esistenziale che si alterna tra smaglianti marine percorse
da giochi di bimbi e corse tra roveti spinosi, in un “viaggio” che si ripropone
all’infinito.
Segnalata: “Vos al calè del sol” di Egidio Belotti,
Fossano (Cuneo)
-Rammarichi,
incertezze, desiderio di ritrovare serenità . . . Il tutto sospeso su una trama
certo non poco intricata.
Dialetti e lingue
naturali (prose) (“Le conte”)
1° “La gòrgia ‘d Talin-a” di
Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)
- l’autore, con la sua
vena ricca di espressioni idiomatiche e di arcane trame lessicali, ci trasporta
letteralmente nel suo “mond mascheugn” (mondo incantato). Riesce a
trasmetterci, con una naturalezza ed una spontaneità incredibilmente giocosa,
persino la sensazione tragica che aleggia, come un filo sotteso, su tutta
questa “landa leugna” (storia lontana). Il profondo senso di sopportazione
dimostrato da Marieto infine ci lascia “ëmbërlondì” (sbigottiti); eppure questa
forza di resistere ai richiami della defunta sorella Talin-a (finita “al fond
ëd la gòrgia” in quei tempi remoti, quando raccoglievano il muschio per il
presepe) le veniva proprio da quel mondo di “sarvan e dij duzian” (di silvani e
di gnomi celtici) che spesso venivano a rallegrarla con i campanellini dei
collari dei cavalli del nonno buonanima.
2 ° “Nando, el cunij” di Giuseppe Mina (Ancona)
- il ricordo
incancellabile d’un amico straordinario traspare dal racconto, dove
l’affettuosa vena ironica mette ancor più in risalto quel senso d’ impotenza
che oppresse l’autore (allora bambino) nell’attimo della disperata “scoperta” :
Nando, ormai in padella, “a tochèt sël potagé” ; il suo adorato coniglietto
che, a comando, sapeva persino contare fino a tre . . . dovette pure mangiarlo,
perché la fame era “nera”, c’era la guerra ed anche in quel caso “Pi che ‘l
dolor a l’ha podù la fam”.
Sezione “Parole ed Immagini
La giuria della XXIV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda la sezione “simbolo”, “Parole ed Immagini”, formata da Lelia Marizza, Chiara Mori, Dario Colmo, Giampaolo Angius, Sergio Carletto si è riunita la sera di venerdì 27 giugno, esprimendo il seguente verdetto.
1° Daniela Antonello e Pierluigi Fornasier di Padova
- Il notevole insieme delle tre opere ben rispondono al tema, con testi eleganti e di spessore, abbinati ad immagini rispondenti e di indubbia efficacia.
2° Sandra Ceccarelli di Firenze
-Opera che ha
testo ed immagine in ottimo abbinamento e perfetta sintonia, con raffinatezza
ed eleganza in entrambe le parti.
2° Maria Angela Rossi di Firenze e Lara Cavallini di Casteldelbosco di Pisa
-Fotografia di quadro ad olio sottolineato da elegante testo, angolo novecentesco, crepuscolare, di delicate malinconie, in cui l’assenza è presenza, ricordo, rievoca la memoria attraverso oggetti ed attimi di vita quotidiana.
Segnalati
-Matteo Lolli di Bologna
Disegno che evoca spontaneità artistica, impressionismo, naif…
-Alessandro Dattola di Frabosa Sottana (Cuneo)
Per “Angeli”, testo raffinato, di evocazioni, in originale presentazione, artistica, barocca, che si sforza di dare quasi consistenza materica, tridimensionale, alle parole, senza lesinare impegno e creatività.
-Maria Concetta Selva di Rimini
Per “Decalogo della vedova”, testo molto simpatico, da arricchire e migliorare ancora il discorso di abbinamento con immagine, (che deve avere maggiormente corrispondenza e risalto).
Fotografie
La giuria della XXIV edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, si è riunita la sera di giovedì 26 giugno ed ha espresso il seguente verdetto.
1 - “Trame Urbane”
1° Fabio
Forneris di Roccavione (Cuneo)
- Vincitrice “Uomo nel corridoio”, bella
inquadratura, prospettiva centrale, simmetrica, composizione equilibrata, in un
gioco di ottimi chiari-scuri. L’autore ha saputo esaltare al massimo il gioco
di luci ed ombre, rispondendo perfettamente al tema con la scelta del luogo.
2° Pietro Gandolfo di Chiusanico
(Imperia)
- Per la foto 4, “Architettura”, con notevole
inquadratura, equilibrato uso del “monocromatico”, bell’effetto della
silhouette umana che offre un senso di profondità all’immagine.
3° Angelo
Gabelli di Castellazzo Bormida (Alessandria)
- Per la foto 3, “Milano”, ottima
composizione, pulita ed equilibrata, non del tutto valorizzata dalla stampa. Da
segnalare anche la foto 1.
Segnalati
-Michela
Bernini di Fornacette di Pisa
Per le foto 2 e 3 pulizia ed equilibrio
dell’immagine
-Werther
Vicini di Cesena
Per le foto 1 e 3, prospettive curate ed
eleganti
-Francesca
Barbero di Boves (Cuneo)
Per le foto 1 e 2, ottimo colpo d’occhio ed
elegante equilibro formale delle immagini.
-Nicola Daddi
di Genova
Per la foto 1, “Relax”, con felice e
riuscita composizione
2 - “Sport: passione… fotografica”
1° Paolo
Ferretti di Fornacette di Pisa
- Per
la foto 1 “Pronti via”, ottimamente colto il momento della “azione sportiva”,
rispondendo al tema in maniera perfetta, con composizione riuscita, notevole
tecnica, bel gioco di linee, curata composizione.
2° Barbara Leoni di Pisa
-per la foto 1, dove ha “congelato”, più ancor che
colto, l’attimo, esaltando i colori.
3° Marco Ghibaudo da Borgo San Dalmazzo
(Cuneo)
- Per
la foto 1, con riuscito equilibrio tra la massa in luce e la zona d’ombra, che
sottolineano il gesto atletico, il protendersi fisico…
3 - “Il blu… colore”
1° Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia)
-Per il lavoro nel complesso, con particolare riferimento alla foto 2. Ottimo equilibrio compositivo, attento studio dell’immagine, suggestiva rappresentazione del tema richiesto.
2° Sandra Ceccarelli di Firenze
- per le quattro immagini presentate, con ottima composizione ed intelligente scelta del formato quadrato. Qualche riserva sulla decisione di abbinarle, formarne “coppie”, che toglie, riteniamo, non certo aggiunge, alla notevole bellezza di ogni scatto.
3° Daniela Patriti di Fossano
- Per la foto 1 “Il gancio”, composizione efficace e pulita, nella sua semplicità, ottimo esempio dell’importanza, nella fotografia, del “saper vedere”, elegante, realizzata con buona tecnica.
Segnalati
-Cosetta Lenzi di San Gimignano Cusona (Siena)
Per la foto 2, per la buona, interessante, ricerca compositiva
-Marco Cavaliere di Bari
Per la foto 2, “Urban sings”, per la buona, interessante, ricerca compositiva
4- “Le quattro stagioni… nei colori della natura”
1° Loredana Berteina di Fossano (Cuneo)
-con “Autunno in Langa”, fotografia che risponde pienamente al tema (colori e stagioni, realizzata con ottima tecnica fotografica, scegliendo paesaggio “classico”, di sicura bellezza, ben rendendolo nella luce e nelle tonalità..
2° Angelo
Gabelli di Castellazzo Bormida (Alessandria)
- Per le quattro immagini presentate, interessante studio, saggio, di macrofotografia, con notevoli risultati compositivi e cromatici.
Segnalato
-Enrico Orazietti di Torino
Immagine del “Pavone”, la numero 2, tutta giocata su vivacità del colore, in buona composizione.
5 - “Il mio stile: io fotografo così!”
1° Renzo Salvo di Boves (Cuneo)
-Quattro immagini che ben rispondono al tema,
equilibrate, tecnicamente inappuntabili, ineccepibili, simpatiche, scattate con
amore, passione, calore…
2° Angelo
Gabelli di Castellazzo Bormida (Alessandria)
-Per l’insieme delle quattro immagini presentate, rispondenti al tema,
curate in ogni dettaglio di composizione, colore ed espressione, veri “ritratti
d’autore”…
3° Pietro Gandolfo di Chiusanico
(Imperia)
-Con particolare riferimento alla foto 1, “amore”, immagine ottimamente
equilibrata, nella sua sintesi di semplicità.
Segnalato
.Marco Cavaliere di Bari
Per la foto 3, il bell’equilibrio ed il contrasto cromatico.
Mellana di Boves, 20 luglio 2014
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