venerdì 6 gennaio 2023

Una bella Vijò-Veglia per partire

 Iniziativa «italiana e piemontese» al Circolo di Mellana, anche presentazione della XXXII edizione del «Parole ed Immagini»

Una veglia, «vijò», per ripartire 

Il Circolo di Mellana di Boves, dopo due anni di «pandemia», ha organizzato, nella sua sede, nelle ex scuole elementari (attigue a chiesa ed oratorio), per la sera del 5 gennaio, iniziativa, aperta a tutti, di lettura (han partecipato lo storico lettore Giorgio Casiraghi, la poetessa peveragnese Anna Grosso, tocco piemontese, il poeta satirico cuneese Vittore Giraudo, l’artista Marina Falco, il garbato Giuseppe Aprile...), convivio e presentazione del «bando» della sua ormai storica iniziativa, il «Concorso Parole ed Immagini»... Il pubblico era numeroso, al limite della capienza del locale: «È stato un bel momento piacevolissimo, come sempre)...», ci sintetizzano... Il momento era una «Veglia», «Vijò», richiama le iniziative bovesane portate avanti per decenni, a Boves, da Giulio Chiapasco. Ha voluto essere anche essere momento di ricordo, dal presentatore e, soprattutto da Casiraghi, dello scrittore, regista e poeta, Pier Paolo Pasolini, nato un secolo fa (2022), che scrisse, con la medesima disinvoltura, nella sua «lingua regionale», quella della madre, il friulano, ed in italiano... «Ci spiace solo di non esser riusciti a far simile momento qualche mese fa, presi da Concorso, esposizione e “premiazioni itineranti”...»... (Fotografie di Michele Siciliano)

La «veglia», che nel piemontese di Boves era chiamata «vijò» ed in quello della vicina Peveragno «vijà», era nella tradizione del mondo contadino, anche ai piedi della Bisalta. Era il momento, di quando ancora non c’era «la televisione», in cui ci si trovava, la sera, dopo cena, prima di andar a dormire, specialmente d’inverno, quando la minor attività agricola concedeva più tempo libero, generalmente nella stalla, al «calduccio» (nella bella stagione anche sull’aia), a parlottare, raccontare storie, bere bicchier di vino... Associazioni peveragnesi («Il Ricetto», i «Gai Saber» e la «Compagnia del Birùn» in testa), negli ultimi due anni, hanno riproposto simili momenti (generalmente estivi, nella pandemia, all’aperto, in chiave molto culturale)... A Boves la «vijò» fu «riscoperta» da Giulio Chiapasco, maestro paroldese trasferitovi, che ne organizzò una «Tra Natale e Capodanno», venticinque anni fa, con Guido Musso, «Barba Guido», poeta e studioso del piemontese, e Pierino Vallauri, musicista e poeta. La portò avanti, e fece crescere, poi, da presidente della storica Associazione «Famija Bovesana» (di cui era stato a lungo segretario e che cercò di rilanciare), fissandola per la sera del 5 gennaio, quella prima dell’Epifania. Alla «Famija» prima si affiancò, poi si sostituì la Pro Loco (in questo momento di nuovo assente, «non rinnovata», a Boves). Dall’Auditorium Borelli, senza escludere «tappe», freschette, in Santa Croce, si passò ai locali del Circolo Pensionati (che sempre festeggia la «befana», coi suoi soci, quest’anno lo ha fatto la sera del 6)... Ci spiegan da Mellana: «Ci è parso bello farla da noi, in “casa nostra”, tra amici, nel Circolo, dopo una edizione 2021 vissuta “on line”, evitando di sospendere troppo a lungo (che poi non riparti), magari lasciando passare ancora un anno senza disturbare il “Circolo Pensionati”, aspettando una situazione sanitaria ulteriormente stabilizzata... Ci fa piacere che i “Pensionati” abbiano fissato loro festa la sera successiva, il 6... Abbiamo evitato “sovrapposizioni”...».








 

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