mercoledì 28 settembre 2022

Le «premiazioni itineranti» in Emilia

 

La seconda «escursione» mellanese, con convivi e visite, è arrivata sin tra Bologna e Ferrara, con tappe alessandrina e reggiana...

«Parole ed Immagini»: le «premiazioni itineranti» in Emilia

 

Dopo una prima tappa toscana ad inizio settembre, il 3 ed il 4 settembre, ad esposizione appena chiusa e smontata (è rimasta visitabile sin al 31), gli organizzatori della XXXI edizione del «Concorso Parole ed Immagini» di Mellana di Boves son partiti, per le loro «premiazioni itineranti», alla volta dell’Emilia, con tappa nell’Alessandrino, nel fine settimana di metà settembre, tra il 17 ed il 18... Si tratta della consegna «a domicilio» dei premi ai vincitori, modo, anche, per conoscerli, incontrarli, o rivederli, per conoscerli, od aggiornarsi su quanto successo dall’ultima volta... Sono aspetti importanti di una manifestazione culturale che non ha mai trascurato gli «rapporti umani», che tutto ha voluto essere tranne che «asettica» e «distaccata»...

Il primo incontro è stato davanti alla bella chiesa parrocchiale di Castellazzo Bormida, San Martino, di origini medievali, vicino Alessandria, a premiare il fotografo Angelo Gabelli, uno storico partecipante tornato tra i vincitori dopo qualche tempo. Ha raccolto «premio speciale», che è vicino al «primo premio», nel Concorso, per la sezione «Animali» e «secondo», con bellissimi scatti del cimitero monumentale genovese di Staglieno, nella «La fotografia e l’arte», opere meno «elaborate» che negli ultimi tempi...

Poi, il borgo di Castellazzo è delizioso da visitare, «turistico», con anche pieve romanica nella campagna («Trinità da Lungi») e Santuario Mariano («Beata Vergine della Creta») meta europea dei centauri... In centrale enoteca si può far aperitivo con i vini del Monferrato, del tutto degni di quelli langaroli...

La seconda tappa è stata vicino a Reggio Emilia, a Barco, comune dove è nato il formaggio parmigiano reggiano (lo ricorda monumento su rotonda), a casa di Sabrina Spinella, vincitrice l’anno scorso, seconda quest’anno con la poesia in italiano «Fuggo i pellegrinaggi...»... Dopo pranzo («Mica vero che disprezziamo l’enogastronomia solo perché facciamo iniziativa culturale!»), ci si è concessa visita al celebre «Busto di Lenin», nella omonima, non centrale, Piazza della contigua Cavriago (paese anche noto per aver dato i natali ad Orietta Berti), vicino ad una biblioteca-videoteca che lascia senza fiato (parliamo di cittadina di quattromila abitanti). In bello, evocativo, stile «realismo sovietico», il «Busto» è opera in bronzo, arrivata nel 1970, nell’ambito di gemellaggio con Bendery (o Benderi), allora nell’URSS, ora in Moldova (Moldavia). Sanciva uno storico rapporto di amicizia tra il partito comunista sovietico e quello locale, sin dai tempi, in cui non vi era ancora stata la scissione del 1921, che spaccò i socialisti. Tutto è partito con lettera dei «compagni» di Cavriagno (negli anni Sessanta ricordata da Palmiro Togliatti), di solidarietà allo stesso Lenin ed agli «Spartachisti» berlinesi di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht (correva il gennaio 1919, la loro rivolta sarebbe stata soffocata nel sangue, in quei giorni, da «corpi franchi», «paramilitari»). L’intervento fu pubblicato da «L’Avanti» ed arrivò sin a Mosca, dove si ignorava persino la collocazione geografica esatta del piccolo centro, ma fu visto come segno molto positivo che arrivava da Occidente. Nei dintorni Borghi e pinnacoli rocciosi hanno tutti castelli risalenti almeno al XI secolo, ai tempi di Matilde di Canossa, che qui aveva il cuore dei suoi numerosi e grandi feudi (a partire dai «Quattro Castella»)...

Stefano Baldinu, uno dei maggiori vincitori di questa edizione del «Parole ed Immagini» è stato «preso al volo», la sera, dopo cena, nella hall di un albergo vicino casa sua San Pietro in Casale, tra Bologna e Ferrara, prima che partisse, il giorno dopo, per altre due premiazioni, una in Romagna ed una in Casentino (zone non lontane). Questo giovane emiliano, di chiare origini sarde, tanta pacatezza e modestia, molti premi (come altri partecipanti a Mellana) raccoglie in ogni parte d’Italia. Scrive nel sardo logudorese delle sue radici, ma anche in italiano e genovese. La sua poesia «Uno sussidiariu de felitzidade - Un sussidiario di  felicità» ha vinto il «cesto» (primo premio, libri e prodotti locali) per la sezione di «Dialetti e lingue naturali», ma anche il terzo premio per la versione italiana. Non pago, ha raccolto un secondo premio con «Questi scilençi (Questi silenzi)», in lingua genovese, ed un terzo con «Miali (Michele)», ancora in sardo. «Conoscere di persona lui ed i genitori, assaggiare il loro “mirto”, è stato un piacere che, da solo, valeva anche tutto il viaggio»...

Poi nella zona tanti sono i borghi medievali che meritano visita, da San Giorgio in Piano, a Bentivoglio (col suo castello, che era della famiglia dei Signori di Bologna prima che fosse occupata dalle forze pontificie), a San Giovanni in Persiceto (dove nel Cinquecento il letterato Giulio Cesare Croce invento i personaggi di Bertoldo, il contadino furbo alle prese con re Alboino, e Bertoldino, il figlio non proprio altrettanto sveglio)... Nelle chiese è facile trovare, sugli altari opere del «Guercino» (uno dei «grandi» del nostro Seicento, all’anagrafe Giovanni Francesco Barbieri, ferrarese, nativo della vicina Cento, «Ci arriveremo la prossima volta») e della sua «Scuola», dagli inconfondibili cieli luminosi giocati tra nuvole e cieli di un azzurro intenso («Per noi è stata interessante anche la scoperta del suo contemporaneo Francesco Albani»). Da non perdere è stata la pieve di San Biagio, a Sala Bolognese, originaria dei tempi di Matilde, ottimamente conservata, e recuperata, nelle sue linee...

Continueranno le «premiazioni itineranti»?

«Certo, con calma, nell’autunno ed oltre... Consegnato l’ultimo “cesto”, ora abbiam targhette e libri che “non vanno a male”...»...












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