Verdetto della venticinquesima edizione della manifestazione
poetica, letteraria, fotografia ed artistica della frazione bovesana: grande
livello fotografico
Anche quest’anno Mellana di Boves, con il suo «Circolo», ha
organizzato la festa della frazione, dal 17 al 20 luglio, e l’ha vissuta
all’insegna della grande varietà, con un programma completo, che ha spaziato da
apprezzate serate gastronomiche (pizza, patatine, carne alla brace, cena con
ravioli e piatti tipici, davvero ricca e curata, polentata…) e musicali
(soprattutto «revival anni Settanta-Ottanta-Novanta, liscio, serata
provenzale-occitana...), a manifestazioni religiose (vissute in atmosfera di
autentica, sentita, devozione, dalle Messe, alla processione in giornata
caldissima, al vespro), divertimenti popolari, gare a bocce, ma, come ormai
tradizione da un trentennio, momenti culturali, espositivi. Come sempre non è
mancata buona partecipazione ad ognuna delle proposte...
Nota caratteristica di alcune delle ultime edizioni è il
costante tentativo di adeguarsi ai tempi, al cambiare di gusti ed abitudini in
questi anni di una crisi che mai pare finire, con sempre meno risorse a
disposizione, di scarsa voglia di momenti «impegnati» (un presente, che si
candida a futuro, enogastronomico, molto legato al passato anche remoto,
all’eterno)… Più che iniziative di «spessore», han successo gli «eventi»,
quelle proposte che paiano originali e sappiano incuriosire...
Il tutto avviene in una atmosfera caratterizzata da un
«cambio generazionale» che, ormai, appare evidente, con un «passaggio di
consegne», che non vuol essere «traumatico», di «rottura», semmai di
«evoluzione», naturale, con i tanti giovani che si impegnano nell’iniziativa
sin da ragazzi e che, ogni anno di più, vi stanno incidendo…
Ben si è consci dell’esigenza di un cambiamento, di forma,
cornice e contenuto, pur ritenendo, dopo tanti anni, come molto probabile un
continuare, in qualche modo, questo discorso, radicatosi, espositivo, con idee
piene della, adeguata, originalità che arrivano dai giovani…
Si è partiti con caldo temprato da un po’ di pioggia e vento,
ma davvero notevole era la temperatura nel pomeriggio della premiazione,
domenica 20 luglio dell’iniziativa ormai «storica» per eccellenza (accanto alle
varie esposizioni, rinnovate ogni anno, curando adeguato «taglio» e
presentazione) è il concorso «Parole ed immagini», che compie, ormai, venticinque
anni (edizioni), mentre son ben ventinove che si procede in questo curioso,
originale, taglio «culturale» di «festa locale» (al conto si devono aggiungere
due edizioni fotografiche e due esposizioni storiche, da cui è nato il libro
sulla piccola comunità stampato nel 2010 per la terza volta, aggiornato).
Gli organizzatori hanno fatto notare come, mai come
quest’anno, le giurie, specie quella fotografica, fossero soddisfatte della
qualità delle opere pervenute.
I partecipanti continuano ad essere, complessivamente, sui
trecento (quanto la popolazione della frazione), costante da vari anni (in
crescita nella parte fotografica), come sempre provenienti da ogni parte
d’Italia. Dei circoli fotografici della
zona la consueta numerosa partecipazione è arrivata dall’Espera di Roccavione
(presente alla premiazione era il Presidente, Pierluigi Peluso).
P
resenti,
oltre ai premiati provenienti dai dintorni di Cuneo, comunque, anche
quest’anno, nonostante il caldo che ha sconsigliato molti, magari anziani e con
problemi di salute, dall’intraprendere un lungo viaggio, erano la poetessa
friulana Nicolina Ros, Antonio Tavella poeta e prosatore cuneese di
Racconigi, Attilio Rossi, poeta e prosatore torinese di Carmagnola, Luciano
Ravizza scrittore astigiano di Castell’Alfero (con
varie letture), il poeta veronese Oscar
Simonetti di Brenzone Sul Garda, i
fotografi Nicola Daddi di Genova, Roberto Pestarino di Novi Ligure
(Alessandria), il pisano Paolo Ferretti con la moglie Michela Bernini (ormai «di
casa» a Mellana), Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia)…
Protagonista di deliziosi momenti di «lettura», a fianco dei
giurati Lelia Marizza e Giorgio Casiraghi, è stato anche il poeta monregalese
Alessandro Dattola...
Saluto ha portato il vicepresidente della Cassa Rurale ed
Artigiana di Boves, Banca di Credito Cooperativo, da sempre vicina a questa ed
a tante altre iniziative bovesane.
La «giuria degli scritti, formata dai professori Alessandro
Giordanetto e Giorgio Casiraghi e da Lelia Marizza («poetessa militante»), ha
dichiarato, per la sezione «poesia e prosa giovane» (autori sino a venti anni,
molti partecipanti dal Liceo Novello di Codogno di Lodi) vincitore il racconto «Una
giornata… mutante» - di Sara Fumagalli, di Sirone (Lecco), di ispirazione
kafkiana, che ha preceduto «Insopportabile è…» di
Matteo Terruggi, di Codogno (Lodi), sul disagio esistenziale, e «La mia fiammante due ruote» di Alberto Bollea, di Cigliano
(Vercelli).
La sezione, non
competitiva, «Invito alla scrittura» ha
visto l’ormai abituale partecipazione di ottantina di ragazzi delle classi elementari
della frazione Rivoira, di una fontanellese, di classi delle scuole medie
bovesane, del doposcuola di Spinetta.
Nella
«Poesia a tema libero» ha trionfato Davide
Rocco Colacrai, di Terranova Bracciolini (Arezzo), che, con le sue tre opere ha
raccolto la vittoria, con la deliziosa «I giorni della vendemmia», giocata
sulla delicatezza dei ricordi giovanili, il secondo posto con l’impegnata
«Il ricordo di chiamarci Africa», sulla recente immigrazione ed una
segnalazione con la letterariamente raffinata «La vita segreta di un’ape».
Terzo posto lo ha avuto il già premiato in passato Rodolfo Vettorello, di
Milano, con «Io non perdono», sulla «moralità che oggi parecchi fingono di
avere».
Per la «Prosa» ha vinto, alla prima partecipazione, il cuneese Paolo Arnolfo, di
Busca, con «Un’ultima lunga arrampicata», dove lo sport è metafora di vita. Ha
preceduto Pierandrea Podda, altro cuneesse, di Borgo San Dalmazzo, con
«Vivere una seconda volta», e Mario Fulvio Giordanino, astigiano, con «Una fucilata perfetta»
Segnalata è stata «Bobi»,
di Nicolina Ros di San Quirino (Pordenone), anche, «ex aequo», seconda e terza
nella sezione di poesie e lingue naturali con «Ultin svol» e «6 di mai
1976 – Taramot in Friul».
Nella sezione «Satira e goliardia» vittoria è andata ancora
(dopo tanti suoi «haiku» premiati in passato) al poeta cuneese Vittore Giraudo, con «In
ordine», poesia sempre veloce e graffiante, elegante, amara.
Molti sono stati i premiati per tutte le sezioni «Dialetti
e lingue naturali», che schieravano alcuni dei migliori nomi del settore, non
solo del Cuneese o della Regione. Assente alla premiazione la giurata Candida
Rabbia è stata ben sostituita da altro poeta cuneese, Guido Musso, il popolare
«Barba Guido», di Spinetta (vincitore nella seconda edizione, nell’ormai remoto
1989),
Ancora vero trionfatore è stato Antonio Tavella di
Racconigi, certo uno dei maggiori poeti e studiosi del piemontese viventi, che
ha ricevuto «premio speciale» per le «poesie» « Con tut ed cel», «‘L
parfum» e «Vos», oltre al primo premio ex aequo per la prosa, con «El
campagninot».
Con lui, ex aequo, è stato premiato, con «Ël
matrimòni ad na vòta», Luciano Ravizza di Castell’Alfero (Asti) precedendo, terzi, ancora a pari merito, «Creuze e seugn» di Giuseppe
Accossato, di Genova (in piemontese) ed «Ël canton ed le masche» di Attilio
Rossi, torinese di Carmagnola.
Nella sezione poetica di «dialetti e lingue naturali»,
invece, oltre ad altro «premio speciale» a Giovanni Galli, cuneese di
Savigliano, la vittoria è andata a «L’oria d’utubr» di Pietro Baccino, savonese
(con la sua delicatezza ed il suo ligure con assonanze piemontesi, lingua «di
frontiera»). Ha preceduto Nicolina Ros e «An silensi» di Giuseppe Mina,
bovesano trapiantato ad Ancona. Terza, ancora con la poetessa friulana, è
risultata «Mnsonè» di Elda Rasero, di Portacomaro (Asti).
Segnalazioni sono andate a «Frise e Spluve» di Maria Teresa
Cantamessa Andrina di Ivrea (Torino), «A Vecchiarella» di Angelo Canino, di
Acri (Cosenza), in calabro lucano, a «Tessiòira ‘d lus» di Umberto Maria Gillio
di Cascinette di Ivrea (Torino), a «Vihej» di Albino Barrel, anche lui di Ivrea,
in occitano-provenzale, alla ligure «Curianduli de l’anima» di Vincenzo Bolia
di Albenga (Savona), a «Er fioca», ancora della astigiana Elda Rasero.
La giuria della «sezione
simbolo», «Parole ed Immagini», formata da Lelia Marizza, Chiara Mori, Dario
Colmo e Sergio Carletto, ha espresso, come sempre, giudizio articolato, su
materiale ricco sia a livello di «testi» che di «immagini». Ancora una volta
molta ispirazione è arrivata da sezioni fotografiche (quest’anno quella sul
ciclismo e sul colore giallo soprattutto).
Vincitore è risultato Oscar
Simonetti di Brenzone Sul Garda (Verona), con fotografie di Lorenzo Gaioni
(immagini di casa abbandonata, di vita vissuta), precedendo la fiorentina
Sandra Ceccarelli (anche lei con delicata immagine e versi di antico interno
domestico, pur ancora vivo, non solo nella memoria). Terza (con immagini e
brevi frasi efficaci legate al ciclismo) è stata la coppia cuneese «Pia e
Maggio». Segnalati sono stati Matteo Lolli di Bologna ed il cuneese Eugenio
Campogrande.
La giuria per le «fotografie», formata da Grazia Bertano,
Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, ha plaudito al buon livello dei lavori
presentati, tra cui sono riuscite ad emergere anche opere di autori locali, accanto ai protagonisti «foresti»
(liguri, veneti e toscani), anche di
varie altre edizioni.
«Occhi, la forza dello sguardo» ha visto la vittoria del
bovesano Cristiano Cerato, presidente del locale «Circolo Fotografico
L’Otturatore», con l’unica immagine con la quale partecipava. Ha preceduto i
genovesi Giovanna Dal Farra, di Ronco Scrivia, e Nicola Daddi («A Staglieno»,
immagini del cimitero del capoluogo ligure).
Per «Bicicletta… Che passione!» si è assegnato il primo e
terzo premio al vicentino Antonio Cunico, il secondo al cuneese di Centallo Loris
Salussolia, segnalazione a Ivan Bollea di Cigliano (Vercelli).
«Il giallo… colore» il
successo è andato a Roberto Pestarino di Novi Ligure (Alessandria) (con la bellissima
«Come libri»), precedendo, seconda e terza, Michela Bernini di Fornacette di
Pisa. Segnalati sono stati il bovesano Michele Siciliano (con scorcio langarolo
in autunno) e la cuneese Bianca Maria Capanna.
Per «Città di notte» o «Frammenti notturni» la scelta è
caduta su due immagini di Ivan De Stefano di Borgo San Dalmazzo (Cuneo),
seguito da Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa e da Nicola Daddi di Genova
«Il mondo in bianco e nero» è stata dichiarata la «migliore
sezione non solo di questa edizione del Concorso, tra le migliori in assoluto».
L’ha vinta Pietro Gandolfo di Chiusanico (Imperia). Seconda è stata indicata Loredana
Berteina di Fossano, terzi ex aequo Nicola Daddi e Bianca Maria
Capanna.
Segnalazioni sono andate a Paolo Ferretti, Michele Siciliano,
Loris Salussolia, Nicola Daddi, Daniela Patriti di Fossano (Cuneo), con la
sequenza «Il giovane favoloso».