martedì 20 luglio 2021

Commento alla premiazione 2021

 

Partecipata premiazione, esposizione ancora aperta, a Mellana di Boves, domenica 25 e, poi, su appuntamento per tutto agosto

«Concorso Parole ed Immagini»: trenta anni in salute

 

Ottima è stata la partecipazione, nel pomeriggio di domenica 18 luglio, pur nell’attento rispetto delle «norme sanitarie» (prenotazione, registrazione di ogni presente, mascherine, igienizzante, distanziamento), «all’aperto», a Mellana di Boves, alla premiazione della trentesima edizione del «Concorso Parole ed Immagini»... Son arrivati, oltre che dalla zona (il cuneese Vittore Giraudo, il bovesano Lelio Giraudo, il fossanese Silvio Marengo, il cuneese Giuseppe Aprile, il carmagnolese Attilio Rossi, Luigi Lorenzo Vaira di Sommariva del Bosco...), da Toscana, Umbria, Lombardia, Emilia Romagna (da Perla de Angelis di Perugia, a Sandra Ceccarelli di Firenze, da Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa, a Elisa Marchinetti, di Noceto, Parma, da Giulio Irneari, Giuseppe Raineri, di Bergamo a Francesco Masini di Genova, a Francesca Maria Giovelli di Caorso, Piacenza...). Vi era una sessantina di persone circa in tutto, in uno spazio esterno che prima di pandemia ne ospitava duecento, il bellissimo «anfiteatro», nel verde, dietro l’oratorio, in una bella giornata di sole, senza una... Son state oltre due ore con tante letture dei bravissimi Elisa Dani (deliziosa, attenta anche nei sottofondi «musicali», applauditissima) e Giorgio Casiraghi, da anni una delle «anime» della iniziativa, anche giurati (il secondo vero «regista» del momento, che ha concesso il bellissimo «cammeo» della lettura di «Cherso», del savonese segnalato Pietro Baccino)...

Dei controlli all’ingresso, come l’anno scorso, si son occupati due volontari della Associazione peveragnese «Gli Amici», preparatissimi e qualificatissimi, reduci dell’impegnativo film festival internazionale «AmiCorti»...

L’organizzatore ha fatto notare che si trattava non di «evento», termine abusato, usato per tutto, di questi tempi, ma di «iniziativa culturale», nata in quella festa patronale, distaccatasi da essa negli anni scorsi, trovatasi a ritornare in quella data solo per «coprire un vuoto», ben comprendendo come, viste le attuali tendenze all’enogastronomia ed alla evasione, contrariamente a quando pensato a fine anni Ottanta, non vi sia lo spazio sufficiente per una espressione culturale «tradizionale» (che vuol essere con esposizione da visitare e premiazione «in presenza», momento di «incontro»). «Resta la nostra “finestra sul mondo”, apertura verso gli altri, occasione per conoscere persone, e ne son arrivate di stupende, modo per evadere da un mondo provinciale, ospitare...».

Ha sottolineato come tutta la manifestazione sia basata sul volontariato, senza chiedere finanziamenti a Comuni, Enti, banche o Fondazioni bancarie. Ha ringraziato il lavoro di collaboratori come Ettore Ramero, Giampaolo Angius (anche pronto a «dar supporto» alla premiazione), Mario Ambrosoli, il giovane presidente del Circolo Ettore Brignone, il suo vice Giancarlo Olivero... I libri, oggetto dei premi (insieme a «prodotti locali», nei cesti), sono arrivati (regalati o ceduti scontati), da case editrici, come Araba Fenice o Primalpe, da Banca di Boves e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, librerie cuneesi come Stella Maris, Ippogrifo, Centro Libri, Senza Polvere, Gulliver, Dell’Acciuga...

Nella giuria degli «scritti» Valentina Biarese (presente tra il pubblico) ha affiancato Elisa Dani e Giorgio Casiraghi. Per le «immagini», le fotografie, è stato confermato il terzetto formato da Grazia Bertano, Cristiano Cerato e Massimo Macagno. Nella sezione dei «dialetti e lingue naturali» Candida Rabbia ha scelto insieme a Lucia Renaudo.

Nella sezione «Poesia giovane», più partecipata del recente passato, tutta «al femminile», ha trionfato, con «Fuori stagione», Luce Santato, di Lendinara (Rovigo), già segnalata l’anno scorso, che ha preceduto Ginevra Puccetti, di Porcari (Lucca), con «Ho varcato il confine».

Per la poesia Sabrina Spinella, di Viano (Reggio Emilia), (con l’intensa «Se voglio tutto si fa poesia», anche segnalata con «Nei sogni») ha preceduto (con la musicalissima «Nel canto delle cicale») Maria Francesca Giovelli, di Caorso (Piacenza) e (con «Abruzzo», evocazione delle tragedie telluriche di quella regione) Massimiliano (Oliva) Bartolozzi, di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Segnalazione ha avuto ancora Pietro Baccino (plurivincitore in passato) con «Cherso, mia patria» (sulla tragedia istriana).

La difficile scelta tra le prose ha portato a far vincere «Mio nonno portava il tabarro», di Elisa Marchinetti, di Noceto (Parma), che evoca una figura emilinissima. Ha preceduto ancora Sabrina Spinella (con «Il gioco») e Perla de Angelis, di Perugia – San Marco, con «Una speciale normalità», sul figlio down.

Presente era anche Giulio Irneari (Giuseppe Raineri), di Bergamo, a leggere «Ritratto ‘e femmena a’ finestra», ritratto di «veggente» partenopea. Segnalato ancora, è stata Luigino Vador, di San Quirino (Pordenone) con «Lectio magistrali», riflessione sul mondo contadino.

Per la «Satira e goliardia» son stati premiati ex aequo  Francesco Masini, genovesissimo, ed Attilio Rossi, torinese di Carmagnola, rispettivamente con «Un palato semplice» e con «L’arciam (Il richiamo)», entrambe opere dal taglio «gastronomico».

Per il «Dialetto e le Lingue Naturali» ha vinto «Vapor (Vapore)» di Umberto Maria Gillio, di Cascinette di Ivrea (Torino), precedendo «Rivis dal Tiliment (Rive del Tagliamento)» di Nicolina Ros, di San Quirino, Pordenone, e «Ssi mèani (Queste mani)», di Angelo Canino, consentino di Acri (anche segnalato per «A seggia (La sedia)». Segnalazioni sono andate a Luigi Lorenzo Vaira, cuneese di Sommariva del Bosco, per «Cesa 'd campagna (Chiesa di campagna)» e «Litanìe d'un sìndich (Litanie di un sindaco)», a Maria Teresa Cantamessa Andrina, di Ivrea, per «Matutin (Mattutino)», e al savonese Pietro Baccino, per «Tempi grévi (Tempi duri)».

Tra le «Prose dialettali ed in lingua naturale (“Le conte”)» vero trionfo è stato di Luigi Lorenzo Vaira, con «La festa dij virus (La festa dei virus)», «Farinel» e «La malavia del let numer quatorde (La malata del letto numero quattordici)».

Nel complesso molta soddisfazione arriva, per gli «scritti», da una partecipazione cresciuta e rinnovata, nelle «reclusioni pandemiche»... Come negli anni scorsi alcune delle opere vincitrici e segnalate potranno essere pubblicate dalla rivista cuneese «Primalpe».

Tra le «immagini», le «fotografie» (minore partecipazione, specie locale, ma ottima qualità, per temi «difficili», in momento «non facile»), la vera trionfatrice è stata la fiorentina Sandra Ceccarelli, vincitrice in tre sezioni su cinque, con scelta che molto ha premiato originalità e creatività.

In «Cavalli, che passione!» ha vinto il complesso delle sue quattro foto, precedendo il cuneese Adalberto Torelli («Cavalli sin in cielo», fotografia di murales emiliano, segnalato), in «Mascherine, le protagoniste di questi mesi...» è stata scelta la sua «Inquietudine» (ancora davanti ad Adalbeto Torelli, con il suo «Omaggio ad Umberto Eco», mascherina che diventa cappellino di statua), in «“Il nostro futuro”, immaginiamo e sognamo», la sua «Fascino tecnologico» ha preceduto Paolo Ferretti, di Fornacette di Pisa, secondo e terzo con «Stingi forte papà» e «Domani è un altro giorno».

Per «Il colore bianco» (la più partecipata) la vittoria è andata a Mario Aliprandi di Olginate, Lecco, per «Silhouette», precedendo le, curate, architetture di Nicola Daddi di Genova («L’edificio ventaglio» ed «Il ballo»). Premio speciale per un «racconto in immagini» è andato a Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa (serie «Figuranti», introdotta da «Atelier»).

Per «Le più belle fotografie del mio cellulare», premio è andato a «La Maddalena dopo la mareggiata» (in bianco e nero) del bovesano Lelio Giraudo, che ha preceduto Mario Aliprandi di Olginate, Lecco (colorato dettaglio della langarola «Cappella del Barolo»).

A tutti i vincitori delle sezioni fotografiche è andato un «buono stampa» del laboratorio fontanellese «Imprimere», il cui titolare è il giurato Cristiano Cerato.

Nella sezione «simbolo» del Concorso, quella di «Abbinamento Parole ed Immagini», ha ancora vinto Sandra Ceccarelli, con «Romèna» (immagine di abbandono dall’Alto Casentino),  precedendo l’elegante «Tra luci e ombre di facciata» del cuneese Giuseppe Aprile,  la «Meravigliosa empatia» di Lelio Giraudo, vincitore l’anno scorso, ancora dedicata ai fiori.

Segnalati (hanno letto i testi) sono stati Vittore Giraudo, di Cuneo, storico trionfatore nella «satira», con «Assedio al gatto» e Silvio Marengo, di Fossano, per «I vitelli di fassone», visti con occhi da poeta e lucidità da veterinario.

La esposizione continua questa domenica, 25 (orari 10-12, 16-19), ma sarà visitabile, come l’anno scorso, su appuntamento (al 340.3761714) anche per tutto agosto.

I testi e le opere inviate dai partecipanti possono (e potranno) essere viste sul blog http://festeggiamentimellana.blogspot.it/.

Per l’anno prossimo l’organizzatore ha dato un appuntamento probabilmente a fine giugno, nei primi giorni d’estate...

 

Fotografie di  Beppe Andreis

C.S.

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