domenica 17 luglio 2016

Presentata pubblicazione collegata al «Concorso Parole ed Immagini»


Festa di
Nella serata di inaugurazione, venerdì 15, delle esposizioni in corso durante la festa di Mellana di Boves (aperte sin alla sera di lunedì 18), presente il Sindaco, si son ringraziati gli artisti partecipanti: la coloratissima pittrice di Sant’Anna Mirella Dutto (con cornici creative opera dal figlio Enrico), la creatrice di decoupage bovesana Rita Dutto, un gruppo di ricamatrici e cucitrici guidato dalla mellanese Silvana Lerda Cavallo (formato da Patrizia Di Fuccia ed Enrica Semino), con l’ormai presenza fissa Adriano Pellegrino, Griota, artista vero (e lavori «dal sottosuolo» quest’anno), la qualità dello scultore del legno saluzzese Giovanni Forniglia, un ritorno gradito due anni dopo, e dello scultore Gaetano Usciatta (l’autore dell’uomo che legge sulla panchina, all’inizio di Corso Nizza), con le sue figure in movimento e l’amore per la natura, la nuova ricerca microstorica sui lavori locali dei gruppo di frazionisti.

Si è presentato il libro «Parole ed Immagini Story», a cura di Adriano Toselli, edito dalla Tipolito Europa di Cuneo (in vendita nella edicola bovesana di Piazza Italia, a 8 euro per sessantaquattro pagine). Sarà offerto a tutti i vincitori della ventiseiesima edizione del Concorso «Parole ed Immagini» (premiazione alle 16 di oggi, domenica 17). Adriano Toselli ha presentato queste iniziative non come un «evento», termine che, ormai, si attribuisce ad ogni cosa, ma come un «progetto culturale portato avanti con tenacia, cocciutaggine, per oltre un quarto di secolo». Ha spiegato che più che antologia (visto anche che ben altre dimensioni servirebbero), vuol essere un «campionario» dei vari generi di materiale arrivato, una «piccola esposizione ideale», anche per «lasciare una traccia» di questa lunga esperienza, dell’evolversi suo e dei tempi.

Nella primo momento della festa mellanese, la corsa podistica, gli ottanta partecipanti racconti da «Boves Run» hanno chiesto minuto di silenzio per ricordare i morti degli attentati a Nizza.

 

 

Parole ed Immagini di Mellana di Boves

Anteprima di un’antologia

 

 

A cura di Adriano Toselli

Veste grafica ed impaginazione di Aldo Baudino

 

 

Fare una antologia del Concorso Parole ed Immagini di Mellana di Boves...

Facile a dirsi... Mesi che ci abbiamo provato, e ci pensiamo...

È anche vero che potevamo pensarci prima...

Magari anni fa, quando anche c’erano più disponibilità e qualche soldino poteva arrivarci da generosi e munifici sponsor (ancora adesso, con qualche difficoltà, si poteva fare, ma i soldi, in fondo, non son mai il problema principale)...

Si poteva fare il “lavorone”... Si potevano fare, anzi, più “lavoroni”... Quasi scrivere enciclopedie, buona panoramica, in “microcosmo”, della letteratura nazionale di questi ultimi decenni...

Bisogna dire che vari partecipanti ci avevano chiesto spesso, speranzosi, se ci sarebbe stata una pubblicazione...

Non avevamo mai ritenuto di avventurarci nell’impresa...

Ora ci è sembrato, di fronte a prospettive sempre più incerte, anche per lasciare tracce del nostro passaggio, del lavoro fatto, quando non ci fossero più le possibilità, o la volontà, fondamentale, di “andare avanti”...

È questo, a dirla tutta, il “lutto che oscura le nostre vesti”, comprendere che nessuno mai si renderà conto della fosca grandezza di questa follia, di questa cattedrale costruita cocciutamente in mezzo ai campi di mais, di questa finestra aperta sul mondo (dove le “chiusure” in ristretti crocchi son la norma), di questa società ideale in cui ognuno (e son state varie centinaia i partecipanti) poteva esprimersi come voleva ed essere se stesso, sicuro di andare verso un futuro radioso migliore (certezza che ora solo matti scatenati, da ricovero, possono condividere)...

Pur ben consci che per una festa locale sarebbe bastato piatto di polenta e bicchiere di birra, persistiamo nel non ritenerla proprio tutta “fatica sprecata”...

In questi mesi, partiti per questo ennesimo delirio, ci siam trovati ad annaspare in tonnellate di carta, nei dubbi su cosa scegliere...

Alla fine, volendo arrivare in tipografia in tempi utili per questa edizione (ed ognuna può, da tempo, essere l’ultima), si è deciso per scelta quasi “casuale”, però tutta, pensiamo, di “roba buona”, spaccato del Concorso e di quelli che ne hanno permesso la vita (sua vera “anima”).

Ci sembra di aver dato un quadro più vario possibile, sia riguardo al genere che allo stile, prendendo autori locali ed i tantissimi arrivati da ogni regione italiana e dall’estero...

Includiamo liriche del cuneese Adalberto Torelli, unico ad aver partecipato a tutte le edizioni, quest’ultima inclusa, oltre ad altre, prese da prezioso e vecchio libretto capitatoci tra le mani decennio fa, di poeta si suppone vissuto negli anni della decadenza di Roma, tal Griphus Vultur, che ci ha accompagnato da allora, messo in introduzione, con opera ogni anno, alla esposizione.

Ricordiamo anche Augusto Boccalatte, presenza fissa (una volta anche premiato), anche ironicamente critica, sin alla morte, due anni or sono.

A chi dedicare questo libretto?

Ovviamente si potrebbe pensare a Giulio Chiapasco, cui chiedemmo di partecipare alla prima edizione, che non credette saremmo andati avanti, ma poi ci fu sempre a fianco, pronto a scrivere verdetti o giudizi...

Oppure si potrebbe pensare a tutti i giurati (alcuni non più tra di noi, come il primo presidente Mario Martini ed i suoi successori Giorgio Buridan e Giuseppe Perosino), che ci hanno anche dato consigli e suggerimenti, migliorando, facendo crescere, l’iniziativa.

Pure una sua logica avrebbe il propendere per tutti i partecipanti ed i visitatori, anche distratti, che le hanno dato un senso, che l’hanno resa possibile.

Non si dovrebbero escludere gli organizzatori, che un po’ di lavoro lo han fatto in questi anni.

Ancora rosi da dubbi ed incertezze propendiamo nel scegliere la formula “a tutti i compagni di viaggio”, a tutti quelli che ci hanno, in varia misura, creduto, che non han mollato, ancora.

ATos

 

 

 

A Lino Manduca

 

Ad ogni elezione,

il vecchio professore diceva:

“Non mi candido!

Questa è una Vandea!”.

Poi era lì,

in lista,

a perdere,

un’altra volta.

 









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