venerdì 26 luglio 2013


Verdetto

“Parole ed Immagini 2013” - XXIII edizione

Scritti

La giuria della XXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Lelia Marizza, Giorgio Casiraghi ed Alessandro Giordanetto (con la consulenza, per dialetti e lingue naturali, di Candida Rabbia), si è riunita la sera di lunedì 8 luglio, esprimendo il seguente verdetto.

 

Poesia e prosa giovane-

 

1° “Il labirinto come metafore della vita” - di Greta Fusari, Maleo (Lodi)

- Piccolo e delizioso saggio sul tema del labirinto. Il testo risulta chiaro e al tempo stesso profondo, mai banale. Il giovane autore dimostra un’ottima padronanza dei mezzi espressivi e sa utilizzare con sapienza le citazioni dei “grandi”

 

2° “Amore”– di Alexandra Militaru di Codogno (Lodi)

- Le contraddizioni dell’amore in un testo dal ritmo incalzante: ottimo risultato.

 

3° “Verso lei”- di Alexandra Militaru di Codogno (Lodi)

- Delicata variazione sul tema del desiderio amoroso

 

 

Poesia a tema libero

 

1° “Disse ti amo” – di Stefano Borghi di Cornaredo, Milano

- Un amore più forte dell’orrore dei campi di sterminio: delicate immagini sono scandite sapientemente dall’anafora e descrivono icasticamente un legame più forte di tutto.

 

2° “Quando l’aura soave” di Pietro Baccino di Savona

-  La poesia dà forma alla presenza nello spirito e nella memoria di una madre ormai defunta. Il ricordo che lenisce il vuoto del distacco è reso attraverso una buona scelta di immagini.

 

3° “Milano stasera” – di Bruno Lazzerotti di Milano

- Interessante sguardo sulla sera milanese, che si lascia apprezzare soprattutto per l’immagine conclusiva.

 

4° “Alle cinque della sera” – di Tiziana Monari di Prato

-Originale descrizione dell’agonia di un toro nella liturgia della corrida.

 

 Premio speciale: “Terremoto! di Ida e Luigi Golinelli di Genova

L’angoscia, il dolore, i sentimenti generati dal dramma del terremoto sono resi con straordinaria efficacia attraverso immagini di rara intensità.

 

Segnalato “Un’immagine” di Francesca Furlan di Sarmeola (Padova)

Delizioso calligramme

 

 

Prosa a tema libero

 

1° “Maiali” – di Alessandro Cuppini, Bergamo

-Il racconto ci parla di un periodo nel quale i giovani uniti ai partigiani, dalla montagna, combattevano la loro battaglia. Il protagonista, lasciati gli studi, si trova come altri della sua età proiettato in una nuova vita fatta di spari, di fame e di solitudine. È, quindi, facile innamorarsi più con il corpo che con il cuore! Ed è per questo che, dal racconto, si avverte la prepotente delusione dal tradimento di un'amicizia più che dell'amore stesso! Buona costruzione letteraria e armonia di lettura.

 

2° “Joselito e gli anni in tasca” – di Aldo Giordanino di Asti

- Con questo racconto, l'autore ci porta a scoprire dei ricordi nascosti nel fondo della memoria. Con dei flash-bak tra passato e presente, si intrecciano ricordi d'infanzia. Un nome confuso con un altro pur non riferendosi ad un personaggio ben noto, rievoca la figura particolare e colorita di un uomo capace di creare grandi emozioni.

 

3° “Sangue del mio sangue” – di Stefano Borghi di Cornaredo (Milano)

- Con questo racconto, sprofondiamo nell'abisso terribile della violenza sulle donne. La protagonista è solo una bimba, alla quale viene negata l'infanzia, mentre l'acqua putrida dell'abisso le impedirà di respirare. Con mente selvaggia le vengono tagliate le ali per tutta la vita. La parola "ODIO" non sarà che un amaro riscatto incapace tuttavia di restituirle il volo.

 

Segnalato “Don’t cry for her Palestina”- di Aldo Giordanino di Asti

-Nessun amore è forte come quello che non si è mai vissuto.

L'amore, quello che affronta il quotidiano, è fatto di parole, di impegni, di propositi da mantenere.

L'amore mai vissuto, è fatto di sole immagini, di sogni, e desideri impagati.

In questo racconto, nella luce di un mattino a Gerusalemme, nasce un sogno che continuerà ad esistere senza mai morire.

 

Segnalato “Delitto perfetto”- di Aldo Di Gioia di Torino

-Racconto colorito e spiritoso che, sino alla fine, non rivela il suo gioco.

Il protagonista appare coma un losco figuro e ritrovarlo a tavola intento a gustare il "saporito cadavere", riesce a strappare un sorriso al lettore stupendolo piacevolmente.

 

 

Fiabe e filastrocche-

 

1° “Il noce” – di Pietro Rainero, di Acqui Terme (Alessandria)

-Fiaba che riesce a stuzzicare la curiosità del lettore con enigmi e logiche matematiche.

Come in ogni fiaba che si rispetti, verrà conquistato il cuore della principessa non con prove di coraggio, ma con il sapiente utilizzo del cervello umano. Come ci ricorda il titolo, fedele riproduzione di questo organo ce lo regala la natura nella metà di una noce.

 

2° “Il tappeto Qashqai” – di Alessandro Cuppini di Bergamo

-Il lieto fine di questa fiaba, ci insegna che anche il figlio del re vivrà felice e contento solo dopo aver imparato un mestiere. La saggia pastorella, con uno strattagemma, non solo gli regalerà il suo amore, ma la salvezza della sua vita.

 

 

 

 

 

Poesia religiosa-italiano

 

1° “La parola” – di Rosario Castronuovo di Fiorano (Modena)

- L’autore sottolinea con efficacia la crescente e colpevole difficoltà del comunicare ed il personale sollievo nell’intimo rapporto con il divino.

 

2° “Voi così tristi” – di Rodolfo Vettorello di Milano

– L’autore coglie la colpevole indifferenza che accompagna la tragedia di fratelli costretti a scelte difficili, alla ricerca non solo di atteggiamenti e parole compassionevoli ma di concreta solidarietà.

 

3° “Wieviel Stuck? (Quanti pezzi?)” – di Giuseppe Mandia di Corciano (Perugia)

- Da una grande tragedia emerge il desiderio di pace e serenità multicolore. L’atrocità incancellabile ci costringe comunque a vigilare sulla brace malvagia.

 

 

Satira-

 

1° “Ferrero” e “Incidente” – di Vittore Giraudo di Cuneo (Passatore)

Due aiku. Il primo gustoso, ma un poco amaro, accostamento di squisitezze alla fine annunciata di un amore. Il secondo sintesi estrema di un rapporto all’apparenza fugace che racchiude nell’intimo dell’autore grande dolcezza e assoluta passione.

 

 

Dialetti e lingue naturali (poesie)

 

Premio speciale: “Gelà a l’é la stansa”: di Antonio Tavella, di Racconigi (Cuneo)

Un present lontan ch’a pija ant ij vers la concretëssa ‘d mincadì. As mës-cio fiamele ‘d foalé e cèiror ëd calignëtte dë stèile lontan-e, fongà ‘nt ij bambass dle nebie : tra tajarin ëstendù sij canaveuj e ‘n bussolin fiorì sël bon dl’invern (ma ‘d galaverna), ël cheur a s’arlegra ‘nt ël pënsé a le ciance ‘d re-cocal (doman). . . .Ma la bisa a marca fiòca e a ven veuja dë scarpisé sla gèira gelà, scotand lë schërsiné dij pass.

 

1° “Vento” di Adalgisa Zanotto di Marostica (Vicenza)

(Dialetto veneto) Uno sciamare di ricordi nella voce del vento,  che riporta con il suo fiato fiori appassiti, acque ghiacciate, silenzi colmi di sogni : tutto tra un intenso stormire ad un passo dall’anima.

 

2° “Nol ghea fasea” di Gloria Venturini di Lendinara (Rovigo)

(Dialetto  veneto)  Il dramma del morire in un mondo attratto solo dal miraggio del superfluo, dove supeflua è diventata anche la vita : brevi, toccanti immagini d’un’umanità sola che passa nell’indifferenza e  che spesso trova consolazione nel suo stesso carnefice : una semplice bottiglia di grappa.

 

3° ex aequo “Che spass!” di Elda Rasero di Portocomaro (Asti)

La volubilità dell’uomo (già propria della sua infanzia) connota questi versi, che del balocco nuovo descrivono con freschezza la qualità diversiva momentanea : non importa che il bizolen “at saoti dòss” con la sua vivacità  . . . . . . poichè cresce e diventa ingombrante – E così “ con in meter ad cadan-a” va a finire “drè da cä” come qualunque altra “smora vegia”.

 

3° ex aequo “La vos ed la montagna” di Attilio Rossi di Carmagnola (Torino)

L’ëncant ëd la montagna a l’é rendù con la presenza viva dl’òm dël pòst, përdù ant ij sò pënsé. Ma la veuja ‘d conté a lo cissa, al salut dël forësté . Parèj chiel a jë smon sò mond piturà dë scalabrun-e e tramont, trapontà dë stèile, forà mach da la vos ëd la montagna,  na vos ch’a sa sempe ‘d pas e mai ‘d guèra.

 

Segnalata: “L’éŕa żun fŕanc” di Pietro Baccino da Savona

Ventidue anni, una delle tante gioventù stroncate dalla guerra sempre ingiusta, che s’impadronisce dei destini umani con spietata indifferenza.

 

Segnalata: “Can e sonaj”di Albino Barrel di Ivrea (Torino)

L’absògn  fòrt, pë un cheur bërgé, dë scoté ‘ncora la musica molsin -  a dij sonaj e dle pasture pì aute.

 

Segnalata: “Malinconìa” di Giuseppe Mina di Ancona

A l’é ‘nt ël calé dël sol che j’ ombre nèire coma ‘nmascà a fan brajé pì fòrt j’arcòrd ëd vita, ch’a vesto fin-a ij brich ëd j’anviron.

 

 

 

Dialetti e lingue naturali (prose) (“Le conte”)

 

1° “Bòrgno, oh bòrgno” di Antonio Tavella, Racconigi (Cuneo)

Na  conta ‘nciarmanta, afrosa e grignòira ant l’istess temp, ambientà d’antorn a na rol anmasconà ‘nt j’anviron ëd la Madòna ‘d Canteugn : a l’é lì che Braje Bleuve (l’diav) as presenta pijand le noanse pì stravise e , sempe belelì, la conta a finiss pròpi dal Santuari ‘d Canteugn (e ancora d’antorn a na bela ‘ntaulà . . . . për ël sufrage dij pecà : ma nen coj dij salam , neh ?)

 

2 ° “Per l’invern” di Giuseppe Accossato di Genova ……………………………….

Conta dlicà ‘d metà agost, andoa, a la vision dël mar, a ven a sovraponse (coma ‘nt na vision) la figura ‘nciarmanta ‘d Nòna Maria, sempe ‘ngagià a fé provista ‘d lòn ch’a smon la stagion bela : “Për l’invern” a arpetìa, vagnandse ‘l tëbbi molsin ëd la stagion pì longa, cola Eterna.

 

 3 ° “Na ombreta  par mì e na spuma pa’ i boce (overosìpia, el saòre de la contentessa)” di Lorenzo Destro di Montesilvano (Pescara)

Racconto letteralmente frizzante e schietto, dove la riscoperta d’una bevanda d’un tempo (la spuma), riecheggia con immediatezza gli anni dell’infanzia e le vacanze in campagna nel “brolo” incantato dello zio Fiore.

 

 

Poesia religiosa-in dialetti e lingue naturali

 

1° “L’ombra” di Giuseppe Mina di Ancona

Ombre ‘d minca sòrt (dël Mal, dla Cros, d’un Seugn) a ‘mbrasso ‘l mond, ma ‘nt ij vers dal ritm a martel, sempre la ciusa as sara con n’oposission ch’as trasforma peui , da utiss ëd mòrt, a un ëd vita : a l’è la Speransa ch’an lassa sugné !

 

2 ° ex aequo “Miliu” di Pietro Baccino di Savona

Al pianto che saluta Miliu, la neve che scende leggera pare far da contrappunto, a smorzare il distacco da un uomo “ muntà sü, fin’a u zé”; lui, così preso fino all’ultimo dal lavoro, anche se “l’ova šquoxi zent’agni” e dal suo dialetto che gli dava tanta gioia.

 

2° (ex aequo) “Le stagion dla vita” di Umberto Gillio di Cascinette d’Ivrea (Torino)

As coro apress nòste stagion, da l’Invern giassà dla Fé përdùa a la Speransa artrovà ‘nt la Prima, a la Carità bondosa dl’Istà ..  . . . .  , fin-a a che ‘dcò le ilusion (feuje d’or) a calo ën coj viroj che peui an àusso ant l’Etern.

 

3 ° “Cesiòta dirocà” di Mariateresa Cantamessa Andrina di Ivrea (Torino)

Bela coma na canson, la poesia a gropa ‘nsema magon e orassion, ch’a sbon-o dal cheur ant ël vëddi la cesiòta mal rangià ma dcò giojosa ‘nt la vos ësclin-a ‘d soa ciòca che ‘l vent a fa soné : soma noi ij tapin, a smija dine soa canson.

 

Segnalazione: “Cit camposanto ed montagna” di Albino Barrel di Ivrea (Torino)

A basto pòchi vers . . . .e la borgà l’é tuta lì , adess, ant ël silensi dij brich : gent ch’a s’arpòsa sota l’istess cel ch’a l’ha vistla ‘ngagià. A scoro le orassion e ij pior, a s’arvivo ij nòm amis.

 

 

 

Sezione “Parole ed Immagini

 

 

La giuria della XXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda la sezione “simbolo”, “Parole ed Immagini”, formata da Giorgio Casiraghi, Lelia Marizza, Candida Rabbia, Ettore Ramero, Giampaolo Angius si è riunita la sera di giovedì 4 luglio, esprimendo il seguente verdetto.

 

1° Virna Brunetto di Cuneo

- Lavoro perfettamente rispondente al tema, con attinenza e complementarità di testo, intenso, consiso, e foto, efficace, comunicati.

 

2° Adriana Antonielli e Mabi Col di Genova

-Per “Trame imperfette”, immagine elaborata, superando i confini tra la foto ed il dipinto, abbinata a testo intenso ed efficace, pieno di immagini, musicale.

 

2° Gloria Venturini di Lendinara (Rovigo)

-Per “Come musica gitana”, raffinato testo, pieno di evocazioni, ben abbinato ad immagine che lo richiama e sottolinea, dalla composizione intensa.

 

3° Cesare Ferro di Rivoli Torinese

-Per “Francesca”, immagine di grande impatto visivo, potenza espressiva, abbinato a testo adeguato, sentito e comunicativo, nella sua semplicità, immediato.

 

Segnalato Vittore Giraudo di Cuneo

Immagine di grande immediatezza (auto con neve e... disegno), legata al contesto del quotidiano, vissuta, e commentata, con ironia, verve...

 

 

 

 

 

 

 

Fotografie

 

La giuria della XXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, si è riunita la sera di mercoledì 3 luglio ed ha espresso il seguente verdetto.

 

 

1 -  “Rappresento la crisi”

 

1° Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa

- Per la sua serie, con particolare riferimento alla “Foto 2 – Usa e non getta”, che ben rende il tema richiesto, documentando la “riduzione in minimi termini”.

 

 

2° Werther Vicini di Cesena

- Per la foto 4, “La comune disperazione”, bella composizione, buon bianco e nero che centra il tema proposto.

 

 

2 - “Il colore rosso”

 

1° Werther Vicini di Cesena

- Per la foto 8 “Rosso fumo”, originale espressione del tema, attimo colto, sensazione quasi metafisica, dove a nuvola di fumo rosso spicca grazie ai toni neutri dell’ambiente.

 

2° Paolo Ferretti da Fornacette di Pisa

- Per la foto 4 “Respiro”, per l’attimo colto con prontezza nel movimento ed espressione dell’atleta, tra gli schizzi dell’acqua, realizzato con ottima tecnica (eccettuando un uso forse eccessivo della “massa di contrasto”).

 

3° ex aequo Rinuccia Marabotto Cometto di Chiusa Pesio

-per “Arco rosso con bicicletta” per l’ottimo equilibrio compositivo, la semplicità ed efficacia del gioco di linee e forme.

 

3° ex aequo Mario Aliprandi di Olginate (Lecco)

-per la foto 2, riuscita composizione, con bella immagine pulita

 

Segnalato Alessandro Cappellero di Borgo San Dalmazzo

-per la foto “Ton-sur-ton”, bella idea realizzata con buona tecnica, immagine che avrebbe avuto, probabilmente, ancora maggiore forza con taglio più corto, leggermente sotto i capelli (visto che l’avambraccio, nel caso, nulla par aggiungere alla composizione).

 

3 - “La vita dei campi ieri ed oggi”

 

 

1° - Loredana Berteina di Fossano (Cuneo)

-Per “Campagna toscana”, ottima composizione, di buona tecnica, in bianco e nero, senza tempo.

 

2° Werther Vicini, Cesena

- per “Dopo il raccolto”, ottima composizione grafica, minimalista, delicato equilibrio di masse e linee. 

3° Monica Cappellini di Benevello (Cuneo)

- Per la foto “La passione di una vita”, per la buona ripresa con l’utilizzo della messa a fuoco selettiva (dei due scatti dello stesso soggetto, ambedue validi, avremmo preferito quello con palo sfocato in primo piano, che sottolinea l’immagine), con composizione riuscita e momento descritto più che validamente.  

 

4- “Un ambiente da difendere”

 

1° Daniela Patriti di Fossano (Cuneo)

-con “Langhe”, composizione semplice ma piacevole, equilibrata e pulita.

 

2° Ermanno Agostinetto di Cuneo

-  Per la foto 1 “Oasi della Madonnina”, momento colto “al volo,” letteralmente, “attimo fuggente” fissato. L’immagine avrebbe ancora più forza, riteniamo, con inquadratura “panoramica”, per esaltare l’unica, ottima, linea compositiva (uccello ed acqua), in una presentazione maggiormente orizzontale (anche se questo viene limitato, ci rendiamo conto, dai formati chiesti dal concorso, necessari, ma in questo caso controproducenti, cui avremmo concesso deroga).

 

 

5 - “Il mio scatto migliore”

 

Francesca Barbero di Boves (Cuneo)

- Per scatto della serie “L’Aia 2013”, raffigurante “volatile e ciclista”, con composizione equilibrata, punto di vista azzeccato, una foto suggestiva che richiama i grandi maestri del Ventesimo secolo

 

2° Nicola Colapinto di Bitonto (Bari)

- Per “Accarezzando il futuro”, scatto delicato, di ottima tecnica, che comunica emozioni legate alla esperienza, unica, della maternità.

 

3° ex aequo Mario Aliprandi di Olginate (Lecco)

Per la foto “Equilibrio”, dalla ottima composizione grafica, con azzeccato bianco e nero seppiato

 

3° ex aequo Paolo Ferretti di Fornacette di Pisa

Per la foto che possiamo intitolare “Caffè Elena”, dalla elegante composizione, la capacità di cogliere l’espressione e la tipologia dei soggetti, scatto pittorico e poetico, senza tempo.

 

 

Mellana di Boves, 21 luglio 2013

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