Verdetto
“Parole ed Immagini 2013” - XXIII
edizione
Scritti
La giuria della XXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda gli “scritti”, formata da Lelia Marizza, Giorgio Casiraghi ed Alessandro Giordanetto (con la consulenza, per dialetti e lingue naturali, di Candida Rabbia), si è riunita la sera di lunedì 8 luglio, esprimendo il seguente verdetto.
Poesia e
prosa giovane-
1° “Il labirinto come metafore
della vita” - di Greta Fusari, Maleo (Lodi)
- Piccolo e delizioso saggio sul tema del labirinto. Il testo risulta
chiaro e al tempo stesso profondo, mai banale. Il giovane autore dimostra
un’ottima padronanza dei mezzi espressivi e sa utilizzare con sapienza le
citazioni dei “grandi”
2° “Amore”– di Alexandra Militaru
di Codogno (Lodi)
- Le contraddizioni dell’amore in un testo dal ritmo incalzante: ottimo
risultato.
3° “Verso lei”- di Alexandra
Militaru di Codogno (Lodi)
- Delicata variazione sul tema del desiderio amoroso
Poesia a tema libero
1° “Disse
ti amo” – di Stefano Borghi di Cornaredo, Milano
- Un amore più forte dell’orrore dei campi di sterminio: delicate
immagini sono scandite sapientemente dall’anafora e descrivono icasticamente un
legame più forte di tutto.
2° “Quando
l’aura soave” di Pietro Baccino di Savona
- La
poesia dà forma alla presenza nello spirito e nella memoria di una madre ormai
defunta. Il ricordo che lenisce il vuoto del distacco è reso attraverso una
buona scelta di immagini.
3° “Milano stasera” – di Bruno
Lazzerotti di Milano
- Interessante sguardo sulla sera milanese, che si lascia apprezzare
soprattutto per l’immagine conclusiva.
4° “Alle cinque della sera” – di
Tiziana Monari di Prato
-Originale descrizione dell’agonia di un toro nella liturgia della
corrida.
Premio speciale: “Terremoto! di Ida e Luigi Golinelli di Genova
L’angoscia, il dolore, i sentimenti generati dal dramma del terremoto
sono resi con straordinaria efficacia attraverso immagini di rara intensità.
Segnalato “Un’immagine” di
Francesca Furlan di Sarmeola (Padova)
Delizioso calligramme
Prosa a tema libero
1° “Maiali” – di
Alessandro Cuppini, Bergamo
-Il
racconto ci parla di un periodo nel quale i giovani uniti ai partigiani, dalla
montagna, combattevano la loro battaglia. Il protagonista, lasciati gli studi,
si trova come altri della sua età proiettato in una nuova vita fatta di spari,
di fame e di solitudine. È, quindi, facile innamorarsi più con il corpo che con
il cuore! Ed è per questo che, dal racconto, si avverte la prepotente delusione
dal tradimento di un'amicizia più che dell'amore stesso! Buona costruzione
letteraria e armonia di lettura.
2° “Joselito e
gli anni in tasca” – di Aldo Giordanino di Asti
- Con questo racconto, l'autore ci porta a scoprire dei ricordi
nascosti nel fondo della memoria. Con dei flash-bak tra passato e presente, si
intrecciano ricordi d'infanzia. Un nome confuso con un altro pur non
riferendosi ad un personaggio ben noto, rievoca la figura particolare e
colorita di un uomo capace di creare grandi emozioni.
3° “Sangue del
mio sangue” – di Stefano Borghi di Cornaredo (Milano)
- Con questo racconto, sprofondiamo nell'abisso terribile della
violenza sulle donne. La protagonista è solo una bimba, alla quale viene negata
l'infanzia, mentre l'acqua putrida dell'abisso le impedirà di respirare. Con
mente selvaggia le vengono tagliate le ali per tutta la vita. La parola
"ODIO" non sarà che un amaro riscatto incapace tuttavia di
restituirle il volo.
Segnalato “Don’t cry for her Palestina”- di Aldo
Giordanino di Asti
-Nessun amore è forte come quello che non si è mai vissuto.
L'amore, quello che affronta il quotidiano, è fatto di parole, di
impegni, di propositi da mantenere.
L'amore mai vissuto, è fatto di sole immagini, di sogni, e desideri
impagati.
In questo racconto, nella luce di un mattino a Gerusalemme, nasce un
sogno che continuerà ad esistere senza mai morire.
Segnalato “Delitto perfetto”- di Aldo Di Gioia di
Torino
-Racconto colorito e spiritoso che, sino alla fine, non rivela il suo
gioco.
Il protagonista appare coma un losco figuro e ritrovarlo a tavola
intento a gustare il "saporito cadavere", riesce a strappare un
sorriso al lettore stupendolo piacevolmente.
Fiabe e
filastrocche-
1° “Il noce” – di
Pietro Rainero, di Acqui Terme (Alessandria)
-Fiaba che riesce a
stuzzicare la curiosità del lettore con enigmi e logiche matematiche.
Come in ogni fiaba che
si rispetti, verrà conquistato il cuore della principessa non con prove di
coraggio, ma con il sapiente utilizzo del cervello umano. Come ci ricorda il
titolo, fedele riproduzione di questo organo ce lo regala la natura nella metà
di una noce.
2° “Il tappeto Qashqai” – di Alessandro
Cuppini di Bergamo
-Il lieto fine di
questa fiaba, ci insegna che anche il figlio del re vivrà felice e contento
solo dopo aver imparato un mestiere. La saggia pastorella, con uno
strattagemma, non solo gli regalerà il suo amore, ma la salvezza della sua
vita.
Poesia religiosa-italiano
1° “La parola” – di
Rosario Castronuovo di Fiorano (Modena)
- L’autore sottolinea con efficacia la crescente e colpevole difficoltà
del comunicare ed il personale sollievo nell’intimo rapporto con il divino.
2° “Voi così tristi”
– di Rodolfo Vettorello di Milano
– L’autore coglie la colpevole indifferenza
che accompagna la tragedia di fratelli costretti a scelte difficili, alla
ricerca non solo di atteggiamenti e parole compassionevoli ma di concreta
solidarietà.
3° “Wieviel Stuck?
(Quanti pezzi?)” – di Giuseppe Mandia di Corciano (Perugia)
- Da una grande tragedia
emerge il desiderio di pace e serenità multicolore. L’atrocità incancellabile
ci costringe comunque a vigilare sulla brace malvagia.
Satira-
1° “Ferrero” e
“Incidente” – di Vittore Giraudo di Cuneo (Passatore)
Due aiku. Il primo gustoso, ma un poco amaro, accostamento di
squisitezze alla fine annunciata di un amore. Il secondo sintesi estrema di un
rapporto all’apparenza fugace che racchiude nell’intimo dell’autore grande
dolcezza e assoluta passione.
Dialetti e lingue
naturali (poesie)
Premio speciale: “Gelà a l’é la stansa”: di Antonio Tavella,
di Racconigi (Cuneo)
Un present lontan ch’a
pija ant ij vers la concretëssa ‘d mincadì. As mës-cio fiamele ‘d foalé e
cèiror ëd calignëtte dë stèile lontan-e, fongà ‘nt ij bambass dle nebie : tra
tajarin ëstendù sij canaveuj e ‘n bussolin fiorì sël bon dl’invern (ma ‘d
galaverna), ël cheur a s’arlegra ‘nt ël pënsé a le ciance ‘d re-cocal (doman).
. . .Ma la bisa a marca fiòca e a ven veuja dë scarpisé sla gèira gelà, scotand
lë schërsiné dij pass.
1° “Vento” di Adalgisa Zanotto di
Marostica (Vicenza)
(Dialetto veneto) Uno sciamare di ricordi nella voce del vento, che riporta con il suo fiato fiori appassiti,
acque ghiacciate, silenzi colmi di sogni : tutto tra un intenso stormire ad un
passo dall’anima.
2° “Nol ghea
fasea” di Gloria Venturini di Lendinara (Rovigo)
(Dialetto veneto)
Il dramma del morire in un mondo attratto solo dal miraggio del
superfluo, dove supeflua è diventata anche la vita : brevi, toccanti immagini
d’un’umanità sola che passa nell’indifferenza e
che spesso trova consolazione nel suo stesso carnefice : una semplice
bottiglia di grappa.
3° ex aequo “Che
spass!” di Elda Rasero di Portocomaro (Asti)
La volubilità
dell’uomo (già propria della sua infanzia) connota questi versi, che del
balocco nuovo descrivono con freschezza la qualità diversiva momentanea : non
importa che il bizolen “at saoti dòss” con la sua vivacità . . . . . . poichè cresce e diventa
ingombrante – E così “ con in meter ad cadan-a” va a finire “drè da cä” come
qualunque altra “smora vegia”.
3° ex aequo “La
vos ed la montagna” di Attilio Rossi di Carmagnola (Torino)
L’ëncant ëd la
montagna a l’é rendù con la presenza viva dl’òm dël pòst, përdù ant ij sò
pënsé. Ma la veuja ‘d conté a lo cissa, al salut dël forësté . Parèj chiel a jë
smon sò mond piturà dë scalabrun-e e tramont, trapontà dë
stèile, forà mach da la vos ëd la montagna,
na vos ch’a sa sempe ‘d pas e mai ‘d guèra.
Segnalata: “L’éŕa żun fŕanc” di Pietro Baccino da Savona
Ventidue anni, una
delle tante gioventù stroncate dalla guerra sempre ingiusta, che s’impadronisce
dei destini umani con spietata indifferenza.
Segnalata: “Can e sonaj”di Albino Barrel di Ivrea (Torino)
L’absògn fòrt, pë un cheur bërgé, dë scoté ‘ncora la
musica molsin - a dij sonaj e dle
pasture pì aute.
Segnalata: “Malinconìa” di Giuseppe Mina di Ancona
A l’é ‘nt ël calé dël
sol che j’ ombre nèire coma ‘nmascà a fan brajé pì fòrt j’arcòrd ëd vita, ch’a
vesto fin-a ij brich ëd j’anviron.
Dialetti e lingue
naturali (prose) (“Le conte”)
1° “Bòrgno, oh bòrgno” di Antonio
Tavella, Racconigi (Cuneo)
Na conta ‘nciarmanta, afrosa e grignòira ant
l’istess temp, ambientà d’antorn a na rol anmasconà ‘nt j’anviron ëd la Madòna
‘d Canteugn : a l’é lì che Braje Bleuve (l’diav) as presenta pijand le noanse
pì stravise e , sempe belelì, la conta a finiss pròpi dal Santuari ‘d Canteugn
(e ancora d’antorn a na bela ‘ntaulà . . . . për ël sufrage dij pecà : ma nen
coj dij salam , neh ?)
2 ° “Per l’invern” di
Giuseppe Accossato di Genova ……………………………….
Conta dlicà ‘d metà
agost, andoa, a la vision dël mar, a ven a sovraponse (coma ‘nt na vision) la
figura ‘nciarmanta ‘d Nòna Maria, sempe ‘ngagià a fé provista ‘d lòn ch’a smon
la stagion bela : “Për l’invern” a arpetìa, vagnandse ‘l tëbbi molsin ëd la
stagion pì longa, cola Eterna.
3 ° “Na ombreta par mì e na spuma pa’ i boce (overosìpia, el
saòre de la contentessa)” di Lorenzo Destro di Montesilvano (Pescara)
Racconto letteralmente
frizzante e schietto, dove la riscoperta d’una bevanda d’un tempo (la spuma),
riecheggia con immediatezza gli anni dell’infanzia e le vacanze in campagna nel
“brolo” incantato dello zio Fiore.
Poesia religiosa-in
dialetti e lingue naturali
1° “L’ombra” di Giuseppe Mina di Ancona
Ombre ‘d minca sòrt
(dël Mal, dla Cros, d’un Seugn) a ‘mbrasso ‘l mond, ma ‘nt ij vers dal ritm a
martel, sempre la ciusa as sara con n’oposission ch’as trasforma peui , da
utiss ëd mòrt, a un ëd vita : a l’è la Speransa ch’an lassa sugné !
2 ° ex aequo “Miliu” di Pietro Baccino di Savona
Al pianto che saluta
Miliu, la neve che scende leggera pare far da contrappunto, a smorzare il
distacco da un uomo “ muntà sü, fin’a u zé”; lui, così preso fino all’ultimo
dal lavoro, anche se “l’ova šquoxi zent’agni” e dal suo dialetto che gli dava
tanta gioia.
2° (ex aequo) “Le stagion dla vita” di Umberto Gillio di
Cascinette d’Ivrea (Torino)
As coro apress nòste
stagion, da l’Invern giassà dla Fé përdùa a la Speransa artrovà ‘nt la Prima, a
la Carità bondosa dl’Istà .. . . .
. , fin-a a che ‘dcò le ilusion (feuje
d’or) a calo ën coj viroj che peui an àusso ant l’Etern.
3 ° “Cesiòta dirocà” di Mariateresa Cantamessa Andrina di
Ivrea (Torino)
Bela coma na canson,
la poesia a gropa ‘nsema magon e orassion, ch’a sbon-o dal cheur ant ël vëddi
la cesiòta mal rangià ma dcò giojosa ‘nt la vos ësclin-a ‘d soa ciòca che ‘l
vent a fa soné : soma noi ij tapin, a smija dine soa canson.
Segnalazione: “Cit camposanto ed montagna” di Albino Barrel
di Ivrea (Torino)
A basto pòchi vers . .
. .e la borgà l’é tuta lì , adess, ant ël silensi dij brich : gent ch’a
s’arpòsa sota l’istess cel ch’a l’ha vistla ‘ngagià. A scoro le orassion e ij
pior, a s’arvivo ij nòm amis.
Sezione “Parole ed Immagini
La giuria della XXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda la sezione “simbolo”, “Parole ed Immagini”, formata da Giorgio Casiraghi, Lelia Marizza, Candida Rabbia, Ettore Ramero, Giampaolo Angius si è riunita la sera di giovedì 4 luglio, esprimendo il seguente verdetto.
1° Virna Brunetto di Cuneo
- Lavoro perfettamente rispondente al tema, con attinenza e complementarità di testo, intenso, consiso, e foto, efficace, comunicati.
2° Adriana Antonielli e Mabi Col di Genova
-Per “Trame imperfette”, immagine elaborata, superando i confini tra la foto ed il dipinto, abbinata a testo intenso ed efficace, pieno di immagini, musicale.
2° Gloria Venturini di Lendinara (Rovigo)
-Per “Come musica gitana”, raffinato testo, pieno di evocazioni, ben abbinato ad immagine che lo richiama e sottolinea, dalla composizione intensa.
3° Cesare Ferro di Rivoli Torinese
-Per “Francesca”, immagine di grande impatto visivo, potenza espressiva, abbinato a testo adeguato, sentito e comunicativo, nella sua semplicità, immediato.
Segnalato Vittore Giraudo di Cuneo
Immagine di grande immediatezza (auto con neve e... disegno), legata al contesto del quotidiano, vissuta, e commentata, con ironia, verve...
Fotografie
La giuria della XXIII edizione del “Concorso Parole ed Immagini”, per quanto riguarda le “fotografie”, formata da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Gianmario Cerato, si è riunita la sera di mercoledì 3 luglio ed ha espresso il seguente verdetto.
1 - “Rappresento la crisi”
1° Paolo Ferretti
di Fornacette di Pisa
- Per la sua serie, con particolare
riferimento alla “Foto 2 – Usa e non getta”, che ben rende il tema richiesto,
documentando la “riduzione in minimi termini”.
2° Werther Vicini di Cesena
- Per la foto 4, “La comune disperazione”, bella
composizione, buon bianco e nero che centra il tema proposto.
2 - “Il colore rosso”
1° Werther
Vicini di Cesena
- Per
la foto 8 “Rosso fumo”, originale espressione del tema, attimo colto,
sensazione quasi metafisica, dove a nuvola di fumo rosso spicca grazie ai toni
neutri dell’ambiente.
2° Paolo Ferretti da Fornacette di Pisa
- Per
la foto 4 “Respiro”, per l’attimo colto con prontezza nel movimento ed
espressione dell’atleta, tra gli schizzi dell’acqua, realizzato con ottima
tecnica (eccettuando un uso forse eccessivo della “massa di contrasto”).
3° ex aequo Rinuccia Marabotto Cometto di Chiusa Pesio
-per “Arco rosso con bicicletta” per l’ottimo
equilibrio compositivo, la semplicità ed efficacia del gioco di linee e forme.
3° ex aequo Mario Aliprandi di
Olginate (Lecco)
-per la foto 2, riuscita composizione, con bella
immagine pulita
Segnalato
Alessandro Cappellero di Borgo San Dalmazzo
-per la foto “Ton-sur-ton”, bella idea realizzata
con buona tecnica, immagine che avrebbe avuto, probabilmente, ancora maggiore
forza con taglio più corto, leggermente sotto i capelli (visto che
l’avambraccio, nel caso, nulla par aggiungere alla composizione).
3 - “La vita dei campi ieri ed oggi”
1° - Loredana Berteina di Fossano (Cuneo)
-Per “Campagna toscana”, ottima composizione, di buona tecnica, in bianco e nero, senza tempo.
2° Werther Vicini, Cesena
- per “Dopo il raccolto”, ottima composizione grafica, minimalista, delicato equilibrio di masse e linee.
3° Monica Cappellini di Benevello
(Cuneo)
- Per la foto “La passione di una vita”, per la buona ripresa con l’utilizzo della messa a fuoco selettiva (dei due scatti dello stesso soggetto, ambedue validi, avremmo preferito quello con palo sfocato in primo piano, che sottolinea l’immagine), con composizione riuscita e momento descritto più che validamente.
4- “Un ambiente da difendere”
1° Daniela Patriti di Fossano (Cuneo)
-con “Langhe”, composizione semplice ma piacevole, equilibrata e pulita.
2° Ermanno Agostinetto di Cuneo
- Per la
foto 1 “Oasi della Madonnina”, momento colto “al volo,” letteralmente, “attimo
fuggente” fissato. L’immagine avrebbe ancora più forza, riteniamo, con
inquadratura “panoramica”, per esaltare l’unica, ottima, linea compositiva
(uccello ed acqua), in una presentazione maggiormente orizzontale (anche se
questo viene limitato, ci rendiamo conto, dai formati chiesti dal concorso,
necessari, ma in questo caso controproducenti, cui avremmo concesso deroga).
5 - “Il mio scatto migliore”
1° Francesca Barbero di Boves (Cuneo)
- Per scatto della serie “L’Aia 2013”,
raffigurante “volatile e ciclista”, con composizione equilibrata, punto di
vista azzeccato, una foto suggestiva che richiama i grandi maestri del
Ventesimo secolo
2° Nicola Colapinto di Bitonto (Bari)
- Per “Accarezzando il futuro”, scatto delicato, di ottima tecnica, che
comunica emozioni legate alla esperienza, unica, della maternità.
3° ex aequo Mario Aliprandi di
Olginate (Lecco)
Per la foto “Equilibrio”, dalla ottima composizione grafica, con
azzeccato bianco e nero seppiato
3° ex aequo Paolo Ferretti di
Fornacette di Pisa
Per la foto che possiamo intitolare “Caffè Elena”, dalla elegante
composizione, la capacità di cogliere l’espressione e la tipologia dei
soggetti, scatto pittorico e poetico, senza tempo.
Mellana di Boves, 21 luglio 2013
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